IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 14 Giugno, l’AIS LAZIO ha chiuso in bellezza il proprio Anno Sociale con un Evento completamente dedicato agli Spumanti Metodo Classico che ha riempito le sale del ROMA LIFESTYLE HOTEL di Roma.
Una serata nella quale il numerosissimo pubblico accorso rischiava di perdersi d’animo non sapendo da dove cominciare.
Una serata come poche, una serata davvero irrinunciabile.
GLI ASSAGGI
119 Aziende, 122 Etichette…
Tanto, troppo, soprattutto per uno solo come me che, per dipiù, doveva anche andare ad un altro evento e c’aveva i minuti contati.
Confesso che avrei ficcato il naso ovunque ma ho dovuto fare di necessità virtù e scegliere saltando a piè pari quanto già conoscevo e affidandomi a estro, occhio e fortuna.
Certo era difficile sbagliare (anche se qualche passaggio a vuoto c’è stato) comunque, dal mio taccuino di appunti, Vi propongo le mie note d’assaggio dalle quali ho estrapolato la consueta, particolarissima e, ancora una volta, cattivissima classifica.
Dategli una letta, prendetela per quello che è e correte ad assaggiare.
IL PODIO
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO 2018, SILVIA ZUCCHI (EMILIA ROMAGNA): si apre al naso su note di more, fragoline di bosco e lamponi che sono quasi caramelle per proseguire lungo un sentiero che attraversa fresche succosità di mandarino, mineralità gessose e vegetalità neanche troppo latenti di erba da sfalcio.
Sorso che i piccoli frutti riempiono e che quella spuma quasi croccante e la progressione sapida rendono quasi compulsivo.
Un vino che Vi porterà sulla cattiva strada da spendere al pasto ma anche solo per liberare i pensieri.
Si becca il mio premio “LEVATEMELO”.
Da bere ascoltando “Ancora, ancora, ancora” di Mina.
(92 Punti).
SPUMANTE METODO CLASSICO “MONTMARY” EXTRA BRUT ROSÉ, GROSJEAN (VALLE D’AOSTA): Pinot Nero batte Chardonnay 60 a 40.
L’impatto olfattivo è di amaricanti balsamicità.
Segue poi il lungo corteo di quei piccoli frutti rossi che riempiono il sottobosco e una freschezza agrumata che ricorda il mandarino.
Il sorso è cremoso, equilibrato e corrispondente con l’imperiosa sapidità minerale a segnare la strada dell’assaggio e una freschezza alpina a cercare di tenerle botta.
(Quasi 90 Punti).
Da bere ascoltando “REVEREND LEE” di DIANE SCHUUR (GRP LIVE IN CONCERT).
VALLE D’AOSTA BLANC DE MORGEX ED DE LA SALLE DOC SPUMANTE METODO CLASSICO PAS DOSÉ “GLACIER” 2020, CAVE MONT BLANC DE MORGEX ET LA SALLE (VALLE D’AOSTA): solo Prié Blanc per un naso “boom” tutto erbe e alpine e pascoli verdi.
Genepy e genziana affiancano i fiori di campo, nocciole fresche, agrumi e quella mineralità che lavora nell’ombra e affianca un ‘idea di perlinato da rifugio alpino.
Sorso di granitica verticalità, coerente, identitario, affilato e ben deciso a richiamare la frutta secca e gli agrumi.
(90 Punti, non di più ma certamente non di meno).
Da bere ascoltando CANTO D’INVERNO” dei FUROR GALLICO.
I QUASIQUASI
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO “TRENTASEI”, CANTINA DELLA VOLTA (EMILIA ROMAGNA): vendemmiato nel 2015 e sboccato lo scorso Dicembre vi lascia apprezzare una deflagrazione di lamponi e ciliegie, la schioccante freschezza della melagrana e una ben più che una nota di macchia mediterranea.
Il sorso è inarrestabile e godurioso, fin troppo preciso nella coerenza con l’olfatto.
Forse (FORSE) un pochino brusco in chiusura ma…ne vorrete ancora.
Da bere ascoltando “36-22-36” degli ZZ TOP.
(88/89 Punti).
SPUMANTE METODO CLASSICO PAS DOSÉ “120+1”, MONTALBERA (PIEMONTE): propone un naso complesso ma di sbarazzina dinamicità che fa leva su pastefrolle lievitate e scaglie caramellate di frutta secca per introdurre agrumi e piccantezze che sanno di spezia e mineralità.
Sorso coerente, moderno, quasi salato e ben fresco cui una carbonica un po’ meno esuberante avrebbe fatto guadagnare un bel paio di punti.
(88 Punti).
SALENTO IGT BIANCO D’ALESSANO E FIANO SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT MILLESIMATO 2013 (MAGNUM), ANTICA MASSERIA JORCHE (PUGLIA): sullo sfondo minerale si intravedono i fiori bianchi ma la vera sorpresa è una nota intensa e profonda di cenere e camino spento, quasi un invito alla calma con la quale sgranocchiare la frutta secca che apprezzate in chiusura.
La verticalità del sorso viene gestita in maniera egregia dalla cremosa effervescenza che veicola i sostanziosi richiami fruttati.
Ne risulta un assaggio gastronomico ma affatto borioso.
Da bere ascoltando “LU RUSCIU TE LU MARE” degli ALLABUA.
(88 Punti).
SPUMANTE METODO CLASSICO “SOGNO” DOSAGGIO ZERO MILLESIMATO 2017, CIROTTO (VENETO): un “SOGNO” fatto di solo Manzoni Bianco che è iniziato per “sbaglio” nel 2008.
Un olfatto dalla dimensione onirica, che culla con gentilezze di rosa e scuote con unghie affilate d’agrume e pot pourrì di erbe officinali.
Sorso agile e scattante, cremoso quanto serve, fresco quanto deve, forse un po’ troppo brioso nel riproporre l’agrume paragonandolo all’olfatto.
Sicuramente un bel bere ma…senza quel “plus emozionale” che mi sarei aspettato.
(88 Punti).
GLI ALTRI
L’EMILIA ROMAGNA
PIGNOLETTO DOC BLANC DE BLANCS, VENTIVENTI: se agrumi, albicocche e fiori gialli non sorprendono, ci pensa quel ché di speziatura che sa tanto di norcineria a intrigare un olfatto altrimenti quasi scontato.
Sorso piacevole e invogliante, poco incline alle complicazioni ma piacevole proprio per questo.
(83 Punti)
SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT “1888 CADICAMILLA”, CA’ DI CAMILLA: un Sangiovese che punta molto sulle dolcezze della fragola tenendo un po’ in disparte le note agrumate del pompelmo e del mandarino ma senza dimenticarsi di fare l’occhiolino alla crosta di pane.
Sorso coerente, mai seduto e mai affaticante ma un eccessivamente carico di piacioneria.
(83 Punti).
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO “GROSSO” DOSAGGIO ZERO (MAGNUM), PALTRINIERI: dalla magnum (220/300) di quest’umile Champagne dell’Emilia esce una folla urlante di piccoli frutti rossi dai quali provano a staccarsi una inaspettata pesca noce e note di lieviti fornai e pasticceri.
Un tocco di violette e un soffio d’agrume introducono a un sorso complesso e davvero coerente, che evidenzia la freschezza ma non dimentica una sapidità cui un tannino neppure troppo leggero da una mano per aumentare la voglia di riassaggiarlo.
(87 Punti).
MARCHE
SPUMANTE METODO CLASSICO DOSAGGIO ZERO “PERLUGO” (MAGNUM), PIEVALTA: un tutto Verdicchio che racconta cespugli di erbe aromatiche vista mare e quelle nebbie profumate che seguite per raggiungere il forno, comprare il pane appena sformato e lasciarVi tentare dal croissant che Vi fa l’occhiolino dal bancone.
Sorso ammiccante, di esuberante sapidità e cremosa freschezza agrumata.
(86 Punti).
BIANCHELLO DEL METAURO DOC SPUMANTE BRUT MILLESIMATO 2017, TERRACRUDA: m’aspettavo un prato verde in evidenza ed invece me lo ritrovo appena accennato sullo sfondo mentre sul palcoscenico danzano dolcezze tropicali e d’acacia ravvivate da scorza d’agrume e lieviti.
Il sorso è di bella rispondenza, fresco e di piccante sapidità con una sottolineatura sulle dolcezze aromatiche dell’uva così decisa da lasciar dubbi sul fatto che si tratti di un brut.
(Quasi 85 Punti).
PUGLIA
SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT ROSÉ “RE DAUNO ROSÉ NATURE” MILLESIMATO 2019, CANTINE RE DAUNO: olfatto che propone con decisione un’alzata di frutta estiva (pesca, albicocca e ciliegia) senza dimenticarsi delle freschezze di arancia e chinotto.
Arrivano poi toni balsamici di legni nobili e sandalo e note lievitate croccanti di pane e soffici di pan di spagna.
Sorso deciso, fresco, sapido e succoso che non cede mai a piacionerie dolcione e anzi, nel finale, spinge il piede sull’acceleratore della sapidità.
(86/87 Punti).
SARDEGNA
ALGHERO DOC TORBATO SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT “OSCARÌ”, SELLA & MOSCA: Torbato di nome e di fatto, regala anche simpatici contrasti tra le amaritudini del Sambuco e delle erbe aromatiche (timo e salvia) e le dolcezze della cera d’api e delle spezie orientali aggiungendovi decisi tocchi floreali.
Sorso coerente, ampio e deciso, venato di iodio e che ripropone erbe aromatiche e agrumi sottolineandoli più volte a suon di affumicature.
(86 Punti).
E ORA?
Ora è intanto il momento di ringraziare l’AIS LAZIO per avermi ospitato e di ringraziare tutti i Produttori presenti (anche e soprattutto quelli che avrei voluto ma non ho potuto).
Ed il momento dell’attesa: di una Edizione 2025 cui prometto sin d’ora dedicherò il tempo che merita e degli altri Eventi che l’Associazione organizzerà.
“Last but not least” permettetemi di complimentarmi con l’amico Umberto (BEBBO) Trombelli che, nel corso della serata, è stato nominato MIGLIOR SOMMELIER DEL LAZIO.