IL COSA ED IL DOVE
EVOLUZIONE 2024, sesta Edizione di quello che, purtroppo, è rimasto l’unico Evento romano dedicato all’oro verde delle nostre tavole (FLOS OLEI ha purtroppo abbandonato la cornice romana da diversi anni).
Un Evento fortemente voluto dall’inossidabile Simona Cognoli (OLEONAUTA) ed organizzato nella location davvero unica del MAXXI di Roma lo scorso 29 Gennaio in collaborazione con LA PECORA NERA EDITORE.
La Cultura al centro e poi banchi d’assaggio, masterclass, convegni, premiazioni, tricchettracche e bombe a mano per il numerosissimo pubblico intervenuto (tantissimi i ragazzi delle scuole) a dimostrazione che il movimento della Qualità sta crescendo e che l’attenzione dei consumatori e dei comunicatori nei confronti dell’EVO c’è (poco ma c’è).
GLI ASSAGGI
Tante, troppe le Aziende presenti (per una persona sola voglio dire).
Ergo ho dovuto fare delle scelte che includessero riassaggi di nomi noti e nuove esperienze per le quali mi sono affidato come mia consuetudine ad estro, occhio e fortuna.
Oltre 50 le Aziende presenti con Sicilia in grande spolvero ed una numerosa compagine laziale a guidare il resto della compagine dei Produttori.
Le produzioni hanno ovviamente evidenziato le problematiche generate da un’annata complicata come quella dell’ultima campagna olearia.
Tuttavia i risultati mi hanno spesso sorpreso dimostrando, qualora ce ne fosse stato il bisogno, l’impegno dei Produttori nel proporre Extravergini di livello assoluto.
Certo, il grande caldo e la necessità di frangere a temperature particolarmente basse per “limitare i danni” hanno determinato “nasi” non particolarmente esuberanti e qua e là qualche sgarbo di legno cui era davvero difficile sfuggire ma, forse anche per fortuna, non mi sono imbattuto in problematiche particolarmente gravi (a parte una di cui ho il pudore di non dire ma che mi ha lasciato davvero basito).
IL LAZIO
ANTONELLA POMPILI
15ha a Palombara Sabina.
Una storia iniziata a metà dell’800 con un oggi che risale a soli 2 anni fa e racconta di ritorni e passione
“LETIZIA SELEZIONE”: olivaggio di Leccino e Frantoio che racconta di erba, carciofo, mela matura e mandorla dolce.
Assaggio di buon equilibrio, delicato e giocato sulle vegetalità dell’orto con un “appena in più” amaricante di mallo di noce.
“LETIZIA”: ancora un olivaggio, questa volta di Leccino, Frantoio, Pendolino, Carboncella e, già che ci siamo, un po’ di Itrana, che già al naso sembra raccontare qualcosa in più relativamente alle amaritudini.
Ed allora ecco carciofo ed erbe amare, cardi e mandorle.
Assaggio che conferma l’analisi olfattiva, di buon equilibrio e con un bell’allungo amaricante.
AGRESTI 1902
Azienda che, tra Itri e Sonnino, da un quarto di secolo si impegna nel recupero di impianti secolari.
DOP COLLINE PONTINE: al naso, questa Itrana non filtrata (per ora) propone pomodoro verde, rucola, carciofi e…oliva, accennando appena a dolcezze di frutta.
Assaggio di buona rispondenza con amaro e piccante in moderata evidenza e ben equilibrati tra loro con un “appena” di grassezza a sporcare il palato.
“501 ALTITUDO”: Itrana e nient’altro.
Davvero fresco al naso, con un accenno agrumato a rendere più pimpanti le note di erba appena falciata, cicoria ed erbe aromatiche che fanno da contorno alle tipicità di pomodoro.
Assaggio che rimarca le note di pomodoro aggiungendovi vegetalità ortolane.
Intrigante la sapidità che s’accosta alla moderata spinta amaro-piccante.
FRANTOIO TUSCUS
Siamo a Vetralla, 18ha che hanno visto passare Etruschi e Romani.
“DO.RE.MI.”: blend di Frantoio e Leccino dall’olfatto poco complesso e molto timido nel proporre delicatezze di mela gialla a contrasto di vegetalità non troppo spinte di cardo
L’assaggio, forse un pochino grasso, ha un po’ più di sprint e propone un elegante carciofo ed una discreta persistenza.
“CLASSIC”: Frantoio e Caninese per un naso in cui la mandorla, che appare tostata (forse anche un po’ troppo), pone in secondo piano le note di carciofo ed erbe amare.
Assaggio appena grasso e di buona rispondenza, con un plus fruttato di mela a contorno ed una persistenza più consistente.
OLIO TRALDI
30ha a Vetralla che da 10 anni raccontano il Territorio attraverso EVO di grande Qualità che rispecchiano la lunghissima tradizione locale.
“ELEKTIA”: un blend “de ‘n sacco de robba” (Frantoio, Moraiolo, Caninese, Leccino, Pendolino) dall’olfatto che, timidamente complesso, spinge sui toni del cardo e del carciofo aggiungendovi leggere freschezze di lattuga ed un tocco di spezie.
Assaggio coerente sia per descrittori che per intensità organolettica.
Appena grasso e non eccessivamente persistente, gli do un…NI.
MONOCULTIVAR MAURINO: naso inizialmente non particolarmente vivace ma che poi lascia di stucco con quella sua nota di curcuma che apre poi il sipario alle erbe aromatiche, all’erba falciata ed alla foglia di pomodoro.
Assaggio di buona corrispondenza, ben centrato sulle note speziate e con la foglia di pomodoro a fare da sparring-partner.
Luuuuunghissimooooo il finale sottilmente piccante con un “ma” davvero sgarbato di legno che va ad azzerare buona parte delle lodi intessute finora.
Si becca il mio premio “PECCATO”.
“ATHOS”: blend di Caninese, Moraiolo, Frantoio, Leccino e Pendolino che al naso stenta ad esprimersi.
Poi la foglia di pomodoro a prendere la parola, seguita da carciofo, salvia, erba falciata e da una mela che prova ad ingentilire.
Assaggio che regala un bel crescendo di piccantezze con le amaritudini a fare da ballerine di fila.
Lunga la persistenza graffiata però da un peccato veniale di legno.
IL MOLISE
MARINA COLONNA
60ha di uliveti (sui 140 totali dell’Azienda) ed un gran numero di cultivar (anche una greca) per una produzione attenta alla Qualità ed alla valorizzazione del Territorio.
DOP MOLISE: Leccino, Rosciola e Gentile di Larino regalano all’olfatto fresche note di cardo, carciofo e pomodoro accompagnate da una carezza di mela.
Assaggio di bella freschezza vegetale reso più interessante dalle note di frutta secca che contribuiscono anche a far si che le note amaricanti surclassino la moderata piccantezza.
MONOCULTIVAR PERANZANA: amaritudini sugli scudi sin dall’olfatto, segnato dalle note di salvia e rosmarino e timo che melanzana e mela accompagnano appena.
Assaggio vegetale e coerente nel riproporre le componenti amare, con un piccante sottile, intrigante e persistente.
“MOLENSIS XXV”: Ascolana, Nocellara e Peranzana per un naso timido che accosta sedano a pomodoro, mallo di noce ad erbe di campo amare.
Assaggio vegetale, elegante nonostante un quid di grassezze di cui avrei fatto a meno.
Interessante ed equilibrato il binomio amaro-piccante.
LA SICILIA
TENUTA VASADONNA
15ha e 4000 piante sul versante catanese dell’Etna.
Una decina di anni di storia ed un interessante focus sulla Nocellara (Etnea e Messinese) coltivate in rigoroso regime biologico.
Molto bello il logo aziendale (e la nuova bottiglia in ceramica) che racconta storia e tradizioni di un angolo di Sicilia.
MONOCULTIVAR NOCELLARA ETNEA: timide le note olfattive di erba falciata e pomodoro che cardo ed agrumi rendono più interessante.
Assaggio di ottima corrispondenza segnato da un buon amaro e da un piccante che…arriva tardi ma ARRIVAAA!!!
Lunghissima la persistenza speziata che evidenzia la piccantezza polverosa del pepe appena macinato anziché quella del peperoncino.
Molto bellissimo!
MONOCULTIVAR NOCELLARA MESSINESE: più vivace, qui, l’olfatto che evidenzia cicoria e rughetta, freschezze di salvia e sprint agrumato con un quid di peperone maturo.
Assaggio “strong” ma decisamente meno elegante, che evidenzia il piccante ma rimane segnato da amaritudini di mandorla proposte con poco garbo..
CUNZATILLU
Giovane realtà siracusana (2019) che punta sul recupero di uliveti abbandonati per la valorizzazione del Territorio e della Tonda Iblea.
MONOCULTIVAR TONDA IBLEA: un naso che, in una stagione così complicata come questa, si giova della frizzantezza dei quasi 600m slm, fresco, pimpante nel proporre rucola e pomodoro, carciofo, agrumi ed il giusto di frutta secca.
Piccantezze speziate in prima linea ma amaro che non demorde con un finale tutto peperoncino, screziato qua e là da ritorni agrumati.
Bellobello.
MANDRANOVA
180ha di cui 50 dedicati all’olivo e molti altri alle mandorle ed ai pistacchi in quel di Palma di Montichiaro.
Frantoio aziendale, grande attenzione alla Qualità ed impegno nella valorizzazione di un Territorio che molti (troppi) abbandonano a sé stesso.
MONOCULTIVAR BIANCOLILLA: temperature in gramola molto basse ed annata calda e complicata non giovano certo all’orchestra olfattiva che si ritrova dunque a suonare un adagio di pomodoro, erba tagliata, basilico ed agrumi.
In bocca spicca l’amaricante sostanza vegetale del carciofo con un piccante di piacevole progressione cui è dedicato il persistente finale.
MONOCULTIVAR NOCELLARA: più vivace il naso, che percepisce vegetalità di orto, pomodoro ed agrume.
Assaggio coerente ed equilibrato con le piccantezze ad alzare la voce e le a amaritudini che non ne vogliono sapere di star zitte impadronendosi poi del lunghissimo finale segnato da ricordi di melanzana e frutta secca non matura.
MONOCULTIVAR CERASUOLA: naso che propone intensità di pomodoro e freschezze di lattuga accompagnate dal vociare di agrumi e frutta secca.
Palato che racconta di eleganti complessità vegetali e grande equilibrio amaro-piccante e conduce ad un lunghissimo finale di persistenze speziate.
Forse il migliore della batteria.
FEUDO DISISA
Mario Di Lorenzo è ormai una vecchia conoscenza (tanto che le chiacchiere mi hanno fatto dimenticare di fare le foto ai suoi oli) e sempre una certezza.
Una novantina di ettari in quel di Monreale dedicati a Cerasuola, Biancolilla e Nocellara.
Tre gli EVO ma “TESORO” manca qui all’appello perché era momentaneamente “impegnato” in una masterclass ed io non ho fatto in tempo ad assaggiarlo.
EXTRAVERGINE: Cerasuola uno dei pochi nasi “freschi” della giornata, che racconta di erba falciata, peperone maturo, mandorla, forse fiori…
In bocca, nonostante lasci immaginare il pomodoro maturo, racconta freschezze continuamente ravvivate dalle note piccanti e chiude lungo sui toni amaricanti della rughetta.
EXTRAVERGINE BIO: Cerasuola decisamente più dinamico dl precedente regala sentori di foglia di pomodoro e cicoria, agrumi e sfalci ma lascia di stucco con quella sua nota di pistacchio dolce-salato.
Assaggio che di mirabile rispondenza, ben centrato sui descrittori della frutta secca e con una lunghissima chiusura di rara freschezza.
Il però?
Sorprende meno del precedente.
CINQUE COLLI
L’azienda di Sebastiano Giaquinta è da tre anni un altro dei miei riferimenti della Trinacria in termini di EVO.
30ha di Tonda Iblea (e Moresca) coltivati con cura maniacale e la grande modestia di chi sa quanta fatica occorra per ottenere certi risultati.
MONOCULTIVAR TONDA IBLEA: già assaggiato quest’anno, conferma la sorprendente (in una annata difficile come questa) vivacità elargendo a piene mani foglie di pomodoro, cicoria, mela verde e tocchi d’agrume.
Assaggio di notevoli rispondenza ed equilibrio, costantemente ravvivato dal dualismo amaro-piccante.
La persistenza?
Provatelo!
“SOLUM”: edizione “speciale” della monocultivar di Tonda Iblea prodotta già in campo per alcuni ristoranti stellati.
Al naso propone un plus di mela verde che ingentilisce le note speziate ed arrotonda le vegetalità amaricanti di erba tagliata, pomodoro verde e cicoria.
Assaggio che punta all’equilibrio passando da una delicatezza complessiva che invece sembra sortire l’effetto contrario.
Molto rotondo, gioca con sapienza la carta amaro-piccante per compensare le grassezze chiudendo davvero lungo senza alcun cedimento.
ED ORA?
Ora non resta che mettere in agenda un’Edizione 2025 che spero possa avere ancora più successo e confidare nel fatto che: le Istituzioni vedano nell’EVO un ambasciatore di Territori e Qualità e ne promuovano sempre più la conoscenza e che un maggior numero di Organizzatori decida di dedicare il proprio impegno non soltanto al valore edonistico dell’alcol ma anche a quello salutistico dell’Extravergine di Oliva