enoevo

The New Quality Era

  • Vino
    • Aziende
    • Territori
    • La Bottiglia
  • Olio
    • Aziende
    • Territori
    • Ricette
  • Pasta
    • Aziende
    • Territori
    • Ricette
  • Eventi
  • Storie
  • Viaggi
  • Dai Produttori

da

BEREBIANCO 2025 (by CUCINA & VINI): masterclass #1

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 10 Maggio le eleganti sale dell’Hotel WESTIN EXCELSIOR di Roma hanno ospitato la terza Edizione di BEREBIANCO, Evento organizzato dalla Rivista CUCINA & VINI che si propone di far conoscere al pubblico degli enoappassionati un’Italia dei vini bianchi differente da quella troppo spesso influenzata dal “vino d’annata”.

Il nostro Paese è infatti in grado di produrre grandi vini bianchi destinati all’evoluzione ma questi rimangono troppo spesso patrimonio segreto di pochi edotti estimatori e sono comunemente dimenticati nelle carte dei vini anche dall’alta ristorazione.

Una vera e propria vetrina per le Aziende presenti, un viaggio in quell’Italia bianchista che ancora in troppi vedono seconda ad altri. 

GLI ASSAGGI

Oltre 60 le Aziende presenti ai banchi d’assaggio e oltre 150 le etichette in degustazione, un vero tour de force per chi avesse avuto il tempo di intraprendere quest’avventura.

A latere sono poi state organizzate 5 masterclass tematiche nel corso delle quali i partecipanti hanno avuto modo di valutare le potenzialità evolutive dei diversi vini proposti e confrontarli poi con quelli dell’annata corrente proposte nella sala comune.

Incerto fino all’ultimo sul fato di riuscire a partecipare sani altri inderogabili impegni sono riuscito miracolosamente a prendere parte a due delle masterclass in programma (ai banchi d’assaggio ho fatto solo una velocissima puntata per salutare gli amici Produttori presenti).

La prima, quella che ha ospitato il SANNIO CONSORZIO TUTELA VINI ve la racconto oggi, per la seconda, quella che mi ha consentito di viaggiare nello spazio e nel tempo attraverso l’Italia, beh…dovrete aspettare la prossima settimana.

LA PRIMA MASTERCLASS

10 vini di 10 Aziende da 5 annate differenti che iniziano dalla 2022 e ci portano indietro nel tempo fino alla 2016.

Protagonista il Sannio, prima donna la Falanghina, voci narranti Francesco D’Agostino (Direttore di CUCINA & VINI), Antonio Di Spirito, Libero Lillo (Presidente del Consorzio Sannio) e Lorenzo Nifo (agronomo ed enologo del Consorzio stesso).

La Falanghina, un vitigno (in realtà due) che ha attraversato la storia, che in italia introdussero i Greci sulle coste, che gli Etruschi consentirono si diffondesse anche all’interno, cui i romani diedero il nome legandone le piante a quel tutore morto che era la “falange” (è anche vero però che, con lo spostamento dei vigneti dalle coste verso l’interno a seguito dell’eruzione del Vesuvio, pure il Falerno può essere considerato parte dell’etimo del vitigno).

Alterne fortune hanno caratterizzato la storia di questo vino che tanto del suo successo deve innanzitutto all’Azienda MUSTILLI e poi alla CANTINA DEL TABURNO.

La vera svolta qualitativa si ebbe una dozzina di anni fa con la nascita del Consorzio che fece piazza pulita del mare magnum di denominazioni decidendo di crearne una unica lasciando poi alle diverse sottozone il compito di identificare le singole parti del caleidoscopico areale produttivo.

Oggi è in fase avanzata l’iter per l’ottenimento della DOCG ma è chiaro da tempo come tuti gli aderenti del consorzio siano fermamente intenzionati a portare avanti con orgoglio sia il nome del Sannio che quello della Falanghina

Vi lascio ora alla lettura delle mie personalissime considerazioni sui vini in degustazione invitandoVi a toccare con mano le potenzialità evolutive di un vitigno che per troppo tempo, in tanti abbiamo considerato “solo” Falanghina.

1- FALANGHINA DEL SANNNIO DOC VENDEMMIA TARDIVA “ALENTA” BIO 2022, NIFO SARRAPOCHIELLO: olfatto ampio, ricco di rimandi alla frutta bianca e gialla (pesca, gelso, albicocca), ai fiori, con una leggera speziaura dolce che regala avvenenza e intrigante mistero.

In bocca si mostra giovane e di spalle fresco sapide ben dimensionate rispetto al volume glicerico della frutta.

Frutto dell’annata mostra educazione e assenza di spigoli, cosa sicuramente lodevole anche se un minimo di birbantezza in più non avrebbe guastato.

87+ Punti

2- FALANGHINA DEL SANNIO TABURNO DOP VENDEMMIA TARDIVA “LIBERO F PARTICELLA 190” 2020, FONTANAVECCHIA: naso giallo, maturo e sostanzioso, di pesca e mela golden, di un ananas che non avrei voluto trovare, di un pompelmo che sdrammatizza e di una ginestra che racconta pendii vista mare, intessuto di mineralità e pot pourrì di fiori secchi.

Sorso che riempie, glicerico, pieno, a ricordare pasticceria ma non dimentico di agrumi e di quelle erbe aromatiche che, timo e finocchietto selvatico in testa, chiudono l’assaggio.

88- Punti.

3- FALANGHINA DEL SANNIO DOC GUARDIA SANFRAMONDI “VIGNASUPREMA” 2019, AIA DEI COLOMBI: ci regala un naso che sa di vendemmia tardiva, con quelle pastose dolcezze che sono eredità delle fecce nobili e che affiancano toni fumé, iodati ed erbacei cui l’idea di un appena di brett dona un tocco di sana, orgogliosa, rusticità contadina.

Bocca tonica, vivace, materica e scorrevole, un sorso da provare e riprovare per il gusto del buono.

88 Punti

4- BENEVENTANO IGT FALANGHINA CARA CARA VENDEMMIA TARDIVA 2019, TERRE STREGATE: un naso che s’affanna dietro mela golden e ananas per cercare di camuffare quella vaniglia che ha più l’invadenza del legno che il mistero della spezia e che neanche le nuances aromatiche di salvia e nocciola o la sottesa mineralità riescono a far dimenticare.

Al sorso, la sapidità è carta ben giocata per pareggiare la sostanza fruttata e gli intrecci vegetali ma la trama orchestrale non convince del tutto.

85/- Punti.

5- FALANGHINA DEL SANNIO DOC “KISSOS” 2018, CANTINE TORA: i riflessi nel calice tradiscono l’età mentre il naso, appena timido, racconta freschezze vegetali di erbe aromatiche e finocchietto selvatico che una frutta fatta di nespole, pompelmi e un’inattesa ananas quasi pareggia.

Zenzerosi sfrucugli e sottile, impertinente mineralità introducono poi un sorso salino prima ancora che fresco forse un po’ troppo ingombro di una frutta ben più matura di quello che mi sarei aspettato dall’olfatto.

86 Punti.

6- FALANGHINA DEL SANNIO DOC “KYDONIA” 2018, CA’ STELLE: si presenta con un minimo di ossidazione che non inficia minimamente la qualità olfattiva, evidenziando semmai quella parte nocciolosa che il giallo di melone, ananas e camomilla avrebbe altrimenti schiacciato.

Chiude poi su note pietrose e balsamico mentolate introducendo un sorso snello e fruttato, che esalta la sapidità senza dimenticarsi della freschezza.

Da bere “senza pensieri”.

87 Punti.

7- FALANGHINA DEL SANNIO DOC VENDEMMIA TARDIVA “NARÉ” 2018, CAV. MENNATO FALLUTO: al naso un’idea di gommalacca disturba la dolce sostanza fruttata lasciando che l’attenzione si sposti su quei sottili intrecci di spezia e frutta secca che si ritrovano poi nel subito dell’assaggio.

Sorso che non dimostra l’età, sostanzioso e centrato su vanigliate balsamicità.

Lo riassaggerei, ma per ora mi lascia con un “però”.

86 Punti.

8- FALANGHINA DEL SANNIO DOC 2018, ROSSOVERMIGLIO: inizialmente pirotecnico, con quelle note di polvere da sparo già sparata che sa di allegria e “botti” alla festa del paese, si distende poi “chardonnayggiando” su note più ampie di pesca e gelso non dimentico delle trame vegetali-amaricanti di salvia e scorza d’agrume e degli afflati iodati.

In bocca la sottolineata sapidità stacca di ruota la freschezza e non aiuta, nell’allungo, a valorizzare i richiami fruttati lasciando che il sorso risulti meno dinamico di quanto previsto.

Si becca per questo il mio personalissimo premio “PECCATO” e la promessa di riassaggiarlo perché…perché si.

86++/7- Punti.

9- FALANGHINA DEL SANNIO DOC SANT’AGATA DEI GOTI “VIGNA SEGRETA” 2017, MUSTILLI: è subito un diretto al naso di mineralità terziarie e grasse dolcezze pasticcere, intrigante mix di Mosella e sfogliatella “frolla” appena sfornata condito di glicine e mentuccia, dolci asprezze di mandarino e mielose aderenze.

E mentre Vi rilassate godendoVi il panorama del Golfo e i profumi della macchia che degrada verso il Tirreno Vi ritrovate ad assaggiarlo.

È un gioco di gambe che sa della nobile arte interpretata da Muhammad Alì, una scherma alta tra gliceriche dolcezze e freschezze irruente dalla quale esce vincitrice una sapidità che è marina e vulcanica al contempo.

Tanta roba!

89 Punti, ma forse 90.

10- FALANGHINA DEL SANNIO DOC “I MILLE PER LA FALANGHINA” 2016, LA GUARDIENSE: chiudete gli occhi e immaginate…

Cosa?!

Niente Sannio, niente Falanghina…

Potrebbe essere un Pinot Grigio campano (o magari neppure campano).

I descrittori gusto olfattivi?

Quelli che tutto il mondo ricerca e che chiunque è in grado di elencare.

Non cercate sorprese nel calice se non quella di una Falanghina 2016 ancora dinamica e affatto stanca.

Solo 3000 bottiglie, le meno rappresentative di un Territorio di tutta la masterclass.

Mi spiace, davvero.

83 Punti e non uno di più.

E QUINDI?

E quindi intanto GRAZIE a CUCINA & VINI per avermi ospitato ancora una volta e poi…

Vi ricordo che la “seconda puntata” di questa serie uscirà…boh!

Forse la settimana prossima, forse in altra data…

Lo saprete solo seguendo VINODENTRO su WINE TALES MAGAZINE.

STAY TUNED!

Roberto Alloi

  • Facebook
  • Instagram

Archiviato in:Aziende, Eventi, Evidenza, Vino Contrassegnato con: AIA DEI COLOMBI, ALENTA, Antonio Di Spirito, Beneventano, BEREbianco, CA' STELLE, CANTINA DEL TABURNO, CANTINE TORA, CARA CARA, CAV. MENNATO FALLUTO, Cucina & Vini, enoevo, falanghina, Francesco D'Agostino, Guardia Sanframondi, I MILLE PER LA FALANGHINA, KISSOS, KYDONIA, LA GUARDIENSE, LIBERO F PARTICELLA 190, Libero Lillo, Lorenzo Nifo, Masterclass, MUSTILLI, NARÈ, NIFO SARRAPOCHIELLO, Roberto Alloi, Rossovermiglio, Sannio, Sannio Consorzio Tutela Vini, Sant'Agata dei Goti, Taburno, Terre Stregate, vendemmia tardiva, VIGNA SEGRETA, VIGNASUPREMA, vinodentro

« VINIAMO 2025
BEREBIANCO 2025 (by CUCINA& VINI): masterclass #2 »

Cerca

Chi sono

Instagram

Segui su Instagram

Facebook

Mail: roberto.alloi@enoevo.com | Cell: 339 898 4378  | Privacy Policy  Cookie Policy

Copyright © 2025 EnoEvo