
IL COSA ED IL DOVE
Lo scorso 8 Dicembre (si, lo so, è passato un mese intero! Ma c’avevo ‘n sacco de ‘mpicci e c’erano le vacanze di mezzo quindi…) DECANTER WINE ACADEMY ha organizzato una serata tutta dedicata alle BOLLICINE presso il Ristorante Domus Magnanini di Roma, nell’incantevole cornice dell’Appia Antica.

Un Evento “nuovo di pacca” che, capita “a cecio” per brindare all’imminenza delle feste con le bolle di una ventina di Aziende provenienti da tutta Italia.

GLI ASSAGGI
Beh, c’era ovviamente tanto da assaggiare (troppo per uno solo come me) ed è stato dunque necessario mediare tra vecchie conoscenze e new entries schivando un po’ il flusso dei tanti wine-lovers e procedendo a lume di naso.
Diverse le belle sorprese in cui mi sono imbattuto (ma anche diverse etichette che dimostravano come le “bollicine” siano arte sopraffina e non necessariamente nelle corde di Produttori pur bravissimi).
Una nota di servizio (ma appena una nota, anzi…due): troppo freddo e poca luce (io ce vedo poco).
Davvero troppo freddi soprattutto i vini (per una volta, pure per uno come me che ama aspettare che si scaldino).

Comunque, Vi lascio alla lettura del mio consueto e personalissimo “recit de dégustation”, prendete spunto e correte ad assaggiare.

IL TRENTINO
LEVII
Sono oltre dieci anni che i ragazzi di LEVII elaborano Spumanti Metodo Classico (solo millesimati) con le uve provenienti dai propri vigneti alle pendici delle Dolomiti di Brenta.
Almeno 36 mesi di permanenza sui lieviti e liqueurs poco “invasivi” per risultati che esaltano Territorio e bevibilità.
TRENTO DOC EXTRA BRUT MILLESIMATO 2019: solo Chardonnay e 36 mesi sui lieviti per un naso tutto agrumi e minerali freschezze d’alta quota cui la mela matura aggiunge ciccia ed un accenno tropicale che…non c’avrei messo.
Sorso sapido e di quasi comparabile freschezza, con una effervescenza di buona cremosità a veicolare con coerenza i descrittori olfattivi ed una chiusura simpaticamente amaricante e di discreta lunghezza.

TRENTO DOC BRUT RISERVA MILLESIMATO 2016: 60 mesi sui lieviti per queste 75 parti di Pinot Nero e 25 di Chardonnay che evidenziano un naso di inattesa femminilità.
Suadente con le sue note di frutta gialla cui gli agrumi danno un po’ di sprint e cui la frutta secca aggiunge interesse.
Più “maschio” il sorso, di cremosa sostanza, con freschezza e decisa sapidità a bilanciare la masticabile sostanza del frutto sino alla chiusura decisamente “fornaia”.
Da bere ascoltando “ENGLISH MAN IN NEW YORK” di STING.
TRENTO DOC EXTRA BRUT ROSÉ “ROSETTA” MILLESIMATO 2020: proporzioni invertite rispetto al precedente per un naso tutto bosco, dai piccoli frutti rossi alle note balsamiche e resinose con qualche soffio floreale ed agrumato a contorno.
Sorso di bella coerenza, fresco e di fine cremosità con una chiusura di dolcezze pasticcere…un po’ troppo corta.
Peccato.

IL VENETO
SARA MENEGUZ
Sin dalla metà del ‘700, la famiglia di Sara coltiva e vinifica le proprie uve in quel di Tarzo (TV).
Cuore dell’Azienda sono oggi 6ha in piena DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore accuditi con cura e rispetto.
CONEGLIANO VALDOBBIADENE PROSECCO DOCG EXTRA DRY SUPERIORE: naso garbato che, come a non voler far torto a nessuno, sembra proporre fiori, frutta e sottile mineralità in misurata ed ugual misura (ah, c’è pure un tocco vegetale ma è cosa di poco conto).
Sorso in cui la carbonica contribuisce al volume, mai sopra le righe, decisamente fresco e ben sapido.

TOLOMEI
Una storia lunga, che abbraccia buona parte dell’Italia e che scomoda pure Dante, una cantina che risale al ‘500 e vini che ben rappresentano l’areale produttivo dei Colli Euganei.
MOSCATO GIALLO SPUMANTE BRUT: nel suo fitto bouquet propone fiori d’arancio e limone, mughetti ed acacia a contrasto.
E poi frutta gialla matura (anche tropicale), soffi di erbe aromatiche e graffi minerali.
Il sorso, di bella coerenza con l’olfatto; è un bel mix di importanti dolcezze fruttate ed inattese amaritudini d’erbe aromatiche.
Un vino che Vi farà divertire con gli abbinamenti.

IL FRIULI VENEZIA GIULIA
VIGNA ANGELI (MARINIG)
Più di cent’anni di storia per questa Azienda di quel Prepotto (UD) dove comanda lo Schioppettino ma la Ribolla Gialla non sta a guardare.
VINO SPUMANTE EXTRA DRY “MOT”: 80% Chardonnay e 20% Ribolla Gialla per un naso tutto pera e mela fresco e…TROPPO femminile.
Sorso che mostra una carbonica decisamente esuberante ed una buona coerenza con l’olfatto.
Diciamo…NI.

L’EMILIA ROMAGNA
BOLÉ
Dall’unione di due storiche realtà rivali un’Azienda nuovissima, con un team giovanissimo, a trazione femminile, romagnola, energica (trovategli Voi qualche altro appellativo) per una DOC nuova che seguirò con grande curiosità.
NOVEBOLLE ROMAGNA DOC SPUMANTE BRUT “BOLÉ BLUE”: Trebbiano e Charmat lungo per un naso green, di mela e pompelmo, menta e sambuco, gelsomino e biancospino.
Sorso dinamico ed invogliante, fresco ed invogliante, ben rispondente all’olfatto e con un finale di intriganti piccantezze salate.
Davvero molto interessante.
Da bere ascoltando “NO ONE KNOWS” dei QUEENS OF THE STONE AGE.

MEDICI ERMETE
Sin dalla nascita nel lontano 1890, l’Azienda ha saputo interpretare la tradizione in chiave moderna senza mai dimenticare l’attenzione all’etica ed all’Ambiente (ed il vino di cui leggerete nelle prossime righe ne è forse il simbolo).
Date un’occhiata alla campagna “GENERAZIONE 2031” e fatevene un’idea.
LAMBRUSCO DI SORBARA DOC METODO CLASSICO “CAREZZA”: ampio lo spettro olfattivo di piccoli frutti di bosco proposto al naso da questo 100% Sorbara cui si accostano nette sensazioni di mela Fuji e succosità aranciate, piccantezze di zenzero ed un tocco di forno.
Sorso cremoso, fresco e decisamente sapido che chiude su ricordi d’arancia evidenziando una bella nota amaricante di mallo di noce.

IL LAZIO
CASSANO
In quel di Canepina (VT), tra castagneti e noccioleti c’è spazio anche per la vite.
Un’Azienda che impegnata nel settore agricolo sin dall’800 che da trent’anni crede nel biologico
SPUMANTE METODO CLASSICO BRUT “VIGNALE”: Pinot Grigio e Pinot Nero con un naso che appare subito profondamente boschivo (ci trovate anche i funghi) ed evolve poi su dolcezze di mela golden e lieviti pasticceri.
Sorso fresco e di sapida mineralità, carbonica gestita con eleganza, succoso, coerente e…lungo.
30 mesi sui lieviti.
Bella bolla!
Da bere ascoltando “MESSAGE IN A BOTTLE” dei POLICE.

PALAZZO TRONCONI
Dal cuore della Ciociaria, la realtà di un’Azienda di Tramonti di Arce (FR) condotta con metodi biologici e biodinamici (certificata DEMETER) non per moda ma per vera e propria filosofia di vita.
Una produzione centrata su vitigni da sempre presenti sul Territorio (Lecinaro, Pampanaro…)
FRUSINATE IGP LECINARO FRIZZANTE ROSATO “GIZZIELLO”: dedicato al “soprano” Gioacchino Conti, questo Pet-Nat da Lecinaro che propone un naso, seppur castrato anch’esso dalla temperatura di servizio polare, birbante di piccole prugne ed agrumi, il giusto di fiori di campo e quel tocco di fragranza che solo i lieviti in sospensione possono dare.
Sorso snello, succoso e saporito peccato solo che sia davvero troppo corto.
p.s. non uccidetelo con temperature “sottozzero” come quelle di questa serata, vini del genere amano il fresco della cantina e gli amici per stappare una seconda bottiglia.
Da bere ascoltando “IL BORGO ETERNO” di FLAVIO GIURATO.
SPUMANTE METODO CLASSICO “CLOE”: sempre Lecinaro ma stavolta Metodo Classico (18 mesi sui lieviti) e con un naso meno interessante rispetto al precedente, che evidenzia frutta gialla e lieviti pasticceri.
Sorso fresco, sapido e più esile di quanto mi aspettassi, con una carbonica un pochino “grossolana” ma che veicola con correttezza i rimandi olfattivi.

I PAMPINI
Praticamente vista mare, quasi 7ha di sabbie ed argille tra il Vulcano Laziale ed i Monti Lepini
LAZIO IGP ROSATO “ENOTEA”: il naso è una zaffata di amarena intarsiata di fragoline di bosco e fiori rossi su uno sfondo di soffuse note balsamiche e minerali.
Sorso molto più grintoso, di succosa freschezza e con un finale segnato da agrumate amaritudini.
DONNE DEL VICO
Azienda a trazione femminile nata in piena pandemia.
Un lavoro iniziato da zero (la vigna è stata progettata da Valentina Nardi e dalle sue due sorelle), prime bottiglie nel 2020 per evitare di dover svendere le proprie uve e…un bel futuro davanti!
Tra i Monti Lepini ed il mare
LAZIO IGT BIANCO FRIZZANTE “BARUFA” 2022: un ancestrale “appenappena” velato è già di per sé una sorpresa.
Se poi le uve “a bacca rossa” da cui proviene sono Viognier e Grechetto (così m’hanno detto) la sorpresa si tramuta in meraviglia.
È un vino che avevo già assaggiato tempo fa e che ricordavo diverso e con un naso decisamente più timido.
Non che qui ci sia chissà quale esplosione di profumi ma risulta abbastanza evidente un’indole balsamica sulla quale i piccoli frutti e la nocciola non ancora matura disegnano ghirigori.
Sorso immediato e beverino, un pochino arruffato ma di cui molti resteranno cadranno preda.
Vabbè, io questo lo devo ri-assaggiare ma Voi Bevetelo ascoltando “SCAR TISSUE” dei RED HOT CHILI PEPPERS.

CASAL DE LUCA
10ha e 15000 bottiglie per questa Azienda di Campo Verde (Aprilia).
Dal 2020 ufficialmente BIO, piedi ben piantati nel Territorio e nella tradizione ma con lo sguardo rivolto al futuro.
LAZIO IGT SPUMANTE PINOT GRIGIO BRUT: un naso di interessante balsamicità screziato di vegetalità fruttate di nespola ed il giusto di fiorii ed agrumi.
Sorso decisamente sapido cui la freschezza tiene botta, carbonica di buona famiglia ed un interessante finale che mixa frutti e mineralità.

COMINIUM
Un’Azienda giunta al quarto di secolo di storia.
Siamo ad Alvito (FR), in una Valle di Comino che si sta rivelando culla di tante belle realtà vitivinicole.
Una produzione attenta ai vitigni autoctoni ma non dimentica degli internazionali.
LAZIO IGT MATURANO SPUMANTE EXTRA DRY: perlage evanescente e naso timido e centrato sulla delicatezza fruttata della mela (anche se non mancano digressioni esotiche) cui solo accenni di erbe aromatiche fanno da contraltare.
Sorso in cui la carbonica conferma la poca verve percepita all’occhio, di buona freschezza ed apprezzabile residuo zuccherino.
Un po’ troppo “piacione” per i miei gusti ed un po’ lontano da quello che il varietale del vitigno lascerebbe supporre.

ROSSI DI MEDELANA
Azienda con oltre 450 anni di storia, legata a filo doppio con Frascati ed il suo Territorio, ed una identitaria ed attenta all’evoluzione del mercato.
LAZIO IGP MALVASIA PUNTINATA 2022: naso (appena sporcato da una leggera nota alcolica) che sembra vergognarsi di presentare il proprio animo vegetale, quello che racconta di sambuco e finocchietto, erbe amare ed aromatiche.
Più incline invece nell’ostentare la frutta esotica ed accennare a pesca ed albicocca lascia che le ultime parole siano più che della mandorla, della nocciola non ancora matura.
Sorso di buona rispondenza con l’olfatto, morbido e succoso, con uno scheletro minerale meno definito di quanto atteso chiude, nonostante dolcezze inattese, sulle amaritudini tipiche del vitigno.
Da ri-assaggiare con calma, si becca comunque il mio premio “OFF TOPIC” per aver voluto rappresentare i vini fermi in una serata come questa.

CANTINE CAPITANI
Una quindicina di ettari sulle colline di Trevignano Romano ed una produzione che abbraccia vitigni autoctoni ed internazionali.
LAZIO IGP SPUMANTE BRUT “BULLA”: 80 parti di Viognier ed il saldo di Chardonnay per un naso di vegetali amaritudini cui frutta gialla ed agrumi cercano di tener testa.
Sorso agrumato che, facendo onore al nome di fantasia, propone una carbonica irruenta (evanescente però all’occhio) ed una chiusura troppo netta sui toni della frutta dolce (con un lieve accenno alla noce).
LA RIBALLINA
7ha di vigneti sulle colline tra Castelnuovo di Porto e Riano (RM) ed una storia comune a tante nuove realtà, fatta di voglia di cambiare, di coltivare le proprie passioni lasciandosi alle spalle i ritmi frenetici della città.
SPUMANTE EXTRA DRY “BONVENTO”: naso che propone subito dolcezze di frutta e freschezze mentolate con tonalità un pochino caramellose e s’allunga poi su toni floreali e ricordi minerali.
Sorso vivace (fin troppo) e carbonica esuberante per un assaggio NI.

VILLA GIANNA
Una storia iniziata negli anni ’80 in quel di Sabaudia (LT), tra il Circeo e Ninfa, che racconta il Territorio con grande attenzione.
MOSCATO DI TERRACINA DOC METODO CHARMAT “DRY”: in chiusura di serata un Moscato che mixa limoni e mentolo aggiungendoli a dolcezze di pesca e delicatezze floreali.
Sorso vivace e succoso, che esalta il floreale sottaciuto all’olfatto e chiude lungo, fresco e sapido.
LA CAMPANIA
CASA SETARO
14ha e vent’anni di storia per questa cantina napoletana che fa di una produzione completamente dedicata ai vitigni del Territorio il proprio punto di forza.
CAPRETTONE METODO CLASSICO BRUT NATURE “PIETRAFUMANTE: 48 mesi sui lieviti (sboccato Gennaio 2023) per un naso sorprendente!
Sono le vegetalità di prato ed orto a spiccare sul panorama di ginestre che lascia immaginare i pendii vesuviani e su quelle note di susina che regalano un quid di dolcezza.
Sorso teso, di affilata, sapida mineralità, agilissimo, di sorprendente lunghezza e con una chiusura dolce come di caramella d’orzo.
Da bere ascoltando “SMOKE ON THE WATER” dei DEEP PURPLE.

CAPRETTONE METODO CLASSICO BRUT “PIETRAFUMANTE”: stessa vigna a pergoletta vesuviana, qualche mese in meno sui lieviti e qualche grammo di zucchero in più che regalano un naso di mela verde, ginestra, vegetalità balsamiche ed agrumate e ben più che un accenno alla crosta di pane.
Sorso di sapida mineralità e sostanziose freschezze di agrume maturo.
Ammiccante, invitante, acchiappante, scegliete Voi l’aggettivo più adatto ad un vino di cui è facile invaghirsi e difficilissimo disintossicarsi.
Si becca il mio personalissimo premio “L’OCCHIO CHE UCCIDE” in onore all’etichetta (ed a Marty Feldman).
Da bere ascoltando “EYE IN THE SKY” di THE ALAN PARSONS PROJECT.

LA SICILIA
MURGO
Un’Azienda nata oltre un secolo fa (e con una “depandance” pure qui, nel Lazio).
Motore trainante il Nerello Mascalese che, da oltre trent’anni, è il protagonista anche nelle interpretazioni di Metodo Classico.
ETNA IGT METODO CLASSICO BRUT: una ventina di mesi sui lieviti per questo Nerello Mascalese tutto albicocche e tropicali fruttosità arricchite da una più che sottile nota fumé e da un interessante corredo di erbe officinali.
Sorso davvero fresco e di intensa, minerale sapidità, didascalico nel riproporre con precisione i descrittori olfattivi ed un lungo finale tuttifrutti.
Davvero inaspettato.
Da bere ascoltando “TUTTI FRUTTI” di LITTLE RICHARD.

ED ORA?
Ora è il momento dei ringraziamenti: agli Organizzatori per avermi ospitato ed aver organizzato un Evento nuovo laddove sembrava non ci fosse più spazio per le novità ed ai Produttori che mi hanno dato modo di apprezzare i loro vini e di mettere in cantiere un sacco di approfondimenti.
Ed è il momento dei buoni propositi per questo 2024 appena iniziato ma che si preannuncia già ricco di appuntamenti.
