
IL COSA E IL DOVE
Il 20 Febbraio scorso, un’ALTRA TOSCANA (posto che ne esista una) ha presentato a un nutrito gruppo di giornalisti e addetti del settore le proprie novità.

Una Toscana fatta di 13 Consorzi tra DOP e IGT che racconta Territori diversi da quelli comunemente battuti dagli assaggi dei più, che spazia dal mare all’aria frizzante delle Alpi Apuane e che sa in molti casi sorprendere.
GLI ASSAGGI
Avevo tempo a disposizione e intenzioni bellicose e dunque ho assaggiato tanto (il “quanto ho il pudore di non dirvelo) ma assolutamente non tutto.

Viaggiando a bordo dei tanti bicchieri ho avuto conferme e sorprese (non sempre positive) e sono riuscito a lanciare uno sguardo abbastanza d’insieme sulle poliedriche interpretazioni enoiche di una Regione vasta e variegata.
Ho voluto approfondire il discorso “Syrah di Cortona”, rinfrescarmi le idee su Rufina, tenere i piedi per terra in quel della Maremma, sfogliare il Sangiovese senza dimenticarsi che a Carmignano gli internazionali sono importanti, rinfrescarmi le idee con 4 batterie di vini bianchi e sorvolare presto (ahimè) sui rosati.

Rispetto allo scorso anno mi è sembrato di poter apprezzare una crescita identitaria in quelle produzioni (e non sono poche) che ancora sembrano avere qualche remora a staccarsi dalla Toscana dell’immaginario comune ma, non essendo un gran conoscitore della regione, forse è solo un’impressione.
Comunque, se è stato impegnativo assaggiare, lo è stato di più mettere nero su bianco i miei soliti consigli.

Adesso tocca a voi darVi da fare!
Vi lascio dunque alla mia ormai solita classifica (stavolta un po’ più lunga del normale), una “TOP TEN” cui ho accostato ben 18 etichette che hanno soltanto sfiorato i 90 Punti.
L’invito è sempre quello: leggete, assaggiate, criticate, suggerite e…condividete.
I PEZZI DA NOVANTA
– CARMIGNANO DOCG 2022, TENUTA LE FARNETE: scuro e mentolato aggiunge cioccolato al balsamico per darsi un’idea di After Eight prima di raccontare di more mature, amarene succose e spezie dolci.
Sorso caldo e velocissimo nel volerne una replica, che evidenzia tannini forse fin troppo eleganti e con un finale che è un panorama sui descrittori olfattivi.
90 Punti.

– VINSANTO DI CARMIGNANO DOC 2017 RISERVA, TENUTA DI CAPEZZANA: un olfatto che è battaglia.
Dolcezze e sottili amaritudini combattono in campo aperto.
Cotognata vs. scorza d’agrume candita, fichi secchi vs. mallo di noce…
Poi miele di castagno e crème brulée si alleano e tirano dalla loro anche il tabacco per nascondere un’idea di oliva nera che prova ad alzare la testa.
Il sorso è un matrimonio d’amore tra dolcezza e acidità, un idillio senza fine con un lungo finale tra mandorle pasticcere e spezie d’Oriente.
93 PUNTI.

– CHIANTI RUFINA DOCG “VIGNA ALLA STELE TERRAELECTAE” 2020 RISERVA, FRASCOLE: profuma di rose e di viole, ma anche di pendii erbosi e caprette, di china e di inchiostro, di more, di legni nobili e cacao.
Sorso ricco di polpa, sostanzioso, profondo, con i tannini a vivacizzare e l’arancia sanguinella a chiudere (senza dimenticarsi delle amaritudini di cacao).
91+ Punti.

– CORTONA DOC SYRAH “KLANIS” 2021, DAL CERO TENUTA MONTECCHIESI: immaginate di cadere in un fitto cespuglio di rosmarino e di alzare la testa per scrutare l’orizzonte…
Vedrete, neppure troppo lontano, un camino, e il vento vi porterà assieme al fumo il respiro dell’anice, la gentilezza delle rose, sottigliezze di pepe e freschi rintocchi di timo e lavanda.
Sorso che regala calore, sostanza, il ritmico tamburellare di decisa sapidità e tannini adeguati e un finale lungo da doverne parlare.
Da bere ascoltando THE RIVER di BRUCE SPRINGSTEEN.
91 Punti e il mio premio “SURPRAIS”.

– CORTONA DOC SYRAH “IL CASTAGNO” 2022, FABRIZIO DIONISIO: meno boschivo di quanto lo ricordassi nell’annata precedente propone un naso di ingarbugliate freschezze balsamiche e l’invito a districarne i dettagli.
Ecco allora comparire l’After Eight e le violette, il mirtillo e la scorza d’arancia, il tabacco e l’eucalipto, la liquirizia, il cassis.
La mineralità è un soffio che invita a quel sorso che trovate abbraccioso e suadente.
Vestito di elegantissimi tannini danza senza inciampi sul palcoscenico della sapidità e della freschezza e lascia che il sipario si chiuda ricordando frutta e balsamicità.
90 Punti.

– CORTONA DOC SYRAH “CUCULAIA” 2020, FABRIZIO DIONISIO: non può mancare il bosco che cela il cuculo, ma qui siamo al suo limitare cespuglioso, ricco di piccoli frutti di cui fare deliziose marmellate; e se non mancano i fiori rossi, le spezie e le freschezze balsamiche, sono le scure note del caffè tostato ad avere l’ultima parola.
Il sorso ha le spalle del taglialegna, la sua ascia di tannini affilata di freschezza e il calore del fuoco davanti cui sedersi a fine giornata.
Un vino di grande sostanza.
Da bere ascoltando GIMME SHELTER dei ROLLING STONES.
90 Punti.

– MAREMMA TOSCANA DOC CILIEGIOLO BIO “RINO” 2023, ALBERTO MOTTA: subito solare, profuma di gerani e frutta rossa croccante.
Si scurisce poi, mostrando il lato oscuro di una luna speziata e ferrosa, balsamica di tè, liquirizia ed eucalipto, amaricante di china e rabarbaro.
Succoso, spigliato, leggero, fresco, sapido, gustosissimo, dissetante…cercatene voi altre.
Da bere ascoltando E CANTAVA LE CANZONI di RINO GAETANO.
90++ Punti.

– MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG 2019, PODERE MONTALE: se non mancano le ciliegia e i frutti di bosco, sorprende per quella sua anima ortolana che rivela sedano rapa, ravanello e lattuga prima di chiudere su timo e salvia accennando pure a un ché di cannella.
Sorso morbido, ravvivato costantemente dai tannini ben tessuti e che, in bella progressione, ripropone nel finale i descrittori olfattivi.
90+ Punti.

– MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG “AD AGIO” 2019 RISERVA, BASILE: forse non centratissimo (oppure troppo), propone al naso un nodo gordiano di vulcanica mineralità (manca solo Belzebù), vegetalità balsamiche, spezie d’Oriente, frutta rossa sotto spirito e agrumi, tostature…
Ho dimenticato qualcosa?
In bocca è dinamico, scattante, mostra freschezza esuberante e sapidità aggrappata, tannini intriganti e succosità d’arancia si danno la mano e, nel lungo finale, rispolvera il tabacco e la frutta ubriaca.
92 Punti.

– TOSCANA IGT ROSSO “TRESSE ANFORA” 2021, ARRIGHI: olfatto di complessità disarmante, sa di mare ma s’aggrappa alla terra (sarà per via dell’anfora?), ci trovate le alghe, i banchi di pesce azzurro, i muscoli…
Ma anche le olive nere, il mallo di noce, il bosco resinoso con i suoi piccoli frutti, il pepe…
In bocca si impone senza invadere mostrando eleganza non sospetta e attesa agilità, educatissimo nel solleticare con i tannini (nonostante il Sagrantino) e intrigare con le spezie.
Chiude ferroso, di quasi ruggine se penso al mare, a sottolineare con orgoglio il Territorio da cui nasce.
Da bere ascoltando HEY HEY, MY MY (INTO THE BLACK) di NEIL YOUNG.
91 Punti? Almeno!

– TOSCANA IGT ROSSO “SIEPI” 2022, CASTELLO DI FONTERUTOLI: meno d’impatto rispetto all’annata precedente propone con cura lo scuro delle spezie e l’ombra di un sottobosco illuminato poi dai piccoli frutti.
Lascia poi che l’attenzione si sposti a Oriente, verso i legni esotici e il tè prima di chiudere su freschezze di erbe aromatiche e brezze balsamiche.
Sorso di mirabile coerenza ed equilibrio, privo di incertezze e con un finale senza fine che sa di china e campagna.
90 Punti.

– TOSCANA IGT ROSSO “GIUSTO DI NOTRI” 2023, TUA RITA: cercateci quello che volete, lo troverete sicuramente!
Il mio sentiero mi ha fatto incontrare frutti e funghi nel sottobosco, il selvatico della cacciagione al suo limitare, la freschezza dissetante dell’arancia amara e quella grassa dell’After Eight, le spezie del lontano oriente, e il ferro delle miniere.
Difficile portare il peso della propria nobiltà con tanta leggerezza!
Mai sopra le righe, quasi dimesso eppure di imbarazzante presenza.
Fresco e sapido quanto vorreste torna a nascondersi nel bosco nell’infinita chiusura lasciandoVi di stucco prima che Vi lanciate di nuovo al suo inseguimento.
Da bere ascoltando FIRST WE TAKE MANHATTAN di LEONARD COHEN.
94 Punti (e, forse, sono pochi).

I QUASIQUASI
– CARMIGNANO DOCG 2022 RISERVA, PIAGGIA: more mature come se piovesse, confettura di ciliegie e poi balsamicità di tabacco, mentolo, alloro e ginepro su uno sfondo di terra umida e resina.
In bocca il sale lo rende quasi piccante, i tannini fanno bella mostra di sè e la freschezza giova a un allungo speziato e boschivo.
90- – Punti.

– CARMIGNANO DOCG “IL CIRCO ROSSO” 2021 RISERVA, FABRIZIO PRATESI: profuma di legni nobili e di un Oriente che è spezie, tappeti e narghilè.
Il sorso riempie senza stancare e freschezza e tannini rendono dinamica la beva e allungano l’elegante finale.
Quasi 90 Punti.

– CORTONA DOC SYRAH “APICE” 2021, STEFANO AMERIGHI: davvero mi sembra un peccato averlo tolto così giovane dal suo esilio in vetro.
Si, perché adesso è tutto freschezze e smancerie, il bosco, l’eucalipto, i piccoli frutti, l’amarena in confettura l’unica concessione al tempo che matura.
Ma c’è un resto di mistero, e di attesa, l’Oriente dei tappeti volanti e la poltrona polverosa davanti al camino.
Il sorso impattante ma di inesorabile delicatezza.
È fortuna di freschezza e tannini, ché altrimenti sazierebbe senza dissetare.
E dunque lo bevete e lo ribevete, un succo di terra che è frutta croccante e schegge di grafite.
Da bere ascoltando SHE SELLS SANCTUARY dei THE CULT.
Onestamente vale 89 Punti ma mi viene voglia di indossare il passamontagna e dargliene 3 di più (magari un’altra volta, con la scusa di assaggiarlo con più calma).

– CORTONA DOC ROSSO “CASTORE” 2023, VINCIARELLI CHIARA: tra ciliegie e amarene sotto spirito si fa strada, con delicatezza e senza vergogna, una intrigante nota foxy che stempera la campestre gentilezza delle violette che colorano il prato.
In chiusura soffi balsamico-mentolati rinfrescano ulteriormente il naso e introducono un sorso fresco e disteso, con tannini in tacco dodici che slanciano la sottile speziatura orientale.
90- Punti.

– MAREMMA TOSCANA DOC ROSSO “BALLA LA VECCHIA” 2023, SAN FELO: i piccoli frutti di bosco, i fiori rossi, un accenno fragoloso e poi il nero delle prugne e del tè senza dimenticarsi di legni nobili e di quella rusticità maremmana che lo mantiene con i piedi per terra.
Sorso succoso e leggiadro, tannicamente intrigante, con un finale dall’anima sapida e un bel futuro davanti.
90- Punti.

– MAREMMA TOSCANA DOC VERMENTINO “UNNÈ” 2020, POGGIO LEVANTE: un profilo olfattivo che urla freschezze mentolate e resinose e un frutto forse timido di levarsi al di sopra di quell’atmosfera fumosa e fungina che sa di mistero.
Sono sottili sfrucugli di pepe bianco a rendere urgente quel sorso agile e privo di cedimenti, sostenuto da puntelli salati, graffiato dalle amaritudini di timo e che, nella lunga chiusura, lascia percepire la freschezza del sacchetto di lavanda nel cassetto della nonna.
90 Punti…QUASI (ma solo perché sono cattivo e l’essere stato uno dei primi assaggi non lo ha aiutato).

– MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG “CARTACANTA” 2021, BASILE: una bella collezione di frutti rossi non riesce a distogliere l’attenzione da quell’oriente di curcuma e ancor meno da quel sottobosco terroso e dalle erbacee amaritudini di menta, salvia e timo.
Sorso definito e privo di inutili appesantimenti, agilissimo nel riproporre i descrittori olfattivi e con un finale in cui la piccante peposità prende per mano gli stuzzicanti tannini.
90 Punti no, ma poco meno.

– MONTECUCCO SANGIOVESE DOCG “VIGNA ALLEGRA” 2019 RISERVA, LA BANDITACCIA: scuro e boschivo racconta corteccia umida, terra smossa e cespugli intricati.
Scure le spezie, grafitica la mineralità, arrugginito il ferro della lama che taglia la succosa arancia rossa.
Chiude con una presa di tabacco e lascia che il sorso scorra e disseti riassumendo, tra tannini e balsamici ricordi, il “quanto” aveva caratterizzato l’olfatto.
89++ Punti.

– TOSCANA IGT ROSSO “CAMPORA” 2016, FALCHINI: del bosco ha la resina, le foglie secche, i rovi (ma pochi frutti).
Poi spinge forte sulle note balsamiche di tè, tabacco e china senza dimenticarsi della grafitica mineralità e delle spezie.
Il sorso veste il “pinguino” con tanto di tuba ma è tuto un po’ stropicciato, a dissimulare l’eleganza ed avvicinarsi alla terra.
Grande freschezza, tannini impeccabili e un lungo finale chiudono l’assaggio di un vino quasi perfetto (per fortuna o purtroppo solo “quasi”).
Da bere ascoltando ALMOST PERFECT dei PRETENDERS.
90- Punti.

– COSTA TOSCANA IGT BIANCO “LA REGOLA BIANCO” 2021, PODERE LA REGOLA: fumo, idrocarburi, finocchietto selvatico, anice, mentuccia questo l’incipit vibrante di un vino che poi racconta anche di dolcezze di mela farinosa, piccantezze zenzerose e un mannaggia di esotico.
Il sorso strilla sale sulle labbra e lenisce il palato con calore e dolcezze di spezia.
In chiusura si riaffacciano i tropici e s’intravede un ché grassezza.
90- – Punti.

– TOSCANA IGT ROSSO “COMMENDATOR ENRICO” 2019, LORNANO: naso ricco e complesso che comunica fiori secchi e ciliegie mature, freschezze di agrume amaro e mentolo, china, cuoio e ferrosa atmosfera.
Sorso sostanzioso ed equilibrato, molto coerente con l’olfatto e con un finale di grande soddisfazione.
89+ Punti.

– TOSCANA IGT ROSSO “GAMO” 2023, MAESTÀ DELLA FORMICA: un vino per chi ama il vino, quello vero, quello che mette allegria.
Un concentrato di vitigni e profumi, anche strani i primi, semplici e definiti i secondi.
C’è un po’ di tutto, i fiori, la frutta, le spezie…ma è tutto quasi defilato, una 2chorus line” che quasi non riesce a bucare il protagonismo di quell’iniziale riduzione che anziché “difetto” è caratteristica.
Forse è perché qui conta il sorso, quel tannino sottile e tattile, fine come la cipria, una delicatezza che quasi spaventa di fronte alla cavernicola profondità della mineralità marmorea.
Da bere ascoltando ANTS MARCHING della DAVE MATTEWS BAND.
90- Punti e tanta voglia di riassaggiarlo con un po’ di vetro in più.

– TOSCANA IGT BIANCO “ORO” 2021, MONTECHIARI: un naso complesso che regala profumi di caramella mou, quelle “Quality Street” degli anni ’70, di acacia, di camomilla, cannella, chiodi di garofano e un’interessantissima nota di oliva candita.
La sottile riduzione gli conferisce un tocco di contadina identità e spinge all’assaggio.
Un sorso di freschezza tagliente, che mette sui due piatti della bilancia morbidezze e sapidità lasciando la stadera in quasi perfetto equilibrio.
Chiude ricordando al palato frutta gialla matura e frutta secca e a Voi di tenerne una bottiglia di scorta.
90- – Punti.

– COSTA TOSCANA IGT SANGIOVESE “SOLENIDA” 2019, TENUTA PODERNOVO: un naso tutto freschezze, ricco di chinotto, resine boschive, soffi mentolati, carcadè, arancia e chi più ne ha più ne metta.
C’è poi un ché di cacao e la chiusura minerale introduce a un sorso di notevole eleganza, correttissimo equilibrio e grande freschezza.
I tannini tessono un prezioso arazzo e la sapidità regola la progressione del lunghissimo finale.
90- Punti.

– TOSCANA IGT TREBBIANO, SAUVIGNON, GRECO “ISOLINA” 2023, SASSOTONDO: intenso nelle sue note di curry, pesca bianca e buccia di mela accostate a soffi di fieno e mandorla tostata.
Il mare è più che uno sfondo iodato e prelude a un sorso nel quale la grande freschezza viene bilanciata magistralmente dalle gliceriche note di mela macerata e miele.
90 Punti? Non pieni, ma quasi.

– TOSCANA IGT BIANCO “NUMERO SEI” 2022, SASSOTONDO: bellissimo l’accostamento dei gerani che adornano il balcone con lo iodio di un mare che è presenza viva (con tanto di pesci, affumicati però).
Poi sono dolcezze di miele, di mandorla di tigli e di frutti gialli maturi.
Sorso coerente, freschissimo, sapido a pareggio e molto lungo.
89+ Punti.

– TOSCANA IGT CABERNET FRANC 2020, TENUTA DI VAIRA: orgogliosamente scuro, di corteccia, china, more in confettura…
Ombroso di macchia mediterranea, resinoso, balsamico di tabacco…
Il sorso appare più accondiscendente dell’olfatto, avvolgente, brillante nel mostrare freschezza e sapidità e con una chiusura lunga e non dimentica della vegetale amaritudine del viticcio.
90- Punti.
– TOSCANA IGT ROSSO “MIGLIORÈ” 2020, VALLEPICCIOLA: intensamente vegetale racconta di mentuccia, alloro, felci, funghi, macchia mediterranea e terra umida prima di presentare il frutto nero della prugna e della mora e dilungarsi su ricordi grafitici.
Sorso potente e glicerico compensato con qualche affanno dalla grande freschezza e dai tannini elegantemente tessuti.
Lungo da lasciare a bocca aperta.
Non gli do 90 Punti perché sono cattivo e perché…dovrei riassaggiarlo per dire perché.

E QUINDI?
E quindi un sentito ringraziamento a quanti hanno contribuito alla riuscita di un Evento organizzato alla perfezione (forse se i tavoli fossero da 5 anziché da 6 ci sarebbe un pochino di spazio in più per scrivere), ai tanti sommelier che hanno percorso chilometri per soddisfare le nostre richieste e, soprattutto a tutti i Produttori che hanno saputo regalarmi una giornata davvero emozionante.
Appuntamento al 2026!
