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CONCOURS MONDIAL DE BRUXELLES. I Sauvignon del Sud Africa (ma non solo)

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 6 Ottobre, nella splendida cornice di Palazzo VALENTINI a Roma, si è tenuta la cerimonia di premiazione dei 582 vini italiani che hanno conquistato una medaglia al CONCOURS MONDIAL DE BRUXELLES, manifestazione giunta alla sua 32a Edizione e che è ormai ben più che un semplice concorso enologico, piuttosto uno strumento per mettere in contatto i mercati internazionali con i Territori, valorizzando storia e identità di ogni singola etichetta.

È stata una serata intensa, trascorsa tra i banchi di assaggio e tre masterclass dedicate ai Rosati della Provenza, ai migliori vini della Provincia di Roma e ai Sauvignon del Sud Africa.

Di quest’ultima e delle nove migliori etichette tra le tante in cui ho ficcato il naso potrete leggere più avanti.

Buona lettura.

LA MASTERCLASS

IL SUD AFRICA DEL VINO

Storia complessa quella del Sud Africa del vino, scritta da olandesi, francesi e inglesi.

I primi iniziarono a impiantare i primi vigneti nel 1652 (la prima vendemmia sarà quella del 1659) seguendo l’idea dell’allora Governatore Jan Van Riebeech che, convinto che il vino aiutasse a tener lontano lo scorbuto dai marinai si fece mandare le prime barbatelle.

Con il suo successore (Simon Van der Stel) i francesi, in particolare gli ugonotti rifugiatisi nel paese, misero in campo le proprie conoscenze in termini di vinificazione.

Agli inglesi spetterà il compito di perfezionare l’esportazione nell’800.

Fillossera, reimpianti massivi, guerre e apartheid furono colpi durissimi da assorbire ma, dopo l’abolizione di quest’ultimo nel 1991 anche la produzione autarchica di vino ebbe fine e grazie alle moderne tecnologie e a un’Europa più vicina ci si concentrò sulla viticoltura di qualità.

L’unico “vero” autoctono, quel Pinotage frutto dell’incrocio tra Pinot Nero e Cinsault, venne affiancato da Sauvignon Blanc, Chardonnay, Merlot…

La viticoltura si sviluppa essenzialmente lungo le coste e l’introduzione nel 1973 del sistema Wine of Origin ha ripartito e classificato i vigneti in Regioni, Distretti, Zone e Aziende.

Io Vi dico che quello di Stellenbosch è certamente il distretto più importante e famoso degli altri cercate Voi notizie perché un po’ di lavoro personale non guasta.

GLI ASSAGGI

Condotta da Marco Sciarrini, la masterclass ha messo a confronto sei vini di cinque Aziende di tre zone diverse del Paese cercando di evidenziarne le differenze e sottolineandone i punti di contatto con il gusto comune.

Ne è venuto fuori un bel viaggio all’altro capo del mondo, là dove l’aria, l’acqua e forse il vino girano al contrario.

Date una letta alle mie personali considerazioni e…correte ad assaggiare!

– ELGIN SAUVIGNON BLANC “APPELLATION SERIES” 2024, BOSCHENDAL ESTATE (FRANSCHHOEK): apparentemente appena ridotto presenta un olfatto quasi didattico, con le note di bosso fuse alle freschezze di lime che s’accostano a nuances di erba tagliata, finocchio selvatico e sambuco.

Iodata e piacevolmente “contadina” l’atmosfera, soffusa di un dualistico incontro tra foglia di pomodoro e dolcezze d’acacia.

In bocca la nocciola sposa la Francia di un appena di legno regalando un sorso brillante e al contempo cremoso che s’allunga in un finale che racconta dolcezze e sapida piccantezza.

87++ Punti

– ELGIN SAUVIGNON BLANC “APPELLATION SERIES” 2022, BOSCHENDAL ESTATE (FRANSCHHOEK): due anni extra di esiliata solitudine in vetro sembrano non aver giovato alla causa.

Persa l’arrembante freschezza dell’annata 2024 si presenta col peso di una stanchezza evolutiva percepita a prescindere dalla serie di descrittori olfattivi che porgono il fianco a un legno “troppo legno” all’acacia.

In bocca si dilunga nelle grassezze dimenticandosi di pareggiarle con quella freschezza che aveva conosciuto in una gioventù della quale resta solo la memoria sapido-piccante.

85—Punti.

– COASTAL REGION SAUVIGNON BLANC “COASTAL COUVÉE” 2021, DELAIRE GRAFF ESTATE (STELLENBOSCH): l’olfatto sorprende con una nota apparentemente brettata presto coperta da freschezze mentolate e di prato bagnato.

Seguono accenni di agrume maturo e tropicalità di ananas disidratato e mango.

In bocca la lunga permanenza sui lieviti regala cremosità e un placido, glicerico srotolarsi dei descrittori olfattivi tropicali regalando un allungo di glicerica dolcezza.

86– Punti.    

– SAUVIGNON BLANC “THE BLACK SWAN” 2019, STEENBERG ESTATE (CONSTANTIA): olfatto spiazzante, che racconta nettamente le bianche aromaticità del Brie e poi una lunga sequenza ortolana fatta di lattuga e coste di sedano.

Gli agrumi (mandarino compreso) e la frutta tropicale se ne stanno lontano a guardare e introducono un sorso che amplifica quella sensazione casearia percepita all’inizio associandola a note di erbe aromatiche che lasciano immaginare erborinate piccantezze.

Sorprende la nota regalata da quell’ultima goccia che sporca il calice e che racconta radice di genziana senza possibilità di smentita.

Bottiglia evidentemente poco “simpatica” che ha spinto ad aprirne un’altra con risultati sensibilmente differenti ma dallo sfondo comparabile.

Difficile valutarlo (quantomeno non nel breve di una masterclass), dal punto di vista tecnico, onestamente non mi sentirei di dargli più di 83+ Punti ma ormai dovreste conoscermi e, per piacevolezza di beva gli ammollo il mio personalissimo premio “LEVATEMELO” e 92 sorprendentissimi Punti.

Troverò il modo di riassaggiarlo: stay tuned.

– SAUVIGNON BLANC “PAULINA’S RESERVE” 2023, RICKETY BRIDGE ESTATE (FRANSCHHOEK): altro naso altra sorpresa!

Qui si percepisce una nota più di pesce azzurro che semplicemente “marina”, fusa a freschezze di zest di limone.

Il resto dei descrittori olfattivi strizza l’occhio a un legno composto ma non nascosto, che narra di vaniglia in baccello, cera d’api e acacia.

Eucaliptica e rigenerante la nota con cui si congeda dall’olfatto richiedendo un sorso che conferma le percezioni olfattive amplificando le dolcezze tropicali.

Lungo il finale e 87- i Punti che gli assegno.

– STELLENBOSCH SAUVIGNON FUMÉ “THE DUIKER CADENZA” 2024, NEETHLINGSHOF ESTATE (STELLENBOSCH): certamente il più “europeista” della batteria, ben centrato sulle note di pesca e albicocca, affatto dimentico dell’agrume e del giusto di tropicalità concede in finale accenni di pera e soffi di vaniglia.

In bocca concentra le sensazioni olfattive sottolineando la frutta e ricordandosi infine delle vegetalità finora sottaciute allungandosi in una chiusura sapida e burrosa.

86 Punti e il mio personalissimo premio “PONZIO PILATO”.

A LATERE

QUELLI DA NOVANTA

– SICILIA DOC BIANCO “ABBADESSA” 2018 RISERVA, ANSALDI (SICILIA): sono passati sei mesi dall’ultima volta in cui c’ho ficcato il naso dentro, sei mesi durante i quali ha potuto ripensare la propria dinamica, placare il Grillo e lasciare allo Zibibbo il giusto spazio senza che questo debba strillare il proprio “eccomi”.

Di primo acchito lo direste appena ridotto ma subito capite che qui c’è puzza di acciarino, uno sparo sparato che rivaleggia con l’idrocarburo combusto.

Lo zibibbo invita poi ad allargare lo sguardo e placare gli animi, tra zafferani orientali, tropici di frutta e burrose dolcezze pasticcere.

In bocca eleganza e vivacità si fondono in un sorso di irresistibile morbidezza trapuntata di acuti sapido-agrumati e minerale prodondità.

90++

– SICILIA DOC SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT “CUVÉE DI FAMIGLIA” 2018 MILLESIMATO, ANSALDI (SICILIA): Grillo, solo Grillo, fermo sui lieviti quel tanto che serve e dosaggio a suon di “perpetuo”…

Un traviante intreccio di macchia mediterranea, salsedine, zagare e frutta tropicale che s’avviluppa e s’impossessa del naso facendosi spazio tra le freschezze vegetali di sambuco e menta e quella pasticceria siciliana che trasforma la dieta in un “chissenefrega”…

Carbonica sottile, timida ma di elegante e affermativa presenza, a rendere cremoso un sorso piacevolmente acido e progressivamente marino.

Un Metodo Classico là dove pensavate non si potesse vestito di nordica alterigia e borbonica sostanza.

90 Punti, tuttitutti.

GLI ALTRI

– CONTROGUERRA DOC PECORINO 2022, LIDIA & AMATO (ABRUZZO): un Pecorino che regala grassezze di frutta matura e candita intarsiate di dolcezze di burro, acacia e quasi legno oltreché sottili speziature e salgemma.

Sorso caldo, glicerico, sostanzioso, di buona freschezza e decisa sapidità, decisamente corrispondente e dal finale piacevolmente agrumato.

Un Pecorino che merita di essere riassaggiato con calma.

87- Punti.

– COLLI DI SALERNO IGT AGLIANICO “FUSARA” 2022, GUERRITORE (CAMPANIA): olfatto scuro di foglie essiccate, ginepro, gelso…

Poi uno spot di marasche e lamponi e un corteo di erba tagliata, finocchio selvatico, rosmarino e grafite.

Sorso caldo e deciso, stemperato dalla freschezza e dai tannini vivaci, decisamente centrato sulla frutta e con una chiusura amaricante di quasi mallo di noce.

87 Punti.

– COLLI DI LUNI DOC ROSSO “TERRE D’ORIENTE” 2018, LA BAIA DEL SOLE FEDERICI (LIGURIA): fatta la tara su un legno che ha ancora troppa voce in capitolo il Sangiovese trova il proprio spazio regalando note scure di frutti di bosco e rabarbaro, accenni di terra e rusticità, freschezze di mare e chinotto, caffè e una presa di tabacco.

Sorso ciccione e gratificante, sostenuto da una vivace freschezza, educatamente tannico e con una chiusura di viva sapidità.

87++ Punti.

– FRANCIACORTA DOCG BRUT “TESTANERA” 2016 RISERVA, CENTINARI (LOMBARDIA): il naso è un elegante mix di cioccolato al latte, mango, e sottili peposità che quasi fanno dimenticare il profumo di crosta di pane che pervade l’atmosfera.

Il sorso ripropone frutta matura e sottili grassezze veicolate dalla fine effervescenza e ben bilanciate dalla bella freschezza.

Molto elegante anche se, forse…80 mesi sono tanti.

87++ Punti.

– TERRE SICILIANE IGT BIANCO “MURGENTIA” 2024, TENUTA VALLE DELLE FERLE (SICILIA): Nero d’Avola e Frappato bianchi per l’occhio ma rossi nell’anima, che regalano nettissime e subitanee note di melagrana e fragola per evolvere poi energicamente in fresche, amaricanti vegetalità di finocchio selvatico e luppolo.

Succo e polpa riempiono un sorso di vibrante freschezza e dinamica progressione.

Davvero da provare.

87 Punti.

– VITTORIA DOC FRAPPATO 2023, TENUTA VALLE DELLE FERLE (SICILIA): lo so, eravate pronti a lamponi e mirtilli ma…sono anice e finocchio selvatico a dominare la scena, con la complicità di un origano “che ne basta poco” per farVi dire “senti che profumo”!

Poi ancora ciliegie, prugne, rosa canina, ma anche alloro, tabacco e liquirizia.

Sorso coerente di trasversale dualità, di portante freschezza e distesa sapidità, finemente tannico e lungo quanto serve.

88 Punti con forse un -.

– CERASUOLO DI VITTORIA DOCG 2018, TENUTA VALLE DELLE FERLE (SICILIA): Nero d’Avola e Frappato a mezzi, nati, vissuti, vendemmiati e divenuti vino inseparati.

Nel calice sembra essere il Nero d’Avola quello che vuole farsi portavoce del binomio, rivelando dopo il rosso dei fiori, dei mirtilli e delle ciliegie, spezie, carruba e macchia mediterranea.

Sorso verticale, di spalla acida larga e muscolata, tannini evidenti ma mai sopra le righe e una chiusura lunga a sottolineare sapidità.

88 Punti.

E QUINDI?

E quindi GRAZIE agli Organizzatori di questo Evento per avermi ospitato e a tutti i Produttori che hanno avuto la voglia e la pazienza di raccontarmi il loro lavoro, grazie a Marco Sciarrini per la conduzione di una interessantissima masterclass e anche al membro dell’Ambasciata del Sud Africa intervenuto per contestualizzare i vini in degustazione dal punto di vista storico-geografico.

È stata una gran bella serata, appuntamento al 2026 per la 33a Edizione!

Roberto Alloi

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Archiviato in:Aziende, Eventi, Evidenza, Vino Contrassegnato con: ABBADESSA, abruzzo, aglianico, ANSALDI, APPELLATION SERIES, BOSCHENDAL ESTATE, Brut, campania, CENTINARI, Cerasuolo di Vittoria, COASTAL CUVÉE, Coastal Region, Colli di Luni, CONCOURS MONDIAL DE BRUXELLES, Constantia, Controguerra, CUVÉE DI FAMIGLIA, DELAIRE GRAFF ESTATE, Elgin, enoevo, Franciacorta, Franschhoek, Frappato, FUSARA, Grillo, GUERRITORE, LA BAIA DEL SOLE FEDERICI, LIDIA & AMATO, Liguria, lombardia, Marco Sciarrini, Masterclass, metodo classico, Millesimato, MURGENTIA, NEETINGSHOF ESTATE, Nero d'Avola, PAULINA'S RESERVE, Pecorino, RICKETY BRIDGE ESTATE, RISERVA, Roberto Alloi, sauvignon, Sauvignon Blanc, Sauvignon Fumé, Sicilia, spumante, STEENBERG ESTATE, Stellenbosch, Sud Africa, TENUTA VALLE DELLE FERLE, TERRE D'ORIENTE, TESTANERA, THE BLACK SWAN, THE DUIKER CADENZA, vinodentro, Zibibbo

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