
IL COSA E IL DOVE
Lo scorso 16 Marzo, Renato Rovetta e DECANTER WINE ACADEMY hanno organizzato la presentazione alla Stampa e ai Produttori della Guida 2024 ROSA, ROSATI, ROSÉ.

Sede dell’Evento il Ristorante Domus Magnanimi di Roma, all’interno del quale sono stati allestiti i banchi d’assaggio destinati ad accogliere il grande pubblico di winelovers intervenuti e organizzate le masterclass dedicate ai Territori più vocati per la produzione di vini rosati.
GLI ASSAGGI
Oltre 150 le etichette in degustazione a rappresentare da Nord a Sud l’intero stivale italico attraverso un caleidoscopio di interpretazioni “en rose” del vino.
Beh, dato per scontato che non avrei mai potuto assaggiare tutto, sono partito da casa con la mia “road map” di degustazioni e…ovviamente ho poi fatto di testa mia.
Cioè, non proprio completamente, diciamo che ho deciso di dare priorità a quelle Aziende delle quali fosse presente il Produttore e affidarmi poi all’estro.
Cosa ho trovato?
Mhhhh…nella mia solita, totale, sincerità Vi dico che m’aspettavo non “qualcosa” ma “MOLTO” di più!
Il mondo dei vini rosati sta giustamente cavalcando la moda del momento ma credo che questo non debba essere un alibi per la produzione di vini “omologati”.
Accostarsi a un bicchiere dovrebbe essere solo un primo passo, stimolare la curiosità del consumatore all’approfondimento, alla conoscenza di uomini, Storia, storie, Territori.
Mi duole invece dire che, in troppi casi, ho trovato anonimato e facili piacionerie di cui il mondo del vino, nel 2024, non ha bisogno.
Comunque, bando alle ciance!
Di seguito troverete il mio consueto e incompleto “recit de dégustation” oltre ad una personalissima (e forse troppo cattiva) classifica che Vi invito a discutere e confutare (tra l’altro mi sono reso conto di aver “premiato” solo vini di una Regione che non ha una grandissima tradizione di vini rosati).
Dategli una letta e correte ad assaggiare!

LA “TOP FOUR”
LA TOSCANA
AZIENDA GUIDO F. FENDI
Una giovane (2009) Azienda a conduzione familiare molto attenta al Territorio, piedi ben piantati nella Tradizione ma sguardo rivolto al futuro.
TOSCANA IGT ROSATO “CHICCA ROSATO” 2022: 90% Grenache e il saldo di Syrah regalano un naso di respirosa balsamicità, fresco d’agrume e di una menta che sembra quasi di masticare.
La fragola ci sta bene e, ben disegnata, s’accosta a friccicori piccanti di pepe rosa.
In bocca mette da parte le durezze balsamiche e si concentra sulle succosità fruttate.
Fresco e di comparabile sapidità dimostra grande equilibrio e un finale da acquolina in bocca.
Da bere ascoltando “LOVELY DAY” di BILL WITHERS.

VALDONICA
Proprietà austriaca per questi 15ha di campagna grossetana con vista su Isola del Giglio e Isola d’Elba.
Vermentino, Ciliegiolo e Sangiovese, produzioni succose che raccontano il Territorio con dovizia di particolari e spirito moderno.
VINO ROSATO FRIZZANTE “COCO” 2021: acronimo di COoperazione tra uomini e COllaborazione con la natura (ma a me piace leggerlo come “COCO Chanel o, in maniera molto più terraterra come il protagonista di un noto film di animazione).
Via di mezzo tra la ricercata eleganza di un Metodo Classico e la rustica semplicità di un “rifermentato” si propone con vegetalità così intense da quasi nascondere i colori della frutta accostandole a note di frutta secca.
In bocca è spiritoso ma dimostra sostanza, comandano quei lieviti che sottolineano la nocciola ma emergono intriganti piccantezze a prendere per mano i ricordi fruttati.
Chiude leggermente fumé lasciandoVi col dubbio di quanto Vi piaccia e, nel dubbio, allungate la mano per chiederne ancora.
Da bere ascoltando “GET THE PARTY STARTED” di PINK.

POGGIO L’APPARITA
Appena un ettaro e mezzo tra le DOC Maremma e Montecucco che da vent’anni raccontano il Sangiovese(anche in bianco).
MAREMMA TOSCANA DOC ROSATO “SAN MICHELE N. 3” 2023: un Sangiovese che non si vergogna della propria anima vegetale e la accosta orgoglioso ai piccoli frutti rossi, all’arancia tarocco, al melone, agli sguardi marini, a un tocco di intrigante fumosità.
Sorso di decisa sapidità, che la freschezza pareggia a stento ma cui le morbidezze vengono in aiuto.
Chiude saporito e invogliante facendoVi allungare la mano.
Peccato non averlo assaggiato tra qualche mese!
Da bere ascoltando “MICHAEL” dei FRANZ FERDINAND.

I VINI DI MAREMMA
Fondata nel 1959, la cooperativa raccoglie oggi 215 soci distribuiti sull’intero territorio della provincia di Grosseto.
Grande attenzione alla tradizione vinicola locale e occhio attento alla sostenibilità ambientale.
TOSCANA IGT ROSATO “TRAMONTO DI MAREMMA” 2022: completamente differente da quello della precedente annata, si dimostra di marina completezza, affatto dimentico di una nota (fidateVi, non avevo bevuto troppo) di come pesce azzurro propone poi i caratteri varietali del vitigno esaltando in egual misura il frutto rosso e le aromatiche vegetalità in una atmosfera vagamente fumé.
Sorso di grande sostanza ed equilibrio, che il connubio “piccantezze di pepe rosa-carezza tannica” spingono a ripetere più e più volte.
Fatene scorta!
Da bere ascoltando “DIRTY BOULEVARD” di LOU REED.

GLI “INSEGUITORI”
IL CIPRESSO (LOMBARDIA)
7.5ha che da vent’anni sono dedicati principalmente al Moscato di Scanzo.
BERGAMASCA IGT ROSATO “ROSARIO” 2023: un naso tutto da sgranare quello di questo Merlot che, orgoglioso del proprio animo vegetale, non lo nasconde dietro il sipario del frutto rosso ma lo esalta con accenti d’agrume, mandorle ed erbe aromatiche.
Sorso sostanzioso (ma davvero sostanzioso!), riempie, disseta e invoglia a sedersi con le gambe sotto il tavolino perché qui, a occhi chiusi, sbaglieremmo colore!

TOSCANA IGT ROSATO “ROSAJO” 2023, VALDONICA (TOSCANA): naso ombroso per un rosato!
Ben più che sottilmente affumicato Vi mette sotto il naso l’intrico di una macchia boschiva non dimentica di foglie secche, nocciole e forse anche funghi mentre la luce la portano le bacche di corniolo e rosa canina.
Sorso di tagliente, verticale freschezza, sottilmente sapido, fin troppo rigoroso nel ricordaVi le acidità della frutta e con un finale che ancora una volta Vi fa stare seduti davanti a un camino spento.
TENUTA BARBAROSSA (MARCHE)
Siamo a Pesaro sotto quel Castello di Candelara che ospitò “IL” Barbarossa in fuga dopo essere stato sconfitto dalla Lega Lombarda.
Una storia recente fatta di recupero di vecchi vigneti, valorizzazione dei vitigni del Territorio, rispetto per l’Ambiente e sostenibilità ai massimi livelli.
MARCHE IGP ROSATO “R OSÈ” 2022: un Sangiovese dal naso timido, che sembra vergognarsi di fronte all’invito della bella donna in copertina.
Dei gerani e dei ciclamini richiama più la parte erbacea del gambo che la gentilezza delle corolle e arrossisce proponendo fragole e ciliegie.
In bocca è vivo il contrasto tra la salata sostanza del sorso e l’accentuata dolcezza di quei richiami fruttati che suggerirebbero un certo residuo zuccherino.
Chiude goliardico e quasi vinoso nel sottolineare i sapori dell’uva.

GLI ALTRI
CA’ DU FERRÀ (LIGURIA)
Nata nel 2000, questa Azienda a conduzione familiare gestisce 4ha di vigneti (in parte anche all’interno del Parco Nazionale delle Cinque Terre).
Produzioni legate a vitigni locali (anche rari) e internazionali e grande impegno nella valorizzazione del Territorio attraverso la viticoltura.
LIGURIA DI LEVANTE IGP ROSATO “MAGIA DI ROSA” 2022: tra le rose e i gerani spunta un sottobosco di fragoline e mele in puro stile Biancaneve.
In bocca domina il frutto, la mela ora è una Fuji croccante, la melagrana regala vivacità e la visciola strizza l’occhio a quel quid di campestre che, leggermente erbaceo, caratterizza il finale.

PERLA DEL GARDA (LOMBARDIA)
Azienda gardesana che si avvicina i vent’anni di storia e che ha nella grande attenzione al Trebbiano di Lugana il proprio punto di forza ma che non dimentica gli altri vitigni locali e strizza l’occhio a qualche internazionale.
RIVIERA DEL GARDA CLASSICO DOP VALTENESI CHIARETTO 2022: tra fiori e agrumata fruttosità, spicca una mineralità calcarea che accompagna sottili amaritudini di erbe aromatiche.
In bocca il frutto è vera, dolce spremuta cui un quid di foglia di menta masticata aggiunge brio e amaricanti sensazioni.

CASCINA DEL RONCO (LOMBARDIA)
Costola della Cooperativa Sociale OIKOS, da oltre vent’anni produce vini biologici da 13ha di vigneti all’interno del Parco dei Colli di Bergamo.
Un bel matrimonio tra l’impegno sociale e la salvaguardia del Territorio.
BERGAMASCA IGT FRANCONIA ROSATO “ELEGIA” 2022: se sono intensi i toni di fragola, mirtilli e ciliegia, non mancano quelli di rosa canina e sorprende una lontana nota di pane mentre ritmati soffi balsamici aprono i polmoni.
Sorso fruttato ma che associa sottili vegetalità alla carezza tannica per pareggiare i conti e condurre a un finale tutto frutta venato da una sottile nota amaricante…

PASSARINI (VENETO)
Oltre un secolo di storia per questa Azienda a conduzione familiare rigorosamente BIO e certificata VEGAN dal 2017.
3 gli ettari vitati di proprietà ma uve acquistate anche da altre Aziende agricole che ne condividono la stessa filosofia produttiva.
ROSÉ BRUT: facendo la tara a una bottiglia non perfetta si scovano accenti di violette e rose che si accompagnano a note fruttate di bacche di rovo, fragoline di bosco e rosa canina su uno sfondo educatamente erbaceo.
Sorso fresco, morbido, supportato dalla giusta sapidità ma con una chiusura che…ci riporta all’incipit olfattivo.

TRENTO DOC ROSÉ “SARÒ FRANCA” MILLESIMATO 2018, AZIENDA GUIDO F. FENDI (TRENTINO):85% Chardonnay e il resto di quel Pinot Nero che si occupa di monopolizzare un olfatto ricco di frutta esotica candita, luminoso di fiori gialli e affatto dimentico di frutta secca tostata e biscotti croccanti.
Sorso di buona rispondenza, decisamente fresco, giustamente sapido e di buona verve agrumata che chiude sottilmente pasticcere.
TOSCANA IGT ROSATO “TRAMONTO DI MAREMMA” 2023, CANTINA I VINI DI MAREMMA (TOSCANA): un Ciliegiolo tutto fiori di campo ed erbe aromatiche che non ha paura di spingere il piede sull’acceleratore dell’anice stellato prima di lasciarVi alla tanto sospirata frutta rossa.
Sorso di freschezza e sapidità tutte marine, un vero invito al riassaggio per meglio godersi il lungo finale sapido-fruttato.
ARILLO IN TERRABIANCA (TOSCANA)
Dal 2019 quasi 50ha tra Chianti Classico, Maremma e Val d’Orcia, conduzione biologica, obiettivo “impatto zero” per un prossimo futuro e produzioni territoriali ed eleganti.
MAREMMA TOSCANA DOC ROSATO “BEVOROSA” 2022: decisamente troppo ammiccante nei suoi toni luminosi di geranio e nelle sue succosità di mirtillo e caramella alla fragola, mostra un quid d’agrume e ha un sussulto d’orgoglio firmato da vegetalità di sottobosco.
Sorso morbido e di affettata eleganza ravvivato dalla buona sapidità.
Allegro ma…

CANTINA LA SELVA (TOSCANA)
Siamo a Magliano in Toscana.
Nata nel 1980 è stata la prima Azienda non Tedesca a ottenere la certificazione NATURLAND cosa che dovrebbe bastare a farVi capire qual è la filosofia Produttiva di questa realtà agricola a 360°.
TOSCANA IGT ROSATO: olfatto semplice (forse fin troppo), frutti rossi croccanti e mazzi di fiori ma il sorso è altra storia.
Succoso (ma succoso parecchio!), fresco, sincero e di dissetante freschezza induce al peccato del secondo bicchiere.
Se solo il naso no fosse stato così didascalico…

CANTINA DEI COLLI RIPANI (MARCHE)
Realtà cooperativa nata alla fine degli anni ’60 che conta oggi oltre 330 Soci.
I vitigni sono quelli della Tradizione e la conduzione biologica è la filosofia aziendale.
MARCHE IGT SPUMANTE ROSATO BIO ANCESTRALE “GROTTE DI SANTITÀ” 2021: servito senza il “fondo” evidenzia dolcezze d’agrume ed eleganze garbate di rosa canina ma in chiusura i lieviti alzano la voce sottolineando troppo rudemente la loro presenza con un accenno di salume.
Sorso decisamente fresco e carbonica che veicola e accentua le sensazioni olfattive, chiude copiando l’olfatto con sottili dolcezze a contrasto.
Lo aspetto alla prova “James Bond” (agitato, non scosso).
MARCHE IGT ROSATO “IL VICOLO” 2022: 85 parti di Montepulciano e il saldo di Sangiovese che dei due vitigni scansa quasi del tutto le note vegetali e, imbellettandosi, cerca di raccontare solo il frutto fragoloso lasciandosi sfuggire, tra gli sbuffi di cipria, un soffio di pepe rosa.
In bocca dimostra corrispondenza e, in chiusura, Vi ricorda la presenza di dolcezze di pesca prima nascoste.

FONTEZOPPA (MARCHE)
Quasi 50ha di colline tra Civitanova Marche e Serrapetrona, grande il risalto dato ai vitigni autoctoni (anche quelli poco noti) e produzioni identitarie ed eleganti.
MARCHE IGT ROSATO “A POIS” 2022: al naso frutta, fiori e agrumi si affollano in maniera un po’ caotica mentre solo mineralità ed erbe aromatiche riescono a ricavarsi un proprio spazio.
Meglio il sorso, semplice, dissetante e con una chiusura leggermente amaricante.

BIAGI (ABRUZZO)
Una cinquantina di ettari a Colonnella (TE), lì dove le Marche cedono il passo all’Abruzzo delle colline.
Una produzione attenta all’ambiente e centrata sui vitigni autoctoni con una costola dedicata a quei “vini d’altura” che aspettano la loro prontezza tra le nevi e l’aria sottile delle alte quote del Gran Sasso raccontando evoluzioni su cui c’è ancora molto da imparare.
VINO SPUMANTE “EKLÈ ROSÉ” BRUT: Sangiovese e Montepulciano per un naso tuttifrutti che accenna alla mineralità e non dimentica le erbe aromatiche.
Un po’ bollicinoso dimostra freschezza, sapidità e discreta persistenza per un sorso decisamente troppo piacione.

CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “RERUM”: naso incipriato, profumato di acqua di rose, che propone piccoli frutti di bosco e semplici eleganze di violetta senza dimenticarsi di un quid di mineralità.
Carico di frutta e di buona sapidità, dimostra buon equilibrio e un fascino tutto…modaiolo.

VARVAGLIONE (PUGLIA)
Cent’anni di storia, 400ha e 5000000 di bottiglie sono i numeri di quella che è una delle più grandi Aziende vinicole pugliesi.
Grande attenzione all’ambiente e alla comunicazione sono le basi su cui si fonda il futuro di un’Azienda profondamente legata al proprio Territorio.
SALENTO IGP ROSATO “SUSUMANIELLO ROSÉ” 2023: pur pagando lo scotto di un imbottigliamento recentissimo, in una atmosfera vagamente fumé ecco farsi strada le roselline selvatiche e i frutti di bosco mentre sono le succose amaritudini di scorza d’arancia e le vegetalità di sottobosco quelle che catturano l’attenzione.
Sorso stuzzicante, di buona sostanza, che ricalca i toni dell’olfatto con buona precisione e chiude sapido e abbastanza lungo.
Si becca un NI.

E ORA?
Adesso è il momento dei ringraziamenti, a DECANTER WINE ACADEMY per avermi ospitato e ai produttori per avermi sopportato.
Metto sin da ora in agenda l’Edizione 2025 di una manifestazione che mi auguro che mi piacerebbe potesse contribuire a un successo dei vini rosati che vada al di là delle mode del momento, un successo che deve però necessariamente passare dalla presa di coscienza da parte delle Aziende delle potenzialità delle produzioni “en rose”.
