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45° Forum della Cultura del Vino

IL COSA E IL DOVE

Lo scorso 5 Luglio la Fondazione Italiana Sommelier ha organizzato negli ampi ed eleganti spazi dell’Hotel ROME CAVALIERI di Roma il 45° FORUM DELLA CULTURA DEL VINO, una giornata che in realtà è stata un viaggio tra parole e assaggi, un racconto di lavoro, passioni, territori che abbraccia l’intero stivale italico oltrepassandone i confini.

Una Giornata organizzata insieme a VINITALY che è iniziata con il convegno “IL LUSSO DI STARE INSIEME” (a mio modestissimo parere poco azzeccato come titolo) e che è terminata con la consegna dei diplomi ai nuovi sommelier e con l’apertura dei banchi d’assaggio.

GLI ASSAGGI

Beh, inutile dire che da assaggiare cera tanto, tantissimo, “deppiù”!

Tanto vino e tanta gente.

Data una prima occhiata alle Aziende presenti e fatto un programmino di massima, mi sono poi ritrovato a doverlo adattare alle necessità del momento, schivando i tavoli con i Produttori più blasonati e le code chilometriche per approdare laddove lo spazio consentiva una parvenza di tranquillità.

Dai circa 80 calici in cui ho ficcato il naso ho estrapolato la mia classicissima lista di “consigli per”, una TOP FOURTEEN che accosta nomi noti a interessanti novità che Vi invito a leggere, criticare, ampliare suggerendomi aggiunte degne di nota e che Vi invito a condividere. 

– TREBBIANO D’ABRUZZO DOC “SPELT” 2022, FATTORIA LA VALENTINA (ABRUZZO): caldo di grano al sole e pesca surmatura, spinge il piede sull’acceleratore delle vegetalità regalando sbuffi di coriandolo, erbe amare e luppolo per congedarsi dal naso con toni salmastri e appena fumé.

Il sorso mixa con sapienza dolce, glicerica sostanza e sapidità marina cavalcando il filone delle freschezze.

Chiude su ricordi di frutta e sensazioni vegetali prendendosi 87— Punti.

– ABRUZZO DOC ROSSO “DOCHEIO” 2021, FATTORIA LA VALENTINA (ABRUZZO): un Montepulciano a cavallo tra Storia antica, tradizione e futuro.

Propone con ferma delicatezza il blu-viola di mirtilli in confettura, lavanda, violette e rugginosa ferrosità su uno sfondo boschivo e resinoso non privo di soffi balsamici che ricordano l’oriente e il tè.

Sorso di grande equilibrio, fresco quanto deve, sapido quanto serve.

Fin troppo eleganti, i tannini gli tolgono quel quid che lo avrebbe reso eccellente e anticipano un finale di arancia rossa caramellata.

88++/89- Punti.

– MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “28 QUINTALI” 2017 RISERVA, LAMPATO (ABRUZZO): naso importante che sciorina marasche, more di rovo, prugna, confettura di ciliegia e poi tabacco, liquirizia e cacao ingentiliti da una smanceria di vaniglia.

Sorso che s’acchitta e esegue l’olfatto, sicuramente fresco, ma principalmente materico con quella vena “green” che le morbidezze non riescono a nascondere del tutto e che salva l’assaggio in zona Cesarini.

Di certo non il mio Montepulciano se non altro per la malcelata opulenza ma…

88+ Punti.

– ABRUZZO DOC PECORINO “OCTAVA DIES – CHIAMAMI QUANDO PIOVE” 2023, VALORI (ABRUZZO): forse meno pietroso di quanto vorrei ma dinamico e di semplice complessità, propone zafferano e mughetti, pere e ginestre e poi nespole e forse eleganze di rose.

In bocca si è rapiti da quella profonda sapidità cui la morbidezza stenta a tener testa e da una freschezza che schiaffeggia il palato richiamando una beva che, in chiusura di bottiglia, scoprirete agrumata quando è ormai troppo tardi.

89 Punti con forse un + e il mio personalissimo premio “BELLASCOPERTA”.

– RAVENNA ICT CHARDONNAY “GÈRA” 2023, FRATELLI RAGUZZONI (EMILIA ROMAGNA): il tempo di chiedersi cosa ci faccia (da sessant’anni) lo Chardonnay a Modena per ritrovarsi di colpo in Borgogna.

Un naso complesso, in parte intricato in parte evidentissimo, prima vegetale, poi dolce e grasso di mou, lo scuro del pepe, la luminosa cometa dello zafferano…

In bocca invoca calma e cela brio (perché non farci un bel Metodo Classico?), conferma l’olfatto anche geograficamente e rivela un appena di lacca che…mannaggia.

Un vino, un’amante, trasgressivo, che riempie e complica…

88 Punti.

– VINO ROSSO FRIZZANTE “FILARE DI MEZZO” 2023, FRATELLI RAGUZZONI (EMILIA ROMAGNA): dalla grande famiglia dei Lambruschi s’è scelto l’Oliva per raccontare il sale della terra (anzi, del mare), le ciliegie e le viole senza dimenticarsi di un agrume che è arancio tarocco e appena chinotto.

Mica tanta roba, quella che serve.

In bocca è verace, riempie con gusto e romagnola vivacità lasciando poco spazio alle elucubrazioni.

Bevetelo e divertiteVi, non chiede altro.

88 Punti.

– RAVENNA IGT CENTESIMINO “SAVIGNONE” 2023, PODERI MORINI (EMILIA ROMAGNA): olfatto che strilla rosa canina, geranio e fragolina di bosco in un intenso vociare di sottofondo fatto di peperoncino, arancia rossa, intrecci di ginepro e boschività resinose.

Il sorso?

Succoso e coinvolgente, un tuttifrutti morbido e gentile, appena solleticato dai tannini e con un finale di piacevolissima sapidità.

89- Punti.

– ALBANA DI ROMAGNA SECCO DOCG “SETTE NOTE” 2023, PODERI MORINI (EMILIA ROMAGNA): una vena agrumata s’alterna alla frutta tropicale, alle nespole, all’aneto, ai fiori d’acacia, alle mandorle verdi e a una diffusa mineralità.

Fuse, freschezza e sapidità conducono il sorso tenendo per mano la ricca morbidezza e, in chiusura, la sapidità dà un ultimo colpo di coda a ravvivare il sorso.

87+ Punti.

– FRIULI COLLI ORIENTALI DOC SCHIOPPETTINO DI PREPOTTO 2015 RISERVA, LA VIARTE (FRIULI VENEZIA GIULIA): di oscura luminosità mette insieme rotundone e chiodi di garofano, sangue, ferro, polvere da sparo e freschezze balsamiche di menta, incenso e resine boschive.

Sorso che mostra polso e presenza, sicuramente fresco ma soprattutto di preistorica, marina sapidità.

Chiude fumoso, la ruvida carezza del nonno, quella che ricorderai sempre.

89 Punti ma forse 90.

– FRIULI COLLI ORIENTALI DOC FRIULANO “LIENDE” 2023, LA VIARTE (FRIULI VENEZIA GIULIA): il naso propone dolcezze di frutta gialla e zafferano a contrasto di vegetali freschezze di finocchietto selvatico su uno sfondo di mare lontano.

In bocca è l’agrumato mandarino ma soprattutto il mugghiare sepolto di un mare preistorico che riempie il calice di salina mineralità.

Chiusura didascalica e ammandorlata per un Friulano a cavallo tra tradizione e modernità.

87- Punti.

– FRIULI COLLI ORIENTALI DOC BIANCO “BIANCOSESTO” 2023, LA TUNELLA (FRIULI VENEZIA GIULIA): dolce di mela Golden e pera Williams, amaricante di sambuco, fresco di lime e di un bergamotto che aromatizza, forse, anche il tè.

Un’idea di nespola e poi la dolcezza vanigliata del sacchetto di confetti e un soffio tostato che incide la corazza minerale.

Sorso di grande corrispondenza, soddisfazione e piacevole scorrevolezza, profondamente sapido ancorché fresco e lungo quanto serve a coprire i ragionamenti tra un calice e l’altro.

90 Punti (forse).

– COLLIO DOC FRIULANO “MANDITOCAI” 2022, LIVON (FRIULI VENEZIA GIULIA): un cespuglio di erbe aromatiche in un mare giallo di ginestre, le loro rudi amaritudini a contrasto con la gentile dolcezza della camomilla, gli agrumi, il frangersi di un’onda salmastra e un ahimé di frutta tropicale.

In bocca conferma ed esalta, salino prima che fresco, racconta il Friuli di una volta con piglio moderno spingendo il piede sull’acceleratore dell’aromaticità e, in chiusura, sottolineando una mandorla che è quasi osso di pesca.

Il Tocai è morto, via il Tocai!

89 Punti.

– COLLIO DOC PINOT BIANCO “CAVEZZO” 2022, LIVON (FRIULI VENEZIA GIULIA): bianco di susina, fiori di campo e melone, sorprende con le fresche amaritudini della salvia, della meta e del finocchietto selvatico in una atmosfera di mineralità translucida, quasi gessosa.

Di coinvolgente freschezza e sapidità, propone un sorso d’impatto che la glicerica morbidezza tiene in elegante equilibrio.

Se solo avesse avuto un minimo di “coraggio” in più…

88 Punti.

– FRIULI IGT BIANCO “BRAIDE ALTE” 2022, LIVON (FRIULI VENEZIA GIULIA): giallo di frutta matura, mimosa e zafferano, propone grassezze di mou e lieviti su una base di erbette in una atmosfera boschiva e minerale.

Di profonda mineralità e buona freschezza avvolge il palato in un abbraccio forse un tantino troppo affettato ma mirabilmente parallelo ai descrittori olfattivi.

Coinvolge e fa parlare di sè ma forse s’atteggia un po’ troppo.

89 Punti.

E QUINDI?

E quindi GRAZIE a tutti, alla Fondazione Italiana Sommelier per aver organizzato l’Evento, ai Produttori presenti (quelli che ho citato e quelli che per ragioni diverse ho lasciato muti).

È stata una giornata intensa, all’insegna della Qualità macchiata però dalla possibilità di accedere al convegno della mattina solo se “soci” della F.I.S.

La Cultura non deve essere appannaggio di gruppi ristretti, MAI (ma forse, ne “IL LUSSO DI STARE INSIEME” era compresa anche questa separazione tra gli “uni” e gli “altri”).

In ogni caso io ho già messo in agenda l’Edizione numero Quarantasei, e Voi?

Roberto Alloi

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