
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 27 Gennaio Simona Cognoli (OLEONAUTA) e LA PECORA NERA EDITORE hanno organizzato l’Edizione 2025 di EVOLUZIONE, manifestazione dedicata al mondo degli oli EVO giunta ormai alla sua settima Edizione.
Nella nuova location del THE HIVE HOTEL di Roma, oltre 30 Aziende olearie hanno potuto incontrare operatori del settore, consumatori consapevoli e semplici curiosi per tenere alta l’attenzione sul mondo dell’oro verde delle nostre tavole.

Banchi di assaggio, masterclass, convegni e dibattiti hanno riempito una giornata che è diventata ormai appuntamento fisso per una platea sempre più vasta di EVOluti.
GLI ASSAGGI
Come già accennato erano tante le Aziende che presentavano le eccellenze della campagna olearia 2024/2025 e certo non potevo pensare di ficcare il naso in ciascuna di esse.
Dunque, spazio alle novità e all’estro del momento, cercando di saltare i nomi noti per focalizzare l’attenzione su nuove realtà o produzioni che non assaggiavo da tempo.
Ed è dai circa 30 assaggi che ho poi estrapolato la mia personalissima “TOP TEN”.
Dieci EVO che sottopongo alla Vostra attenzione (non che gli altri fossero da scartare ma una scelta dovevo pur farla) con la segreta speranza che poche parole possano servire a comunicare la Qualità e suscitare interesse.

Come sempre leggete, criticate, suggerite e…CONDIVIDETE.
– MONOCULTIVAR NOCELLARA MESSINESE “TERRE DI CLETA”, TENUTE QUATTRÒ (CALABRIA): si presenta al naso ricco di sensazioni boschive affatto dimentico persino dei funghi, cui seguono note di salvia, peperone, rucola, cicoria e soffi agrumati.
In bocca è la faccia piccante della medaglia ad alzare la voce con il peso dell’amaro lasciato sulle spalle delle note di mallo di noce.
Chiude aggiungendo all’interessantissimo quadro complessivo una intensa, marina sapidità.
88/88+ Punti.

– MONOCULTIVAR GHIACCIOLA “CLATERNA” BIO, PALAZZO DI VARIGNANA (EMILIA ROMAGNA): davvero interessante l’impronta olfattiva della mela verde lasciata sul palcoscenico carciofoso e ortolano non dimentico di cicoria, cardo e mandorla fresca.
L’assaggio è fresco di erba e rugiada, molto coerente con i descrittori olfattivi, arricchito di intense ed immediate note amaricanti e segnato da una inarrestabile progressione di stimolanti piccantezze.
Si spartisce il mio personalissimo premio “SURPRAIS” con la NOCELLARA DEL BELICE di PANTAREI.
88+/89-

-MONOCULTIVAR NOSTRANA DI BRISIGHELLA “VARGNANO”, PALAZZO DI VARIGNANA (EMILIA ROMAGNA): propone al naso note di erba sfalciata, carciofo, mandorla verde, basilico e un ché di mela matura.
In bocca spicca l’amaro mentre il piccante è sottile e delicato e aiuta a esaltare la chiusura vegetale.
88+ Punti.
Da segnalare anche la versione “di collina” che sottolinea cicoria e maturità pomodorose e che in bocca, accanto a un amaro muscoloso e alle intriganti sensazioni piccanti, lascia ben più che uno spazio a una inattesa sapidità.
88 Punti.

– MONOCULTIVAR ROSCIOLA “GRAND GRU LA RAMATA”, I&P (LAZIO): tra le estremamente variegate produzioni “tailor made” dell’Azienda, questa merita senz’altro una menzione.
Tra sensazioni di cuore di carciofo, salvia, ravanello, foglia di pomodoro, cicoria, pinoli, mandorla verde e cardo, si affacciano occhiate floreali e di frutta bianca.
Assaggio strong ed elegante, segnato una poderosa progressione piccante di cui l’amaro prende la scia per mantenere sostanzialmente in equilibrio la tenzone.
Chiude su note erbacee e di frutta secca.
88+ Punti.

Vi segnalo anche “FORTE E ECCELSO CUVÉE DEL FONDATORE” ottenuto blendizzando i lotti migliori delle altre produzioni.
Un EVO di sicuro “acchiappo” ma un po’ troppo incravattato che evidenzia, a mio modestissimo parere, come non sempre basti mettere insieme il meglio del meglio per avere un risultato TOP.
88- – Punti.
– MONOCULTIVAR ITRANA “MOLÌ” BIO, MOLINO 7CENTO (LAZIO): più dimesso di quanto atteso, l’olfatto racconta erba falciata e pomodoro verde con una bella iniezione di erbe aromatiche.
Molto equilibrato l’assaggio, segnato dai ritorni olfattivi e da uno spot ortolano che ricorda la lattuga fresca.
87+ Punti, lo so…sono cattivo.

– EVO “IL TRATTURELLO”, PARCO DEI BUOI (MOLISE): se cercate un olio “da concorso” beh, passate oltre, ma se credete negli EVO che devono far crescere la consapevolezza nel consumatore finale valuterete il frutto del loro lavoro ben oltre lo sterile punteggio.
All’olfatto è una mandorla tutt’altro che fresca a colpirVi nell’immediato tanto da distrarVi dalle freschezze di erba sfalciata e carciofo.
L’assaggio è coerente ed equilibrato con le note piccanti lasciate al contributo delle spezie.
Si becca il mio premio “CORAGGIO” e 85+ Punti.

– MONOCULTIVAR CORATINA “LA CORATINA LUX”, POZZO SERPI (PUGLIA): tra carciofo e cicoria è il finocchietto selvatico ad avere l’ultima parola in un contesto complesso che lascia apprezzare corteccia verde, melanzana, oliva e mandorla (anche tostata).
In bocca il piccante risulta essere un dettaglio in confronto all’incalzante incedere di un amaro che mostra muscoli ben definiti ed affatto pompati fino alla chiusura che ripropone note balsamiche.
Bella prova!
89- – Punti, ma forse sono stato un po’ cattivo.

– MONOCULTIVAR OGLIAROLA GARGANICA, OILIVIS (PUGLIA): propone all’olfatto mandorla prepotente, noce, rucola, melanzana, salvia e menta.
In bocca è un crescendo di profonda piccantezza condito di un amaro segnato dal mallo di noce e con un finale sapido e speziato.
89- Punti.

– MONOCULTIVAR PICHOLINE “FUTURA”, OILIVIS (PUGLIA): un olfatto che è una bomba di balsamicità!
Salvia, alloro, addirittura pini resinosi…
E poi erba sfalciata, mandorla, rucola.
Assaggio coerente, verde e persistente.
E io che non avevo intenzione di assaggiarlo.
89/89- Punti.

– MONOCULTIVAR NOCELLARA DEL BELICE “CICLOPE”, PANTAREI (SICILIA): olfatto ortolano di sorprendente lattugosità che non si dimentica di sedano e peperone e, nel finale evidenzia nocciole e mela golden.
Assaggio intonato con l’olfatto che, dimentico dell’amaro (peccato) evidenzia una bellissima progressione di piccantezze.
Sorprendente, si becca il mio personalissimo premio “SURPRAIS”.
89+ Punti).

E QUINDI?
E quindi, intanto GRAZIE a Simona Cognoli e LA PECORA NERA EDITORE per avermi ospitato anche quest’anno e a tutti i Produttori che hanno sopportato le mie chiacchiere (anche quelli che, per ragioni di spazio, non sono citati in questo articolo) e poi, mentre metto in agenda sin da ora l’Edizione 2026, mi congedo da Voi confidando nel fatto che, prima o poi, capiremo tutti l’importanza dell’EVO nella nostra dieta quotidiana.
