
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 31 Marzo il WINE LAB di PARTESA (l’Azienda leader nei servizi di vendita, distribuzione, consulenza e formazione del canale Ho.Re.Ca.) ha fatto tappa a Roma.
È stato così che le OFFICINE FARNETO hanno aperto i propri spazi rigenerati a un numero di operatori del settore così grande da far sembrare troppo piccola una location di sicuro fascino.

GLI ASSAGGI
Un’ottantina le Aziende presenti, Italia, Francia, Spagna, Germania, Austria, Slovenia…c’era un po’ di tutto e davvero troppo in cui ficcare il naso.
Senza nessun programma da seguire (come da copione), ho cercato di dribblare i tavoli più gettonati lasciandomi traviare da quelli meno ingombri in cerca di nuove emozioni (ma anche di vecchie conferme).
Alla fine, dai circa settanta assaggi ho tirato fuori un podio e una decina di altre etichette che mi piace segnalare alla Vostra attenzione.
Date una letta ai miei personalissimi deliri enoici, assaggiate, criticate, suggerite e…condividete!

I PEZZI DA NOVANTA
– SÜDTIROL ALTO ADIGE DOC PINOT NERO “EXCLUSIV” 2021, PLONER (ALTO ADIGE): sono passati un po’ di mesi dall’ultimo assaggio e mi sembra di poter dire che gli siano serviti per darsi un’aggiustatina al nodo della cravatta e lucidarsi le scarpe.
L’abito rusticamente elegante sembra ora averlo dismesso e, anche se questo un po’ mi spiace, quello che indossa oggi sembra essere tagliato con cura sartoriale.
Lamponi e ciliegie mature stirati alla perfezione e, sul bavero, una “gardenia” piccante che ricorda più il kren che le spezie.
Il sorso imprime in bocca la propria rocciosa sapidità mentre la freschezza alpina riempie l’atmosfera e le spezie, ora si, vi guidano sul lungo sentiero della chiusura di bocca.
Forse 91 Punti.

– ETNA BIANCO DOC SUPERIORE 2021, FEDERICO CURTAZ (SICILIA): il nome è cambiato l’anno scorso, beghe di uomini che poco toccano il vino se è vero che rimane grande a prescindere dal come lo si chiami.
Anonimo?
Affatto!
Grida la propria identità, le proprie radici profonde, quelle delle viti e quelle dell’uomo che le alleva.
Della “Muntagna” ha il sulfureo respiro e l’aria frizzante dei quasi 1000, del mare su cui si affaccia Milo la spuma dei marosi e la linea di costa che, lontana, fa gridare “terra” ai marinai.
Freschezze di mela verde, granita e scorza d’arancia, timo serpillo, spezie d’altro continente…
Il sorso ha la scimitarra dei saraceni e la dialettica dei Greci.
Racconta il filo di spada delle laviche geologie con la stessa calma con la quale dice di grassezze di frutta matura e nel finale ha un sussulto d’erbe aromatiche e la necessità di tornare a quel mare dal quale è nato il vulcano.
Un vino che sa di casa lontana, un vino da cui è difficile liberarsi.
Da bere ascoltando “BENE” di FRANCESCO DE GREGORI.
92 Punti.

– ETNA ROSSO DOC “IL PURGATORIO” 2020, FEDERICO CURTAZ (SICILIA): ciliegie, amarene, melograno, eucalipto, violette, lavanda, vaniglia, spezie dolci…
Un tripudio di profumi con la profonda mineralità a mettere d’accordo altezze e sguardi panoramici.
Sorso elegante, sabaudo più che borbonico, di misurata spalla fresco sapida e tannica nobiltà.
Chiude lunghissimo tra sostanze cioccolatose e piccanti impunture.
91 Punti.

GLI ALTRI
– VINO ROSSO DOLCE “ROSEA” 2022, PLONER (ALTO ADIGE): si apre al naso con tappeto di petali di rosa (e un ché di geranio) per poi regalare ciliegie mature e fragoline di bosco e sorprendere con note erbacee e amaricanti di radice di liquirizia e mandorla.
Assaggio di perfetto equilibrio e dolcezza mai sopra le righe; lungo e persistente suggerisce abbinamenti intriganti.
89+ Punti.

– VINO BIANCO DOLCE “NOBLESS”, PLONER (ALTO ADIGE): regala sensazioni di pesca gialla, agrumi, rose (gialle, obviously), erbe officinali e suggestioni di un mare che era risacca e ora è roccia.
Caldo e strutturato, mostra una vivace freschezza che, nel finale, viene bilanciata perfettamente dalla sapidità salmastra e dalle dolci amaritudini aromatiche.
89 Punti.

– TREBBIANO D’ABRUZZO DOC “LE STAGIONI DEL VINO CAPITOLO 9” 2021, CANTINE SPINELLI (ABRUZZO):fresco e balsamico racconta di agrumi, mentuccia e anice giocando poi sul contrasto dolce-amaricante tra la pesca gialla matura e la mandorla in una atmosfera decisamente campestre.
Sorso di struttura solida eppur lieve, piacevolmente fresco, decisamente sapido e di apprezzabile lunghezza.
87+ Punti.

– IGP BIANCO MALVASIA “COLLEZIONE DI FAMIGLIA” 2021, RONCO DEI TASSI (FRIULI VENEZIA GIULIA): naso importante ed estrattivo, che evidenzia il giallo dei fiori e della pesca, ricami di tè e ingressioni marine in una atmosfera di soffusa, vanigliata dolcezza.
Il sorso moscateggia raccontando acini freschi, una sciarpa di pashmina impreziosita di strass fresco-sapidi.
Decisamente lunga la chiusura che evidenzia il varietale del vitigno.
90–

– IGP BIANCO SAUVIGNON “MADAME SAUVIGNON” 2021, RONCO DEI TASSI (FRIULI VENEZIA GIULIA): 10 mesi di esilio in tonneau hanno arrotondato i suoi spigoli vegetali lasciandogli esprimere freschezze agrumate, note esotiche (invero un po’ troppe) e di erbe aromatiche su un o sfondo bianco di fiori, pepe e zenzero.
La soffusa mineralità introduce a un sorso sostanzioso, caldo e ben equilibrato.
Chiude lungo e sapido ricordando neanche troppo lontanamente la pesca con tanto di buccia pelosa.
89- Punti

– COLLIO DOC ROSSO “CJARANDON” 2019 RISERVA, RONCO DEI TASSI (FRIULI VENEZIA GIULIA): diciamo 60 parti di Merlot, 30 di Cabernet Franc e 10 di Cabernet Sauvignon per un olfatto di grande freschezza gestito da suggestioni officinali, scorza d’arancia, sottobosco umido e alloro cui fanno da corollario piccoli frutti, tabacco e trucioli ferrosi.
Sorso di ampie vedute, coerente, decisamente sapido, ben sostenuto dai fitti tannini e ravvivato da piccantezze speziate.
88+ Punti.

– LAZIO IGT BIANCO “COSTA VECCHIA” 2024, PIETRA PINTA (LAZIO): certo non manca la firma del Sauvignon, vergata a suon di pesca, timo e accenni di nespola e sambuco.
Seguono toni agrumati, fiori di campo, sottile speziatura e diffusa mineralità.
Sorso coerente e scorrevole, fresco, intriso di gustosa sapidità e di apprezzabile lunghezza.
87- Punti.

– LAZIO IGT ROSSO “COLLE AMATO” 2016, PIETRA PINTA (LAZIO): sciorina subito un lungo corteo speziato con in testa araldi balsamici e stendardi di erbe aromatiche e chiuso da una folla urlante di macchia mediterranea, humus, frutti rossi e sensazioni ematiche.
Sorso di ottima corrispondenza, sostenuto da tannini educati ma tutt’altro che domi e con una lunga chiusura di astringente mineralità.
88– Punti.

– LAZIO IGP ROSSO “IL BUON BASTARDO” 2022, CANTINA GAFFINO (LAZIO): decisamente balsamico, respira menta, eucalipto e resina di pino lasciandosi poi andare ai toni decisamente più dolci del degli orsetti di liquirizia.
Al sorso, tannini composti e adeguata sapidità pareggiano materia e calore mentre la chiusura è un lungo riassunto dei ricordi olfattivi.
Un bel vino che però non mi piace…o forse si?!
88- Punti.

– LAZIO IGP ROSSO “OPIMIAM” 2021, CANTINA GAFFINO (LAZIO): un naso ricco e tabaccoso, amaricante di cacao, non dimentico del cuoio, addolcito dalle spezie e reso più invitante da succose amarene.
Sorso di grande morbidezza che, fors’anche eccessiva, lascia i tannini un po’ in ambasce nel tentativo di pareggiare il conto.
Chiude con un guanto di velluto di frutta e spezie ma…senza il pugno di ferro.
88 Punti.

– ETNA ROSSO DOC “CAPU CHIURMA” 2021, FILIPPO GRASSO (SICILIA): sullo sfondo accidentato di una colata lavica che regala ancora esalazioni si affacciano, privi di timidezza, piccantezze di spezia, tabacco, cespugli aggrovigliati di macchia mediterranea, prese di tabacco, erbe officinali…
Sorso di impetuosa, sapida mineralità che freschezza e morbidezze gliceriche pareggiano con disinibita eleganza mentre tannini di non comune eleganza aiutano a tenerne vivo il ricordo nel lunghissimo finale.
90- Punti

– CORTONA DOC SYRAH “SMERIGLIO” 2022, BARACCHI (TOSCANA): olfatto scuro ma che rimanda solo in parte all’Oriente della scimitarra e del tagelmust, che delle spezie sottolinea il pepe e si dilunga poi a raccontare di viole e prugne, di una presa di tabacco dalla sacca e di terragne sensazioni.
Sorso equilibrato e composto, sicuramente piacevole, fresco, che chiude, lungo, indeciso se evidenziare sapidità o speziatura ma…manca di un po’ di sprint.
Peccato.
87- Punti.

– MONTEFALCO SAGRANTINO DOCG “VIGNALUNGA” BIO 2019, OMERO MORETTI (UMBRIA): l’olfatto è un lungo respiro di prugne secche, origano, liquirizia, frutti di bosco in confettura, after eight, tabacco e chi più ne ha più ne metta, ci sono anche un’idea di salsa di pomodoro (sic) e resinose striature balsamiche.
Sorso potente, fresco, sostenuto da tannini che si impongono all’attenzione con risolutezza ma senza sgambetti inserendosi perfettamente nella struttura di un vino da assaggiare assolutamente e con l’attenzione che merita.
Non per tutti.
88 Punti con, forse, un +.

E QUINDI?
E quindi GRAZIE a PARTESA per avermi ospitato (pesce fuor d’acqua in un mare di professionisti) e a tutte le Aziende che hanno avuto il buon cuore e la pazienza di dedicarmi parte del proprio tempo.
È stata una bella giornata all’insegna della Qualità, una giornata cui spero di poter partecipare anche negli anni a venire.
