
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 12 Dicembre la testata VINODABERE ha festeggiato il suo 7° compoleanno organizzando, presso il Ristorante VII COORTE di Roma, la decima Edizione del proprio “BRUNELLO CHALLENGE”, una degustazione rigorosamente alla cieca di 65 BRUNELLO DI MONTALCINO:34 di un’annata 2020 che sarà da Gennaio nelle enoteche (di cui 2 “Riserva” e 1 “Selezione”) e 31 della 2019 (di cui 2 “Selezione”); a questi, siccome i vini erano pochi, sono state aggiunte 16 Etichette di ROSSO DI MONTALCINO (6 della 2023, 9 della 2022 e 1 della 2021).

30 le Aziende coinvolte e 30 i panelist scelti tra giornalisti, critici e ristoratori cui era stato demandato il compito di scegliere quale annata fosse la “migliore”.
Conti della serva alla mano, per 19 giudici ha vinto la 2020 (ma solo per 0.2 Punti), 7 hanno preferito la 2019 e 4 hanno decretato un salomonico pareggio.
E io?
Beh, io ero lì a domandarmi cosa ci facessi in un simile contesto ma principalmente (forse) a rappresentare il “ramo cattivo” del corpo giudicante.
Comunque ho fatto il mio lavoro cercando di rimanere obiettivo fino alla fine, evitando quel “è BBono” che naturalmente si fa strada sul taccuino degli appunti dopo una trentina di assaggi.

IL BRUNELLO DI MONTALCINO
Dal nome dato inizialmente dai contadini di Montalcino all’uva (poi identificata come Sangiovese Grosso) con cui veniva prodotto un vino famoso già a metà dell’800 per Qualità e capacità di invecchiamento.
Almeno due anni di legno e 4 mesi di bottiglia (6 per la versione Riserva) è il “quanto” bisogna aspettare prima di poterne assaggiare un bicchiere.
DOC nel 1966 e DOCG nel 1980 (la prima), “vittima oggi” di un Disciplinare che sembra inseguire più il mercato che la tradizione, il Brunello ha saputo ricavarsi un posto di primissimo piano tra i vini di tutto il mondo.
L’ANNATA 2019
Una vendemmia eccezionale per Qualità delle uve, frutto di un’annata da incorniciare.
A un inverno freddo è seguita una Primavera abbastanza piovosa da fornire ai terreni l’acqua necessaria a gestire un’Estate moderatamente calda e priva di eventi atmosferici di forte intensità.
Le temperature miti e le forti escursioni termiche del periodo che ha preceduto la vendemmia hanno poi consentito di portare in cantina uve perfette in grado di dare vini con un elevatissimo potenziale evolutivo.

L’ANNATA 2020
Altra bella annata che, dopo una Primavera abbastanza secca, ha beneficiato, tra Giugno e Agosto, di precipitazioni equilibrate e temperature che solo in brevi periodi hanno avuto picchi eccessivi.
Meglio che altrove è andata nelle zone a quota più elevata (che hanno potuto beneficiare delle forti escursioni termiche), tuttavia il risultato finale sembra essere quello di una serie di vini ricchi di sfumature fruttate e floreali, particolarmente suscettibili dello stile delle diverse Aziende e, complessivamente, immediati e bevibili (forse troppo).

GLI ASSAGGI
Subito dopo la conclusione della degustazione, il buon Maurizio Valeriani ci ha fornito “nome e cognome” dei vini assaggiati e, con mirabile opera manuale, ha riportato i voti di ciascun panelist in tabella decretando medie, vincitori, vinti, buoni e cattivi (solo io o quasi, stando ai punteggi dei miei colleghi).
Di seguito Vi do notizia della “TOP TEN” dei Brunello e della “TOP FIVE” dei Rosso cui aggiungo la mia personalissima “TOP FOUR”, quella dei Brunello cui ho affibbiato almeno 90 Punti (in aggiunta alla quale metto il migliore dei Rosso e due Brunello che a 90 ci sono “quasi” arrivati).

I BRUNELLO DI MONTALCINO
In evidenza il punteggio medio, tra parentesi “il mio”.
– 37. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, FRANCO PACENTI: 92.9 Punti (87);
– 64. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, LA MAGIA: 92.30 Punti (88);
– 50. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, TORNESI: 92.17 Punti (85);
– 74. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, MASTROJANNI: 92.03 Punti (90);
– 81. BRUNELLO DI MONTALCINO 2019, LISTINI: 91.97 Punti (89);
– 72. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, CELESTINO PECCI: 91.90 Punti (87);
– 61. BRUNELLO DI MONTALCINO 2019, VILLA AL CORTILE: 91.83 Punti (86);
– 57. BRUNELLO DI MONTALCINO 2019, CELESTINO PECCI: 91.83 Punti (89);
– 69. BRUNELLO DI MONTALCINO 2019, PIAN DELLE QUERCI: 91.79 Punti (85);
– 44. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, PININO: 91.77 Punti (88);
– 46. BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, TENUTA LA FUGA: 91.77 Punti (86).

I ROSSO DI MONTALCINO
In evidenza il punteggio medio, tra parentesi “il mio”.
– 9 ROSSO DI MONTALCINO 2023, ARGIANO: 88.54 Punti (84);
– 8 ROSSO DI MONTALCINO 2022, TENUTA DI SESTA: 88.50 Punti (85);
– 10 ROSSO DI MONTALCINO 2023, TENUTA LA FUGA: 88.50 Punti (85);
– 15 ROSSO DI MONTALCINO 2022, COLLEMATTONI: 88.48 Punti (85);
– 13 ROSSO DI MONTALCINO 2022, SCOPONE: 88.45 Punti (87);
– 14 ROSSO DI MONTALCINO 2023, FATTORIA DEI BARBI: 88.45 Punti (87).

I MIEI “PEZZI DA NOVANTA” (E TRE “QUASI)
In evidenza “il mio” punteggio, tra parentesi quello medio.
– 7. ROSSO DI MONTALCINO 2023, CAMIGLIANO: da uno sfondo floreale emergono note di visciole e un ricco corredo boschivo che oltre ai piccoli frutti non si dimentica di evidenziare umidità e humus.
La peposa speziatura stuzzica il naso e predispone alla calma di una presa di tabacco.
Sorso coerente, vergato da una freschezza cui la sapidità tiene tenacemente testa.
Decisi ma educati i tannini e fruttato il finale di un vino con i piedi ben piantati per terra, fedele a un territorio e a un’identità contadina di cui, troppo spesso, molti si dimenticano.
Da bere ascoltando PUT THE BLAME ON MAME di ALLAN ROBERTS e DORIS FISCHER (cantata da una ANITA ELLIS che presta la voce a RITA HAYWORTH).
89+ Punti (88.07).
– 20 BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, FERRERO: forse il naso più maturo della batteria, ricco di amarene, ciliegie e fragole, rinfrescato dalla melagrana, dall’arancia rossa e fors’anche dal pompelmo rosa.
Sorso di agilità inattesa, quasi sbarazzino, reso interessante dai tannini un po’ scorbutici e dalla lenta ma inesorabile progressione gustativa.
Andrebbe aspettato parecchio ma…adesso è davvero gustoso!
Da bere ascoltando AUBERGE di CHRIS REA.
91+ Punti (90.66).
– 49 BRUNELLO DI MONTALCINO “COSTA DI MONTE” 2019, TENUTA DI SESTA: olfatto complesso e articolato che tra more e ciliegie lascia spuntino le viole
Ma l’accento dovete metterlo sulle vegetalità, spesso ortolane e non dimentiche neppure della lattuga e lasciare poi che subentri la calma del tabacco, quello del toscano fumato al tramonto e che gli ultimi squilli siano per il sottobosco e la liquirizia.
Sorso maschio, deciso, fresco forse anche oltre l’atteso e tenuto vivo da tannini preziosi ancorchè mai supponenti.
Elegante ma affatto snob, dovrete trattenerVi se non vorrete finire la bottiglia.
Da bere ascoltando DON’T STOP ME NOW dei QUEEN.
90/91 Punti (91.23).

– 74 BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, MASTROJANNI: olfatto scuro, fatto di bosco resinoso, more (spine comprese), foglie secche, tè, salvia, salsedine, mineralià ferrosa (arrugginita direi) e una bella sottolineatura di pelliccia.
Sorso di bell’equilibrio che parte da un’arrembante freschezza per proporre una inarrestabile progressione di minerale sapidità che, grazie anche ai solleticanti tannini e all’intrigante speziatura del finale rende il sorso particolarmente gustoso.
89/90 Punti (92.03).
– 75 BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, COL D’ORCIA: i piccoli frutti rossi sono selvatici e ammiccanti, le violette un tocco di gentilezza nella rustica eleganza dei fiori gialli, le erbe aromatiche imperano e la radice di liquirizia sposa la resinosa freschezza del bosco estivo.
Sorso dritto, di tagliente freschezza ben equilibrata dagli stuzzicanti tannini e con un finale simpaticamente saporito.
Un vino dalla muscolatura definita ma mai “pompata”.
90/91 Punti (90.28).
– 79 BRUNELLO DI MONTALCINO 2019, CASTELLO TRICERCHI: olfatto scuro, segnato da humus e prese di tabacco, intarsiato di ferro e grafite e appena illuminato dai rossi riflessi della ciliegia matura.
Sorso “wow” che mostra freschezza e tannini mirabilmente in equilibrio e sfodera con lentezza studiata una lama minerale.
Chiude su succose freschezze d’arancia lasciandoci con la voglia di berne un altro bicchiere.
90 Punti (91.45).
– 80 BRUNELLO DI MONTALCINO 2020, POGGIO DEGLI ULIVI: al naso è leggiadro e propone svolazzi floreali, freschezze d’arancia, graffi grafitici (che fanno quasi rima); non manca la ciliegia e la chiusura accenna a tabacco, terra umida e cacao.
Il sorso, segnato dai setosi tannini e dall’incalzante mineralità, lascia che il cacao diventi caffè e che il finale sia di inattesa verticalità.
Un bell’esempio di Brunello che “sarà”.
89/90 Punti (89.03).

E QUINDI?
E quindi GRAZIE a VINODABERE (e a Maurizio Valeriani) per avermi invitato a far parte di questo panel di assaggio.
È stata una bella esperienza che mi ha consentito di rafforzare alcune mie convinzioni riguardo a cosa significhi oggi BRUNELLO DI MONTALCINO, alla posizione assunta dai Produttori rispetto al mercato e alla Tradizione e a quello che sarà il futuro di un vino così iconico.
Spero ci possano essere altre giornate così, per ora…mi predispongo a un 2025 che si preannuncia ricco di assaggi interessanti.
