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VINARIO4 presenta: DUE PASSI IN VIGNA e il LUNA MATER in verticale

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 29 Marzo, i soliti “ragazzacci” di VINARIO 4 hanno organizzato l’11° Edizione di DUE PASSI IN VIGNA, Evento ormai tradizionale all’interno del variegato panorama romano durante il quale Produttori piccoli e grandi presentano a un vasto pubblico le proprie eccellenze.

Negli spazi dell’ormai solito MERCATO CENTRALE, un gran numero di enoappassionati ha dunque potuto fare un bel viaggio scoprendo nuovi territori o approfondendo la conoscenza di altri più noti.

Non solo banchi d’assaggio ma anche due masterclass dedicate rispettivamente all’Albania di BALAJ SEB WINERY e a una verticale “quasi storica” di quel “LUNA MATER” che non è solo un FRASCATI SUPERIORE DOCG RISERVA ma un vero pezzo di storia enologica dei Castelli Romani.

Beh, io mi sono seduto alla seconda con la curiosità di ripercorrere un cammino già intrapreso 5 anni fa per vedere cosa sia successo a distanza di un lustro a quelle emozioni imbottigliate.

Voi date una letta alle mie impressioni e, se la cosa Vi dovesse stuzzicare, fate un confronto con quanto scritto all’epoca (lo potete trovare qui: https://enoevo.com/2022/06/30/frascati-superiore-docg-riserva-luna-mater-fontana-candida-verticale-storica-2020-2007/).

IL FRASCATI

Certo si fa presto a dire “FRASCATI” e non basteranno certo le mie poche parole a descrivere un vino che da duemila anni arricchisce le tavole di papi e semplici bevitori.

Un vino che ha conosciuto le stelle e che è precipitato nella natural burella di produzioni discutibili consentite da disciplinari perlomeno “permissivi”, che ha rappresentato storia e ricerca di un Territorio e che di quel Territorio ha subito le conseguenze dell’urbanizzazione e dello spopolamento delle campagne dovuto al canto delle sirene di una Capitale che si è poi rivelata specchietto per allodole anziché faro.

Ci sarebbe da parlare a lungo delle Cantine Sociali, e del loro ruolo non sempre positivo all’interno della viticoltura castellana, di quanto il patrimonio ampelografico della zona si sia drasticamente impoverito così come la superficie vitata si sia sostanzialmente dimezzata nell’ultimo ventennio.

E ci sarebbe da dire soprattutto di un Territorio che rappresenta un unicum a livello globale.

Un Territorio dominato dall’enorme edificio del Vulcano Laziale che è summa di un caleidoscopio di suoli, climi, esposizioni, quote…

E riguardo al vino si dovrebbe dire delle uve consentite per la sua produzione, di quel 70% di Malvasia (di Candia o Puntinata) cui aggiungere la restante parte in termini Trebbiano, Greco, Bombino Bianco e/o Bellone (senza però dimenticarsi di quel circa 5% di uve prima “estranee” ai Castelli e capitateci “per caso” durante i reimpianti degli anni ’70).

Ma del FRASCATI non vi dico altro perché vorrei che un po’ di lavoro di ricerca lo faceste anche Voi.

FONTANA CANDIDA E IL “LUNA MATER”

FONTANA CANDIDA nasce “ufficialmente” in quel di Monte Porzio Catone nel 1958 e a tutt’oggi continua a mixare storia, tradizione, grandi numeri e Qualità.

“LUNA MATER” è un “progetto” del 2007, pensato per celebrare i cinquant’anni dell’Azienda.

Un progetto importante che è partito dalla volontà di salvaguardare ed esaltare la tradizione enologica della zona, che è passato attraverso la selezione dei vigneti ritenuti più adatti per età, esposizione, quota e biotipi e per il quale è stato studiato un apposito e complesso protocollo di vinificazione al quale concorrono materiali (acciaio, cemento e legno), tecniche e vendemmie differenti.

Il risultato è un vino che sa di storia e di filosofia, che rappresenta il passato e guarda al futuro.

LA MASTERCLASS

8 le annate in degustazione, un viaggio indietro nel tempo lungo quindici anni che inizia nel 2021 e termina nel 2007, un viaggio che, guardandomi indietro, mostra limiti, propone conferme, lascia che alcune attese rimangano tali e ne programma altre per il futuro.

Certo, l’ambiente non era dei più adatti per una degustazione di questo tipo ma penso di essere riuscito a fare comunque le tare del caso e a “rimanere sul pezzo”.

Voi date una letta ai miei deliri e trafiggetemi di critiche.

1. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2021 RISERVA, FONTANA CANDIDA: a primo naso verrebbe da dire “non pronta”, con quel suo naso ancora impicciato, indeciso se regalarci le erbe aromatiche che condiscono i golosi arrosti castellani o le gliceriche dolcezze che la Malvasia porta in dote.

Certo, ci vuole poco perché riusciate a distinguere bene la mela, i fiori di campo e un ché di miele d’acacia ma nell’allungo sono le balsamicità resinose e un afflato di menta romana su cui focalizzate l’attenzione.

Il sorso segue l’olfatto giocando su un’opulenza un pochino ostentata sottolineata da una glicerica avvolgenza che quasi zittisce l’urlo salino del lungo finale.

87 Punti.

2. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2019 RISERVA, FONTANA CANDIDA: confesso che a cinque anni di distanza ancora aspetto quel roseo futuro che gli avevo pronosticato e che ormai, forse, non verrà più.

Rispetto alla 2021 si presenta con appena di alcol di troppo che, in combutta con l’arruffata freschezza, poco giova all’eleganza olfattiva.

Si distinguono bene l’anice (o è finocchietto selvatico?), lo zenzero, il pepe (che immagino bianco pur confessando la mia difficoltà a distinguerlo dal nero) e uno strascico di spezie orientali tra cui spicca la noce moscata.

In bocca il calore non manca, la muscolare sapidità minerale non fatica a mantenere l’equilibrio complessivo e, in chiusura, la pesca gialla e la nocciola non si vergognano di alzare la mano per intervenire.

88 Punti e il mio premio “MANNAGGIA”.

3. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2017 RISERVA, FONTANA CANDIDA: continua a sorprendermi gridando freschezza nonostante sia figlio di un’annata torrida.

Al naso lascia ampio spazio a una resinosa balsamicità senza far torto al giallo della ginestra, e della scorza di limone e vergognandosi affatto di un po’ più che il solo accennare alla pietra focaia.

Chiude facendoVi stropicciare il naso con una spolverata di pepe mentre Vi apprestate ad apprezzare un sorso nel quale la freschezza tende l’agguato a una sapidità che, inizialmente pavida, fatica a stare a ruota delle glicericità alcoliche ma…dategli tempo!

Eccola infatti distendersi con falcata da ottocentista e allungare in quel secondo giro di pista nel quale dimostra di pungere.

Chiude ricordando la pesca con tutta la sua armellina. 

88++ Punti.

4. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2015 RISERVA, FONTANA CANDIDA: cinque anni fa la freschezza sembrava temere un alcol che giocava a morra con il “tre scrocchi” appuntato sotto il tavolino.

Ora, un ulteriore lustro di isolamento in bottiglia sembra aver fatto mettere la testa a posto al secondo e prendere coscienza delle proprie capacità alla prima.

È dunque in un quadro di sostanziale equilibrio che il naso percepisce le grassezze della frutta gialla matura e della marmellata di limoni in una pirica nuvola di pietra sbattuta.

Sorso materico, masticabile, un abbraccio in cui frutta esotica, pera, amaritudini di salvia, mineralità gessosa e sapidità prepotente inscenano un girotondo che pare non aver fine.

91 Punti con, forse, un -.

5. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2012 RISERVA, FONTANA CANDIDA: olfatto un po’ ammucchiato che propone un simpatico disordine di mela golden molto farinosa, frutta esotica, erbe aromatiche e ortolane vegetalità.

Il sorso è sostanzialmente equilibrato e corrispondente, appaga ma…non sorprende (se non per una sorta di “buco” di sapidità, una sorta di inciampo che a metà assaggio lascia che la freschezza faccia il comodo suo).

86+ Punti.

6. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2010 RISERVA, FONTANA CANDIDA: forse sono incappato in una bottiglia “ni”, ma qui mi trovo di fronte a un vino che dichiara opulenza pasticcera alla prima olfazione e si lascia poi andare a inaspettati sgambettii d’agrume e a una singolare nota di oliva verde che sottolinea il sapidissimo incipit gustativo.

Sapidità graffiante che fa da contraltare a una morbidezza di fondo che, con la fantasia, ci trasporta oltr’alpe e, a mio avviso, un po’ troppo fuori da Frascati. 

87- Punti.

7. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2008 RISERVA, FONTANA CANDIDA: sciorina dolcezze a trecentosessantagradi, di frutta gialla matura, di cedro candito, di burrosa pasticceria, di spezie orientali, di anice e di…banalmente, uva matura.

In bocca sembra essere invece la rocciosa sapidità quella che comanda ma questa, improvvisamente, pare avere ancora una volta un “mancamento” che incide sull’allungo di un vino che, pur se in forma smagliante…paga lo scotto del “m’aspettavo essere di più”.

87+ Punti.

8. – FRASCATI SUPERIORE DOCG “LUNA MATER” 2007 RISERVA, FONTANA CANDIDA: incurante del trascorrere del tempo e orgoglioso di non aver conosciuto legno strilla al mondo intero la propria indole vulcanica.

Di tefritica mineralità, non si vergogna di mostrare un lato “pasticcere” che sa di pastarelle che riempiono domeniche d’altri tempi.

E poi, tra un tè (con latte) e un accenno di pietra focaia arriviamo al sorso.

Severo, integro, dritto, affilato e guerriero come la spada degli antichi Latini ma che evolve in bocca evidenziando con classe quanto percepito dal naso senza mai perdere di vista la strada di mattoni gialli di una sapidità ora minerale ora marina e lasciandoci in dono, in quell’ultima goccia che sporca il bicchiere, accenni di camino e, come nella 2010, un ricordo di oliva verde in salamoia.

Il Ritratto di Dorian Gray fatto vino.

Da bere SOLO se ricordate qualcosa che avete fatto nel 2007.

93 Punti.

A LATERE

DUE PASSI IN VIGNA era però molto altro e io, nonostante non avessi tempo, sono comunque riuscito a ficcare il naso altrove e un paio di vini da porre alla Vostra attenzione li ho trovati:

– SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT NATURE “CARTA BIANCA BOLLATA ROSÉ”, PESCARA VINI (ABRUZZO): 24 mesi e solo Montepulciano per uno spumante che al naso ricorda assolutamente petali di rosa e frutta fresca (fragoline e ribes) ma non si dimentica di raccontare sottovoce quel varietale “green” del vitigno con toni simpaticamente rustici.

Sorso divertente, vivace (appena troppo), di bella freschezza e compita sapidità che in chiusura racconta le dolcezze agrumate del pompelmo rosa.

88– Punti, con generosità, fiducia e speranza in un futuro con 12/24 mesi in più.

– VINO ROSSO “CARTA BIANCA CORDISIO” 2022, PESCARA VINI (ABRUZZO): un Montepulciano non dimentico di quelle vegetalità varietali troppo spesso nascoste, fresco di felci e sottobosco, di eucalipto ed erbe officinali, speziato di pepe e cumino, succoso e rosso di una ciliegia che avrei preferito fosse visciola ma…non si può avere tutto.

Sorso di decisa freschezza, ammiccante, beverino, dissetante, tannico quanto deve e sapido quanto serve.

Semplice, piacevole…chiacchierino.

Serve altro?

88 Punti con, forse, un +.

E QUINDI?

E quindi GRAZIE ai ragazzi di VINARIO4 per avermi voluto ancora tra i piedi e a tutti i Produttori presenti (anche se sono stati pochi quelli che sono riuscito a scocciare).

È stata una bella serata, l’occasione per conoscere nuove realtà e fare un salto indietro nel tempo riassaggiando vecchie conoscenze, rispolverando emozioni e provandone di nuove rendendomi conto ancora una volta che il vino è mutevole, mai uguale a sé stesso, sempre pronto a stupire.

E Voi…siate Curiosi!

SEMPRE!

Roberto Alloi

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Archiviato in:Aziende, Eventi, Evidenza, Vino Contrassegnato con: abruzzo, Brut Nature, CARTA BIANCA BOLLATA ROSÉ, CARTA BIANCA CORDISIO, DUE PASSI IN VIGNA, enoevo, FONTANA CANDIDA, Frascati, LUNA MATER, Masterclass, MERCATO CENTRALE, metodo classico, Montepulciano d'Abruzzo, PESCARA VINI, Roberto Alloi, spumante, Verticale, Vinario4, vinodentro

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