
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 25 Settembre l’instancabile GoWine ha organizzato l’Edizione 2025 di BUONO…NON LO CONOSCEVO, Evento dedicato ai vitigni autoctoni italiani e a tutti quei Produttori che si spendono per valorizzarli.
Una cinquantina le Aziende presenti nelle sale del Grand Hotel Palatino di Roma, alcune in prima persona altre nell’enoteca “condivisa”, tutte in rappresentanza di un’Italia ampelografica non sempre sulla bocca di tutti e spesso colpevolmente dimenticata.
Una bella serata, come sempre a misura d’assaggio

GLI ASSAGGI
C’era tanto da assaggiare, tanto ma non “troppo” come spesso accade, volti noti e primi incontri, da Sud a Nord per raccontare un viaggio fatto con il naso nel bicchiere ascoltando dalla voce di chi fa parole che trasudano di lavoro, Territorio, Storia e Qualità.
Tra il tanto di cui mi sono impicciato ho scelto dodici vini, una “TOP TWELVE” che come sempre Vi invito a testare personalmente criticandola e suggerendomi magari qualcosa che mi sono perso.

– ABRUZZO DOP PECORINO “COLLECIVETTA” 2024, PASETTI (ABRUZZO): un Pecorino che s’atteggia a tedesche aromaticità, tra importanze minerali di calcare sbattuto e mature grassezze citrine.
Importanti i toni di erbe aromatiche, luminose le ginestre e decise le note vegetali e di nespola.
In bocca l’agrume sposa sapidità adriatiche e appenniniche mineralità in una summa di beverina piacevolezza.
85++ Punti perché… mi pare non sappia da che parte pendere.

– CERASUOLO D’ABRUZZO DOC SUPERIORE “TESTAROSSA” 2024, PASETTI (ABRUZZO): il naso è un groviglio di delicatezze: roselline, violette, lamponi…
Difficile scansare tante “smancerie” e lasciare il posto alle erbe aromatiche, alla mineralità elle vegetali varietalità del vitigno.
In bocca mostra freschezza e glicerico calore ben supportati da una minerale sapidità che accompagna il sorso nella sua interezza (finale fruttato compreso).
86 Punti perché…elegante si ma piacione anche no.

– MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “HARIMANN” 2017, PASETTI (ABRUZZO): naso intenso a comunicare importanza e nessuna vergogna nel raccontare un legno ancora non perfettamente integrato e paccaminosamente piccolo.
Le confetture di visciole e prugne s’accompagnano alle note balsamico-aromatiche di ginepro e tabacco arrotolato mentre l’atmosfera s’incupisce lasciando immaginare boschi umidi e fungini, mineralità di pietra bagnata e sottili amaritudini di cacao.
Sorso di grande presenza e calore, vellutata morbidezza e tannini consoni s’accostano a freschezza e sapidità affilate come la lama della spada arimanna.
90- Punti perché se li merita anche nella sua spocchiosa gioventù.

– TERRE DEL VOLTURNO IGT PALLAGRELLO BIANCO “LE ORTOLE” 2022, VESTINI CAMPAGNANO (CAMPANIA): naso complesso, ben spartito tra tropicalità di ananas e più nostrane note di pesca bianca, susina e tiglio.
Segue la lunga schiera del timo, della nocciola fresca, della scorza d’agrume.
Accenni boschivi e sottesa mineralità chiudono l’olfatto introducendo un sorso in cui freschezza e sapidità si danno di gomito e conducono a un finale minerale e agrumato.
88++ Punti.

– CASAVECCHIA DI PONTELATONE DOC 2021 RISERVA, VESTINI CAMPAGNANO (CAMPANIA): dolcezze di frutti di bosco si accompagnano a fresche succosità di arancia rossa e, mentre l’amarena duetta con la mineralità e il tabacco con le sfrucugliose peposità, s’avanzano soffi mentolati e sussurri di liquirizia a riempire l’atmosfera.
In bocca mostra freschezza, polso e sostanza ben sostenuti da una trama tannica ben tessuta.
Chiude tra spezie e balsamici ricordi.
Da provare con formaggi “strong”.
88+ Punti.

– TERRE DEL VOLTURNO IGT PALLAGRELLO NERO 2022, VESTINI CAMPAGNANO (CAMPANIA): si presenta con rustiche dolcezze di gelso e piccoli frutti di bosco in confettura.
Poi prugna, liquirizia, china, una gentilezza di viola, l’accenno della vaniglia.
In bocca freschezza e tannini si danno la mano mentre le morbidezze fruttate sono tenute al guinzaglio dall’importante sapidità.
Chiude tra accenni vegetali, mineralità diffusa e cenni d’agrume.
89–Punti.

– VINO BIANCO “VIORANGE” 2023, POGGIO RIDENTE (PIEMONTE): quindici giorni di macerazione gli donano un colore antico e un affatto scontato fascino contadino.
Regala al naso profumi intensi di frutta candita, albicocca, tè, ferrosità temporalesca, mineralità di pietra bagnata e amare freschezze d’agrume e timo.
Sorso grasso e scorrevolissimo, di acuta freschezza e astringenza tannica che “’ntender no la po chi no la prova” e che contrasta piacevolissimamente con i dolci rimandi di mela cotogna.
87++ Punti.

– RUCHÈ DI CASTAGNOLE MONFERRATO DOCG 2023, POGGIO RIDENTE (PIEMONTE): un Ruché che alle rose rosse affianca fragole e ciliegie, alle sensazioni di “chiuso” le aperture olfattive di eucalipto.
Sorso fresco e di gustosa leggerezza, sostenuto da piacevoli tannini, intrigante sapidità e stuzzicanti piccantezze cementizie.
Lungo e godurioso.
88– Punti.

– BARBERA D’ASTI DOC “VALLIA” 2022, POGGIO RIDENTE (PIEMONTE): una Barbera ruvida e poco incline alle smaancerie.
Un Barbera che “si la frutta” ma le erbe aromatiche e la menta sono voci non zittibili, quasi uno strillo.
In bocca è acida, scalpita, tira pugni e sbuccia le nocche ma lo fa con grande stile, quasi soffiandosi sulla punta delle dita ed evitando di alzare lo sguardo.
La Barbera, quella per le persone anziane come me (anche se non è frizzante come vorrei), per quelli che non lesinano pugni e carezze, per quelli che il vino è “vino”.
88- Punti.

– AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG CLASSICO “CASTEL” 2018, ROBERTO MAZZI (VENETO): non nasconde certo le dolcezze di spezie e vaniglia ma le camuffa con sapienza dietro il succo della ciliegia sotto spirito, della foglia di tabacco arrotolata a sigaro, del rabarbaro, della china e della confettura di piccoli frutti di bosco.
Un olfatto “carico” che quasi stona con la “magrezza” di un sorso che sembra schermirsi, vergognarsi di quei suoi diciassetegradialcolici portati con ragazzina disinvoltura.
Punta sulla succosità dell’arancia e sull’evidenza della ciliegia per sorprendere poi con l’ordinata massa dei tannini.
Pensatelo per il dopocena, con il bicchiere piccolo e la voglia di raccontarsi.
89–Punti.

– VALPOLICELLA DOC CLASSICO “CASA FORLAGO” 2023, FRANCHINI (VENETO): subito fuori schema, con quel suo olfatto incline alla rusticità più che al blasone di Negrar, terragno, boschivo, umido, ferroso…
Poi la scia delle bacche nere e dei piccoli frutti rossi, rossa anche l’arancia a precedere cannella e pepe di panpepato, un qualcosa tra il finocchietto e la menta…
Sorso snello, poco incline ai condizionamenti propone freschezze balsamiche e bella sapidità ben riequilibrate da tannini e calore glicerico e un finale che alterna sale a frutta.
Da bere ascoltando “I FOUGHT THE LAW” dei THE CLASH.
88- Punti.

– AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG CLASSICO “FORLAGO PASSIONE” 2019 (MAGNUM), FRANCHINI (VENETO): naso giovanile, quasi discolo, segnato da quelle amarene sotto spirito che tanto piacevano a mia nonna e che precedevano chiacchiere spesso senza senso, poi confettura di prugne, melagrana, ombre umide di sottobosco, polvere di caffè, noce moscata, tabacco, accenni di smalto.
Sorso snello che, inaspettato, riempie il palato con la sua trama tannica ben tessuta attorno ai richiami di spezie dolci, polvere di caffè e cioccolato.
Tradizionale? Moderno? Scegliete Voi.
89– Punti.

E QUINDI?
E quindi GRAZIE a GoWine per avermi voluto ospitare ancora una volta, a tutti i Produttori che hanno avuto la bontà d’animo di sopportare i miei deliri, a tutti quelli cui non sono riuscito a rompere le scatole per motivi di tempo e a tutti Voi che avete voluto dedicarmi un po’ del vostro tempo per leggermi fino a qui.
Con GoWine l’appuntamento è al prossimo Evento che deciderà di organizzare, con Voi alla prossima settimana.
