
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 15 Dicembre, le eleganti sale dell’Hotel EXCELSIOR di Roma hanno ospitato l’attesissimo ritorno di FLOS OLEI nella Capitale.
Evento imperdibile per gli EVOluti amanti dell’oro verde delle nostre tavole

GLI ASSAGGI
Se pensare di assaggiare tutto quanto proposto negli Eventi dedicati al vino è pura utopia, quando si tratta di EVO beh…lo spazio di manovra si riduce ancor più drasticamente e bisogna scegliere con attenzione su cosa posare gli occhi per degustare con attenzione quanto possibile, pena il ritrovarsi con il palato “azzerato” e ancora tanto da voler provare.
Il mio programma è stato dunque quello di non fare nessun programma.
Pochi e mirati assaggi delle Aziende che ben conosco (per farmi un’idea di quello che è stata la campagna olearia 2024/2025), niente fuori dall’Italia (mi è dispiaciuto ma, non assaggiando oli “stranieri” da un po’ di tempo, ho preferito rimandare fino a quando non avrò riordinato le idee riguardo le produzioni d’oltre confine) e…attenzione per il nuovo.
Alla fine, una quarantina di assaggi (in vero non pochi) da cui ho tratto una mia personalissima “TOP QUALCOSA” della quale avrete ormai imparato a prendere con le molle i punteggi (laddove li vogliate confrontare con quelli della guida) ma che spero possa essere di stimolo alla Vostra Curiosità e che possa indirizzare i Vostri prossimi consumi.
Ergo: leggete, criticate, suggerite e…CONDIVIDETE!

CHIAVALON (CROAZIA)
– “ORGANIC”: al naso mostra di avere il piede pesante sul pedale delle balsamicità mentolate e di non temere l’affondo della mela, gestendone la progressione a suon di basilico e pomodoro.
Decisamente amaro, in bocca non dimentica i toni del sedano rapa e, mentre lascia che il piccante pareggi le amaritudini, rinfresca a suon di lattuga.
(90/91 Punti).

– “ATILIO”: Bianchera e Carbonazza per un cesto colmo di carciofi e cicoria in una nuvola di menta, timo e rosmarino.
Poco lo spazio lasciato alla mandorla e ai pinoli, un accenno alla mela
In bocca è una inarrestabile armata di polifenoli!
Fatto per palati allenati all’amaro e al piccante intriga con note di pimento e rosmarino lasciandoci con la voglia di provarlo con un cioccolato seriamente FONDENTE.
93/94 Punti.

Sempre sugli scudi quell’”EX ALBIS” (89 Punti) che mi ha fatto conoscere l’Azienda di Tedi e Sandi(quest’anno forse un po’ meno “boom” rispetto ad altre volte) e decisamente figo quel “ROMANO” dedicato al padre e a quelli che preferiscono EVO più “distesi” (91 Punti).

AGRICOLA FORCELLA (ABRUZZO)
– MONOCULTIVAR LECCIO DEL CORNO: il pomodoro maturo incornicia toni amaricanti di cicoria, carciofo e salvia mentre la mandorla se ne sta in finestra.
Assaggio che mostra grande equilibrio nei toni di amaro e piccante chiudendo su note intense di nocciola.
86 Punti.
Un po’ sotto tono la monocultivar di INTOSSO che, nonostante l’impegno profuso in campo e in frantoio, sembra aver risentito particolarmente dell’annata complicata e, forse, di una raccolta un po’ sfuggita di mano.
Si becca 84 Punti e il mio premio “PECCATO”.
Una nota di merito per l’attenta produzione di pasta che mi prometto di testare nuovamente non appena ne avrò la possibilità (l’Abruzzo mi sta pian piano adottando)

TRAPPETO DI CAPRAFICO (ABRUZZO)
– MONOCULTIVAR INTOSSO: verde di pomodoro e lattuga lascia che ci metta lo zampino anche la mela Granny Smith senza dimenticarsi di erbe aromatiche e sfrucugli di ravanello.
Coerente ed elegante l’assaggio con un invidiabile e intenso equilibrio di amaro e piccante.
C’è solo un qualcosa che…boh, magari mi sbaglio, ma c’è quell’idea di banana…
Gran bell’EVO!
88/88+ Punti.
– MONOCULTIVAR CROGNALEGNO “CROGNALE”: tra carciofo e cicoria si fanno strada il finocchio e il ravanello ma sono i toni delle erbe aromatiche (salvia e rosmarino) e quelli balsamici della menta a sorprendere di più mentre la chiusura è più ortolana e segnata dalla lattuga.
In bocca vince l’amaro della noce e dell’osso di pesca mentre il piccante avanza pian piano a suon di nere peposità.
90- Punti.

RABOTTINI (ABRUZZO)
– MONOCULTIVAR FS 17 “PER CONDIRE”: elegantissimo il suo abito verde prato punteggiato di pomodoro e carciofo.
L’assaggio lascia inizialmente perplessi ma, come una bella donna s’ammanta di mistero e…va atteso.
L’amaro mostra un crescendo del tutto inaspettato, inesorabile ma mai invadente, rispettoso di quel piccante sottile che fa da sottofondo a un assaggio di rara eleganza.
88 Punti, forse con un +.

TRESPALDUM (MOLISE)
– MONOCULTIVAR GENTILE DI MAFALDA: alla foglia di pomodoro si affiancano l freschezze della mela verde, della menta e del basilico.
Appena un accenno di spezie introduce una chiusura ortolana di sedano mentre lascia un po’ sorpresi quell’accenno bananoso che…non c’avrei messo.
Ben più deciso l’assaggio che l’olfatto, ben gestito dai ritmici rintocchi di amaro e piccante che, nel finale, cedono un po’ il passo alle dolcezze di frutta.
87/87+ Punti.
SCHINOSA – DI MARTINO (PUGLIA)
– MONOCULTIVAR CORATINA ”LA CORATINA”: tra carciofo, sedano ed erbe di campo si fanno strada la mela matura e freschezze d’agrume mentre lo sfondo comunica melanzana.
Assaggio che denota un piccante deciso e un amaro che, inizialmente in difficoltà, rialza pian piano la testa e rimette tutto in equilibrio nel lungo finale.
Forse meno d’impatto rispetto a quella della scorsa campagna olearia.
(87+ Punti).

Merita poi una segnalazione lo l’ASPRINIO DI AVERSA DOP SPUMANTE METODO CLASSICO “PRIEZZA”di MASSERIA CAMPITO (costola enoica dell’Azienda).
Una bollicina che riempie immediatamente il naso di nocciole tostate, racconta di pesche e agrumi canditi e si distende poi sui toni dell’anice (o forse è finocchietto selvatico), della salvia e della camomilla.
Il sorso, morbido e cremoso, mostra ben presto le muscolose spalle fresco sapide per chiudere l’assaggio su rimandi tostati e agrumati.
Si becca 87+ Punti che potevano essere anche di più se non fosse che l’allevamento a spalliera gli toglie quel quid di indeterminazione che…
Comunque, un bel vino.

TORRERIVERA (PUGLIA)
MONOCULTIVAR UOVO DI PICCIONE: beh, l’ho assaggiato per ultimo e certo non gli ho fatto un favore ma…
Nel mio essere “severo ma giusto” mi pare si meriti davvero le mie parole.
Certo non l’EVO dei miei sogni, così poco “pugliese”…
Delicato, mai sopra le righe, che lascia siano i fiori a rappresentare il mondo vegetale (poco l’apporto della lattuga e del pomodoro).
La frutta?
Pera e mela, qualcosa di esotico e…agrumi.
In bocca dimostra ottima pulizia ed educazione nel proporre delicatezze d’amaro e piccante e coerenza con le complessità olfattive.
86+ Punti.

FATTORIA DI FUBBIANO (TOSCANA)
– EVO: inizialmente stentato, l’olfatto si rivela poi intenso ed estremamente vegetale, di sbarazzina bellezza nel suo proporre frati sfalciati, erbe di campo, cicoria e lattuga.
Ben presenti anche il carciofo e la foglia di pomodoro.
L’assaggio mostra con decisione il lato amaro di un EVO che lascia montare pian piano spezie e piccantezze che gestiscono il lungo finale.
Davvero una bella scoperta.
87 Punti.

FRANTOIO DI CROCI (TOSCANA)
– TOSCANA IGP “PRIMA OLIVA”: in uno scenario pomodoroso carciofo, cicoria e freschezze di lattuga precedono il rosmarino e le folate di mentuccia.
In bocca mostra un amaro dalle spalle larghe e un piccante di muscolatura tonica e affatto pompata.
Elegante nei toni speziati del pepe nero chiude evidenziando la mandorla e lasciando davvero una bella impressione di sé.
88+ Punti.

– EVO “RISERVA”: tolto il pomodoro risulta decisamente più vegetale all’olfatto ma cede poi un po’ il passo a causa di un assaggio deciso ma meno “sicuro di sé”, intensamente amaro ma con un piccante che sembra voler stare al passo quasi per forza.
88-/88 Punti.

E QUINDI?
E quindi intanto GRAZIE a FLOS OLEI per avermi voluto ospitare e a tutti i Produttori cui ho rotto le scatole (ma anche a quelli che per diversi motivi non ho potuto “disturbare”) e poi…
Poi è il momento delle belle speranze: che la gente capisca l’importanza dell’EVO, che i media se ne accorgano e ne parlino, che il numero degli Eventi dedicati all’Extravergine di Oliva cresca, che, invitati a una cena, ci si presenti con una bottiglia di Olio buono anziché con una scontatissima bottiglia di vino…
Beh, al momento sono solo “belle speranze” ma…stay tuned.
