IL COSA ED IL DOVE
Seconda Edizione per LA SARDEGNA DI VINODABERE, Evento romano dedicato dall’omonima testata (con la collaborazione, quest’anno, di Roberta Perna) a Vini e Territori di un’isola che è in realtà un piccolo continente.
Nei giorni 21 e 22 Gennaio u.s. le sale dell’Hotel Belstay di Roma si sono dunque riempite di una gran folla di giornalisti, addetti del settore e “semplici” winelovers desiderosi di perdersi tra Territori e Tradizioni seguendo i racconti dei numerosi produttori presenti.
Una due giorni riuscitissima (nonostante la mancanza di alcune “compagini”) che merita assolutamente di essere messa in agenda sin da ora per il prossimo 2025.
GLI ASSAGGI
Oltre 30 le Aziende presenti e fin troppi vini da assaggiare (soprattutto per uno solosolo come me), banchi d’assaggio e masterclass.
Ce n’era per tutti e per tutti i gusti!
Per me è stata una giornata particolarmente impegnativa (complicatissimo gestire passione e gare del nano di famiglia senza avere il dono dell’ubiquità).
M’ero fatto una bella lista del “cosa” assaggiare ma, come spesso mi succede, è rimasta a casa, dunque…
Dunque non m’è restato che affidarmi a occhio, naso, estro, fortuna e zigzagare senza meta tra i vari tavoli, scegliendo le novità senza tralasciare completamente le vecchie conoscenze.
Ed ovviamente i risultati sono stati assolutamente all’altezza delle aspettative.
Tanta ma tanta Qualità e Produttori orgogliosi di presentare il frutto delle loro fatiche inquadrandolo nel tempo e nel luogo.
Vabbè, Voi date una letta alle mie consuete e personalissime note di degustazione e precipitateVi poi ad assaggiare di persona che, come ormai ben saprete, del mio giudizio è meglio non fidarsi.
TENUTA MUSCAZEGA
Siamo a Luras (SS).
È la pittrice romana Laura Carmina a mettere in piedi l’Azienda nel 2006.
3ha (sui 40 totali) curati in maniera maniacale e dedicati principalmente a quel Nebbiolo che sembra essere stato introdotto sull’Isola dal Generale La Marmora.
Una filosofia produttiva che la Produttrice riassume benissimo con: “piccola vigna, piccoli numeri, grandi vini”.
Le bellissime etichette?
Indovinate chi le ha disegnate!?
VERMENTINO DI GALLURA DOCG SUPERIORE “NUGHES” 2022: al naso la frutta secca affianca quella gialla matura in una atmosfera di sapida mineralità.
Sorso coerente ed elegante che nella sapida chiusura, accosta il giallo delle ginestre ai ricordi fruttati.
COLLI DEL LIMBARA IGT ROSATO “MUSCAZEGA” 2022: timidotimido il naso di questo Nebbiolo, che sembra quasi si vergogni dei suoi piccoli frutti rossi e di quel pompelmo rosa che stuzzica le narici affiancato da sussurri di incenso.
Si comporta meglio in bocca, dove sembra essersi “sciolto” e riproporre, strizzando l’occhio, i descrittori olfattivi.
Fresco e dinamico, chiude con minerale sapidità.
COLLI DEL LIMBARA IGT NEBBIOLO “DISIZU” 2021: un naso arrembante, tutto spezie pizzicose, macchia mediterranea, salvia, rosmarino, anice, liquirizia e frutta succosa in una atmosfera da età del ferro.
Sorso fresco e birbante segnato da tannini simpaticamente arruffati ma affatto maleducati, sapido e con una chiusura vergata dalle note amaricanti delle erbe aromatiche.
Se lo doveste aprire con degli amici, abbiate cura di averne almeno un paio di bottiglie di scorta.
Da bere ascoltando “DESIRE” degli U2.
COLLI DEL LIMBARA IGT NEBBIOLO “LUNAS” 2021: altro Nebbiolo che porta in dote granito e confettura di frutti di bosco, seguono balsamicità di liquirizia e tabacchi e dolcezze di spezie e cioccolato.
Sorso materico e succoso, ben supportato dalla fitta trama tannica e dalla buona freschezza per un vino di sicuro successo ma un pochino troppo “spocchioso” per i miei standard.
Nota di merito, invece, per il fondo del calice che regalando una inattesa vena selvatica, aggiunge punti al mio personalissimo tabellino
LA CONTRALTA
Una giovane realtà (2019) che fa dell’attesa la propria filosofia.
Vinificazioni complesse, anfora, cemento, legno, acciaio, nessuna fretta di imbottigliare…
7ha suddivisi in 2 appezzamenti (5 ad Enas dedicati al Vermentino e 2 a Palau dove il Cannonau viene coltivato ad alberello).
4 i Vermentini in catalogo, tutti spiazzanti e che ben evidenziano la mano dell’enologo.
VERMENTINIO DI GALLURA DOCG SUPERIORE “FIORE DEL SASSO” 2021: l’80% della massa fa cemento ed il restante 20%, macerato, finisce poi parte in anfora e parte in legno.
Colpisce con un gancio di liquirizia e poi è una gragnuola di colpi: erbe aromatiche, fiori bianchi, accenni di pepe, graffi d’agrume, dolcezze di mela cotogna, il tutto su un ring decisamente granitico.
Sorso decisamente fresco e scattante, un gioco di piedi tra amaritudini di erbe aromatiche e dolcezze di buccia di mela fino al gong dell’allungo marino.
ISOLA DEI NURAGHI IGT VERMENTINO “SICUT ERAT” 2022: 2 mesi di macerazione sulle bucce e 9 mesi di anfora per un naso che lascia basiti.
Un sabba di dolcezze colorate di giallo (miele, mela cotogna, ginestra, mimosa) e verdi, erbacee freschezze (salvia, menta, rosmarino, macchia mediterranea).
Il sorso è di disarmante sostanza, affilato eppure di grassezza quasi burrosa, tannico da volerne subito assaggiare ancora, con i piedi ben piantati nelle dolcezze della frutta gialla ed un finale che è sguardo rivolto alle fresche ed amaricanti sensazioni delle foglie di menta.
Davvero bello!
Da bere ascoltando “SWEET DREAM” dei JETHRO TULL.
ISOLA DEI NURAGHI IGT VERMENTINO “AL SOL BRILLA” 2022: 15gg di macerazione sulle bucce, 1 anno di legno, acciaio…
L’impatto olfattivo è impressionante, se stessimo parlando di luce e di eclissi solare ci vorrebbe il vetro affumicato per guardare.
Qui è l’acuto delle dolcezze di miele ed il contraltare amaricante delle noci conservate sotto di esso, è il caldo giallo delle ginestre, sono i cespugli di macchia mediterranea piegati dal vento, sono le erbe aromatiche, i pizzicori peposi…
Ed in bocca tanta ciccia, un sorso glicerico, polposo con un animo decisamente marino, che vive del contrasto tannini-dolcezze e s’allunga, come sguardo all’orizzonte, in un finale tutto piccantezze.
Da bere ascoltando “HALO OF FIRE” dei METALLICA.
ISOLA DEI NURAGHI IGT VERMENTINO “TU ERAS” 2022: l’ultimo nato
Il naso lascia un po’ perplessi, con quel suo incedere incerto sul filo del difetto.
Poi vabbè, fate la tara e scoprite un Vermentino che spinge sulle note amaricanti e balsamiche dell’artemisia, dell’assenzio, della menta, senza dimenticarsi però della frutta gialla.
Meglio il sorso, glicericamente sostanzioso, di mentolata freschezza e decisa sapidità.
Un vino che dimostra ancora una volta come quello dei “senza solfiti” sia sentiero scosceso e tortuoso e non strada asfaltata.
Da riassaggiare.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC “L’ORA GRANDE” 2022: un Cannonau che già al naso dice di voler puntare sulla dinamica più che sulla potenza.
Brillano i piccoli frutti rossi, colpiscono al cuore le note balsamiche di mirto e liquirizia e le viole regalano un tocco di gentilezza.
Sorso di sbarazzina eleganza, succoso nel riproporre i toni olfattivi della frutta, tannico quanto serve e con una chiusura vegetale e iodata.
ISOLA DEI NURAGHI IGT VERMENTINO PASSITO “LE ULTIME COSE”: appassimento in pianta, 2 mesi di tino aperto ed un anno e mezzo di tonneau per un mix di albicocche disidratate, mallo di noce, miele di castagno, canditi pasticceri, spezie dolci e tostature.
Sorso di importante sapidità e tagliente freschezza, ovviamente dolce ma affatto fastidioso, richiama i formaggi e Vi ricorda che sull’Isola ce ne sono tanti da poterci abbinare.
LI SEDDI
Siamo a Badesi, di fronte al Golfo dell’Asinara, Azienda a conduzione familiare nata negli anni ’60 dl Secolo scorso e con un oggi poco più che ventennale fatto di recupero di varietà autoctone (Vermentino in primis), coltivazione su sabbia ed impianti a piede franco.
VERMENTINO DI GALLURA DOCG SUPERIORE “LAGRIMEDDA” 2022: le vigne giovani propongono con grande semplicità dolcezze d’albicocca su uno sfondo di macchia mediterranea.
Sorso fresco e di fruttata avvolgenza, ravvivato costantemente dagli spunti sapidi.
VERMENTINO DI GALLURA DOCG SUPERIORE “LI PASTINI” 2022: impianti di 60/70 anni Vi trasportano con la fantasia in faccia al mare, tra cespugli di macchia mediterranea ed erbe aromatiche, amaricante quanto serve, dolce quanto deve.
Il sorso sorprende per una inaspettata carbonica.
Succoso e coinvolgente, teso e privo di qualsiasi cedimento, conferma i descrittori olfattivi e chiude supersalato sulle attese amaritudini.
Bello!
Da bere ascoltando “DREAMS” dei FLEETWOOD MAC.
VERMENTINO DI GALLURA DOCG METODO CLASSICO “ARIA DI MARI” EXTRA BRUT: 12 mesi mesi sui lieviti per questo Metodo Classico “High Sped” che regala un naso intenso di frutta bianca ed agrumi contornati da erbe officinali.
Sorso bollicinoso (troppo) di piacevole, esuberante freschezza e finale decisamente sapido.
Davvero mi spiace dover dire che non m’ha convinto…
ISOLA DEI NURAGHI IGT METODO CLASSICO “ARIA DI MARI” ROSÉ PAS DOSÉ: 12 mesi anche per questo spumante da Cannonau dal naso fighissimo ed acchiappante!
Propone salina mineralità ed esuberanza di piccoli frutti ancora non maturi in una atmosfera sottilmente speziata.
Sorso coerente segnato da una carbonica di esuberanza decisamente sopra le righe (peccato) e con un finale di sapida mineralità.
Ancora un “NI” a causa dell’irruente effervescenza ma questo mi piacerebbe riassaggiarlo.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC ROSATO “ROSAMARINA” 2022: nomen omen.
Al naso ecco le rose e la brezza che le piega portando l’odore del mare e, in sovrappiù, un’idea di liquirizia.
Sorso fresco, dinamico, coinvolgente, con quel quid tannico che intriga e chiede un secondo assaggio ed un finale piacevolmente sapido.
CANNONAU DI SARDEGNA “MAISTRALI” 2021: faccia al vento ed in direzione ostinata e contraria, contrappone la propria immediata semplicità a quanti cerchino i muscoli nel Cannonau.
Il naso calca la mano sui piccoli frutti ma sono il mirto e la macchia mediterranea a catalizzare l’attenzione, quell’idea minerale di sabbia, il frangersi salino delle onde…
Sorso che riempie e non stanca grazie al giusto di freschezza ed al fascino discolo dei tannini, lascia da parte la frutta e, spada di ferro alla mano, cala il fendente delle amaritudini di erbe officinali.
Chiude balsamico e segnato da un leggero sgarbo laccato che però lo rende di assoluta, contadina eleganza.
Davvero bello!
Da bere ascoltando “BRIGHTON ROCK” dei QUEEN.
ISOLA DEI NURAGHI IGT “PETRA RUJA” 2020: quasi tutto Cannonau con un’iniezione di Bovale, Monica e…non mi ricordo cosa.
Il naso pecca di un legno che, troppo invadente, guasta la festa alle dolcezze fruttate ed alla marcata balsamicità e lascia poco spazio ad una chiusura che sembrerebbe sottilmente grafitica.
Sorso elegante e sostanzioso che lascia apprezzare bacche isolane a chi riesca a distrarsi dai rimandi fruttati.
MOSCATO DI SARDEGNA DOC PASSITO “PA ‘ZIA” 2019: da uve appassite in pianta regala al naso note di pera candita e mandorla pasticcera graffiate da balsamiche freschezze amaricanti di menta e sambuco.
Sorso ovviamente dolce ma affatto stucchevole, di maestrale freschezza, intrigantemente balsamico-aromatico e coerentemente sapido.
AUDARYA
Una storia iniziata negli anni ’50 con un oggi che sta girando la boa dei 10 anni.
Una produzione tutta dedicata alla tradizione con un meritevole focus sui vitigni meno gettonati
NURAGUS DI CAGLIARI DOC “AUDARYA” 2022: il naso è preda delle dolcezze: albicocca, pesca gialla, financo miele, con un appena di fiori bianchi a contorno.
Sorso scorrevole, fresco e decisamente salato, con un finale di sottili piccantezze che rendono più interessante un vino altrimenti troppo “femminile”.
VERMENTINO DI SARDEGNA DOC “AUDARYA” 2023: il naso propone intriganti dolcezze, a ricordare camomilla, frutta secca sotto miele, mango e susine ma…ecco l’agguato delle amaritudini che, nespola in testa e salvia al seguito aggiungono interesse.
Sorso decisamente marino, salato e di ventilata freschezza, con un finale dedicato al ricordo dei toni amaricanti percepiti all’olfatto.
VERMENTINO DI SARDEGNA DOC “CAMMINERA” 2022: ripropone con eleganza i toni del precedente, sostituendo tiglio a camomilla e pesca a susina.
Ci pensa la mandorla ai toni amaricanti ma è la mineralità sabbiosa ad alzare la voce.
Sorso molto equilibrato, di coinvolgente morbidezza e freschezza a pareggio, con un finale di grande sapidità governato da ben più che un soffio balsamico di anice.
NASCO DI CAGLIARI DOC “BESSIU” 2022: colpiscono la balsamicità dell’incenso e dell’anice, la dolcezza rustica del favo e la scorza d’agrume ma è la frutta gialla quella che fa da legante.
Sorso di glicerica avvolgenza, fresco quanto serve ed imperiosamente sapido, con un finale giocato su amaritudini di erbe aromatiche e sottili piccantezze.
MALVASIA DI CAGLIARI “ESTISSA” 2022: stenta un po’ a partire ma poi pervade il naso con dolcezze di pesca gialla ed acacia, il lontano mugghiare del mare ed un quid di erba limoncella.
Sorso di ventosa freschezza, meno sapido di quanto atteso e ben centrato su ricordi di frutta secca sotto miele e con un finale che inaspettate piccantezze pepose rendono interessantissimo.
MONICA DI SARDEGNA DOC “AUDARYA” 2022: il naso riconosce la prugna, ma sono le spezie scure e le balsamicità di tè ad aggiungervi interesse.
Sorso che la freschezza rende dinamico, decisamente sapido, tannini cauti e finale quasi mentolato.
Divertente
CANNONAU DI SARDEGNA DOC “AUDARYA” 2022: un naso balsamico che racconta di anice ed eucalipto per allungarsi poi in discorsi di prugne e piccoli frutti, qualche gentilezza di rosa, un tocco di grafite ed una atmosfera fumosa e di mistero.
Sorso di montante freschezza e sapidità sopra le righe, tannico quanto deve e con una chiusura che sa di terra rossa e liquirizia.
Di complessa semplicità
ISOLA DEI NURAGHI IGT BOVALE “NURACADA” 2021: liquirizia ed erbe officinali sono lì davanti, in bella mostra, ma è l’anima mediterranea quella che colpisce il cuore: salmastra di onde ed olive in salamoia, di cespugli piegati dal vento.
Poi un tocco di spezie scure ed un ruggito animale.
Il sorso è abbraccio sensuale e scossa di erotica freschezza, carezza di tannini e graffio di profonda sapidità, con una lunghezza balsamica che…
Da bere ascoltando “PELLE” degli AFTERHOURS.
JANKARA
7.5ha in quella Vena di San Leonardo (parte settentrionale della Gallura) che è regno del Vermentino e 2.5 a Mamoiada dedicati al Cannonau.
Una storia di “ritorni” iniziata in un 2006 che ha messo in pausa un’esperienza ventennale negli States.
La produzione?
Manco a dirlo: fortemente identitaria.
VERMENTINO DI GALLURA DOCG SUPERIORE 2022: naso di estrema eleganza, che mixa il giallo della sostanza fruttata con il bianco di una elegante, virginale florealità.
Poi un tocco d’agrume e lo sprint balsamico dell’anice.
Il sorso, ampio e sostanzioso, sorprende per una carbonica assolutamente inattesa.
L’acidità è un cavallo selvaggio che rifiuta redini e sella, un mustang da montare a pelo galoppando col vento in faccia verso il lungo finale di marina sapidità.
Col senno del poi e dopo aver assaggiato quello di cui leggerete subito sotto…pazzesco!
Da bere ascoltando “L’ANNO CHE VERRÀ” di LUCIO DALLA.
VERMENTINO SUPERIORE 2015 (JEROBOAM): dopo 7 anni di vetrato isolamento in una prigione dimensionalmente importante, il calice restituisce la libertà ad un vino che si stenta a riconoscere.
Il mustang s’è trasformato in un elegante arabo e la freschezza e diventata quella ristoratrice di un’oasi.
E mentre l’Oriente delle spezie è lì davanti e Vi propone mollezze di odalische, miele e datteri, ecco la scimitarra della balsamicità dell’anice e delle foglie di tabacco (quelle che le cubane arrotolano sulle cosce) a calamitare l’attenzione
Sorso sinuoso, che accosta con mirabile equilibrio larghezze fresco-sapide a profonda morbidezza fino alla piccantissima chiusura.
Supertoppp!
Da bere ascoltando “YOU CAN’T GET WAT YOU WANT (TILL YOU KNOW WHAT YOU WANT” di JOE JACKSON.
COLLI DEL LIMBARA IGT “LU NIEDDU” 2021: combriccola di 6 vitigni (tra cui Caricagiola, Dolcetto, Barbera, Pascale…) che, forte dell’esperienza di una vigna di 84 anni, insegna more di rovo e terrose mineralità, soffi balsamici e note di cuoio.
Sorso di buona sostanza che evidenzia tannini ed acidità ben domati, segnato da profonda sapidità, centrato sui ricordi fruttati e con una chiusura piacevolmente amaricante.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC 2020: il naso racconta visciole e rose, il giusto di spezia, lontane dolcezze ed animo ferroso.
Sorso che non può nascondere il calore dei 16° alcolici nonostante la bella freschezza e l’importante sapidità e che chiude su amaritudini mentolate
CANNONAU DI SARDEGNA DOC 2019 RISERVA: profilo olfattivo scuro che sciorina prugna, viole, bacche, spezie, il cacao dei boeri, polvere di caffè ed un ché di pirico in un turbinare di fresche folate di macchia mediterranea.
Sorso di elegantissima avvolgenza e grande equilibrio, tannini carezzevoli e finale a ricordarci del frutto.
Semplicemente tanta roba, davvero!
Da bere ascoltando “BAKERMAN” dei LAID BACK.
ISOLA DEI NURAGHI IGT “755mt” 2020: Cabernet Sauvignon, Cannonau, Syrah ed Alicante in proporzioni molto simili.
Intensamente speziato, non si dimentica di raccontarVi i piccoli frutti del bosco e la selvaticità delle visciole in una atmosfera di profonda balsamicità.
Sorso dritto, caldo e sostanzioso che evidenzia un fitto tessuto tannico ed un allungo intensamente speziato.
ISOLA DEI NURAGHI IGT “755mt” 2018 (JEROBOAM): anche qua, i “tre litri” lavorano ai fianchi ed ecco che delle spezie apprezzate i chiodi di garofano prima che il pepe e poi tutto un ribollire balsamico di menta, tabacco, china, liquirizia…
I fiori?
Ci sono un po’ di viole, così…per gentilezza.
Sorso importante, caldo, con tannini eleganti ma con la camicia sbottonata e la cravatta non ancora annodata.
Larghe spalle fresco-sapide e lungo finale.
VITIVINICOLA ALBERTO LOI
Storia familiare per questa Azienda nata nella metà del Secolo scorso.
Una cinquantina di ettari nella zona di Jerzu.
Focus sul Cannonau senza dimenticare gli altri vitigni autoctoni.
MONICA DI SARDEGNA DOC “NIBARU” 2021: olfatto “aggressive” che sciorina visciole e marasche su uno sfondo vegetale e salmastro.
Sorso di freschezza fin troppo esuberante, dinamicissimo, appenappena tannico e di fruttata croccantezza.
Non completamente nelle mie corde, da bere senza starci a pensare troppo su (a volte ci vuole).
ISOLA DEI NURAGHI IGT “C” 2020: un Carignano che tra mirto e menta, more ed amarene, spezie e viole lascia che si riconosca la mano del vignaiolo che ha prodotto “NIBARU”.
Sorso dritto, di esuberante freschezza e giustezza tannica.
Un vino ancora imberbe con un lungo finale.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC JERZU “AL” 2021: al naso sono more e susine, amaritudini vegetali, macchia mediterranea e sabbiosità granitica.
Sorso dritto ed avvolgente con tannini ancora monelli a tener vive le note della frutta.
Molto identitario, peccato per quel finale un po’ tronco…
CANNONAU DI SARDEGNA DOC JERZU “CARDEDO” 2019 RISERVA: l’olfatto riconoscerà sicuramente prugna ed amarena, l’amaricante liquirizia a darsi di gomito con le dolcezze cioccolatose, pizzicori di spezie e freschezze mentolate ma…quell’idea di “selvaggio” che…che fascino!
Sorso di grande coerenza, che evidenzia sostanza tannica e bella freschezza con un lungo finale in cui frutta e spezie si danno la mano.
Da bere Ascoltando “SENSE OF PURPOSE” dei PRETENDERS.
CANNONAU DI SARDEGNA DOC JERZU “ALBERO LOI RISERVA” 2019 RISERVA: i vecchi vigneti di ottant’anni regalano un profilo olfattivo non troppo dissimile dal precedente ma che sembra vergognarsi del proprio animo “rustico” nascondendolo sotto il tappeto di una troppo affettata eleganza.
Sorso carezzevole e succoso, che evidenzia larghe spalle fresco-sapide e con un lungo finale di goduriosa balsamicità.
ED ORA?
Ora è il momento dei ringraziamenti: a VINODABERE per avermi ospitato, ai Produttori per avermi sopportato ed a Voi per avermi letto.
Ed è il momento dei buoni propositi: quello di approfondire la conoscenza di alcuni vini, quello di riassaggiare con calma alcune cose che…ne avrebbero bisogno e quello di ritrovarmi il prossimo anno con meno impicci da gestire e più tempo da dedicare ad un Evento davvero ben organizzato come questo.