IL COSA ED IL DOVE
Nuovo appuntamento per DUE PASSI IN VIGNA, ormai collaudato format presentato dai “ragazzacci” di VINARIO4 nella consueta location del Mercato Centrale di Roma.
Quante cantine e quanti vini non lo so, ma parecchie delle prime e fin troppi dei secondi, il tutto per soddisfare curiosità (e sete) di addetti del settore e wine lovers accorsi numerosi per prendere d’assalto i tavoli dei Produttori.
Formula collaudata e non scevra di inevitabili “magagne” (ché fare la tara di porchette, pizze e fritti misti a quanto si ha sotto il naso è sempre complicato anche dopo averci fatto il callo), bello l’ambiente e dinamica la possibilità di confronto tra chi fa il vino e chi lo assaggia.
GLI ASSAGGI
Reduce da un altro Evento in mattinata, confesso di essermi dovuto concentrare parecchio ed effettuare una scelta mirata di cosa assaggiare.
Ho saltato dunque a piè pari tutti (o quasi) i Produttori che già conoscevo ed ho cercato di focalizzare l’attenzione sulle novità.
Diverse le sorprese e davvero pochi passi falsi, a dimostrazione ulteriore che il mondo del vino e quello della Qualità iniziano a marciare mano nella mano con passo spedito.
Comunque: bando alle ciance e leggeteVi il mio consueto, personalissimo ed ovviamente incompleto “recit de dégustation”, prendete spunto, assaggiate e, come sempre, siate CURIOSI!
IL LAZIO
PALAZZO PROSSEDI
Una storia secolare che dal ‘700 arriva ai giorni nostri, con un oggi iniziato alle soglie del nuovo Millennio.
Siamo in provincia di Latina, nella Valle dell’Amaseno, 5 etichette a base Barbera, Sangiovese, Montepulciano, Merlot e Canaiolo Bianco per una produzione davvero affascinante in cui si fondono impegno, passione ed amore (e rispetto) per il Territorio.
LAZIO IGT BIANCO “ALTAICA” 2022: Canaiolo Bianco prodotto da pochi filari di una vigna di mezzo secolo e dal naso pudico cui bisogna quasi estorcere pesca e nocciola e che rivela pian piano un animo dolce e quasi pasticcere.
Il sorso è poi sorprendente, quasi citrino nella sua verticale freschezza s’allarga presto confermando le morbidezze olfattive e chiude con uno schiaffo sapido alle sottese dolcezze.
LAZIO IGT “ROSATO” 2022: dietro un’etichetta evanescente sulla quale sembrano intravvedersi dei pini che però poco s’accordano con quelli “di Roma” musicati da Respighi si nascondono le gentilezze d’animo di Sangiovese e Montepulciano (solo quelle, niente spigoli).
Il naso e la bocca sono un tutt’uno, un sorso che s’annusa e che disseta, un’invito a condividere frivolezze e chiacchiere da salotto.
In una parola “easy”, fin troppo per i miei canoni (ma mica bisogna necessariamente complicarsi la vita).
Un rosato di sicuro successo.
LAZIO IGT ROSSO “COLLE DELLA CORTE” 2015: una singolare comunella tra Barbera, Merlot e Montepulciano si traduce in un naso di visciole e more che, appena ingentilito da qualche viola, subito torna ad essere scorbutico raccontando di scura grafite.
Sorso che non riesce a nascondere gli spigoli del Montepulciano dietro le gentilezze di Merlot e Barbera.
Comunque scorrevole con brio, chiude su toni leggermente boisé con sapidità e ricordi vegetali in grande spolvero.
LAZIO IGT ROSSO “NERO DELLA CORTE” 2018: tutto Barbera che tra fiori ciliegie e more sfodera gerani e viole senza dimenticare spezie dolci, tabacco ed un cenno di cacao.
Assaggio ricco ed intenso, forte ma affatto sgarbato, ben sostenuto da larghe spalle fresco sapide ma…con un finale un po’ troppo terrapiattista, forse colpa dell’annata o forse mia che c’ho capito poco.
Metto in agenda un ri-assaggio fatto con la dovuta calma.
VIN VIANDANTE
Seconda stazione per il “treno” che Cesare (Pennacchia) ha preso per intraprendere il proprio “viaggio” enologico.
Un altro vino “del” Territorio fatto “nel” territorio e chissà se il suo progetto incrocerà quello (per molti versi simile) di Andreas (Moser)?
LAZIO IGT BIANCO MALVASIA PUNTINATA “OSTINE” 2022: tutta Malvasia Puntinata quella di questa “fermata”.
Una Malvasia che per il 20% sosta in legno e si presenta con un naso ancora troppo pudico nel raccontare dolcezze d’albicocca e forse papaya (ché io co’ la frutta esotica faccio confusione), acacia ed una frutta secca che sembra arachide più che nocciola.
Sorso avvolgente e bilanciato che fa leva sulla buona freschezza per stemperare il lungo finale burroso ed appena ammandorlato di un vino forse un po’ troppo “studiato”.
CANTINA IL QUADRIFOGLIO
Viticoltori da 3 generazioni ma con un oggi iniziato nel 2000, gestiscono 15ha in quella zona di Ninfa (qui siamo a Doganella) che si sta rivelando un crogiuolo di Produttori illuminati!
LAZIO IGT BIANCO CHARDONNAY “PEZZE DI NINFA” 2022: uno Chardonnay dal naso sottile, giocato tra susina e pesca tabacchiera, fiori gialli ed un quid di erbe aromatiche.
Sorso fresco, grippante e sostanzioso, sapido e con uno spunto simpaticamente ammandorlato nel finale.
LAZIO IGT ROSATO “TUS” 2021: un rosato da Syrah che, pur portando la stessa firma dello Chardonnay, si vergogna affatto di mostrare spezie, balsamicità ed una sottile vena verde che sa di grappolo intero ma…Vi strizza poi l’occhio e si lascia andare a freschezze di melograno e dolcezze di fragoline e lamponi.
Sorso brioso, sapido ed ammiccante con un finale piacevolmente agrumato.
Davvero simpatico.
LAZIO IGT ROSSO “MURO PECORARO” 2021: 50 parti di Petit Verdot addomesticate con 50 parti di Syrah raccolto con calma.
Un naso che si apre con una commistione di frutti rossi e neri maturi, spezie dolci cui seguono graffi balsamici e vegetalità “Cabernet style”.
Freschezza e tannini di buona fattura accompagnano un sorso lungo e, per quanto sicuramente voluto, risulta essere fin troppo gentile (ma tenete conto che io sono anziano e burbero).
GIULIO PESOLI
Una trentina di ettari in quel di Ariccia, piedi ben piantati sui tufi del Vulcano Laziale e sguardo che abbraccia il Tirreno.
Una produzione variegata che fa perno sui vitigni del Territorio ma non dimentica quelli internazionali.
LAZIO IGT BIANCO “ASSOLUTO” 2022: un Moscato secco che racconta dolcezze di melone giallo e frutta esotica ma soprattutto amaritudini di erbe aromatiche, agrumi e fiori di campo che si stagliano su uno sfondo che mixa sapidità minerali e marine.
Sorso dinamico, ravvivato da una sottile vena carbonica, di buona corrispondenza olfattiva e con un finale sapido, amaricante e con una persistenza che non fa disdegnare il secondo bicchiere.
LAZIO IGT BIANCO MALVASIA PUNTINATA 2022: un naso che inizialmente diresti “insomma” che racconta subito mela renetta e cedro (peccato per quell’ananas) prima di riprendersi lasciandosi andare ad amaritudini di salvia e menta.
Sorso decisamente più “aggressive”, che denota sostanza, freschezza e soprattutto minerale sapidità, con un finale lungo e dai coerenti rimandi olfattivi.
LAZIO IGT BIANCO “FASCINUS” 2022: blend di Moscato, Viognier e Sauvignon con un naso che cerca di mettere d’accordo le aromaticità del Moscato con le pressanti vegetalità dell’alleanza Sauvignon-Viognier facendo leva sulle morbide curve strutturali di quest’ultimo.
Ed il sorso è un continuum con l’olfatto, di bella freschezza e minerale sapidità, rinfrescante e con un amaricante finale “osso di pesca style”.
Peccato che l’accordo cercato non sembri concretizzarsi.
Lo aspetto alla prova del tempo.
LAZIO IGT ROSSO CABERNET SAUVIGNON: su uno sfondo di more e mirtilli s’affaccia un sottobosco resinoso di corteccia in una atmosfera speziata e soffusa di vegetale balsamicità.
Sorso pimpante in cui freschezza e sapidità vengono vieppiù ravvivate dall’educato grip tannico e conducono senza sforzo ad un finale con ricordi di liquirizia.
LAZIO IGT ROSSO “EMBLEMA”: una riserva prodotta quando si può (in questo caso blendizzando Montepulciano 2010 e Cabernet Sauvignon 2021) che svela al naso toni di sottobosco e suggestioni di eucalipto, erbe aromatiche e spezie e poi la frutta delle ciliegie e dei ribes in una atmosfera perfusa di affatto sottile vegetalità.
Fresco ed ancora lungi dall’essere in equilibrio, vive di un morso tannico che accompagna le note green dei vitigni evidenziando, a calice vuoto, un’anima scura in cui si respira fumo e tabacco.
Questo lo vorrei davvero ri-assaggiare con calma.
CASA MECOCCI
Probabilmente (sic) il Belli non aveva assaggiato il vino di Marcello e Giacomo se gli anteponeva il “paradiso” dell’Est Est Est.
Comunque, in quel di Vignanello bolle acqua in pentola!
?????: 70 misure di Sangiovese ed il saldo di Ciliegiolo per un naso scalpitante con il giusto di mora e ciliegia ed il plus di pepe e vegetalità boschive.
Sorso che acchiappa e scorre via chiedendo un replay, tannini che reggono il gioco e piccante, vulcanica mineralità ad accompagnare fino alla chiusura.
“MALANDRINO“?
No, SCAPESTRATO.
Vince il mio premio “CURIOSITY KILLS” perché “no label is the best label”!
LA PUGLIA
TENUTE INVIDIA
Nuovissima realtà di una Puglia lontana dai grandi numeri cui siamo abituati.
Una storia recentissima lunga mille bottiglie e tre etichette che raccontano il Salento attraverso il Negroamaro ed il Primitivo (ma pure il Syrah).
SALENTO IGP ROSATO “PENFUGIO” 2022: un rosato da Negroamaro che tra la frutta esotica lascia spazio a note di melagrana ed anguria prima che siano le note erbacee a salire in cattedra.
Sorso easy, di bella freschezza e piccante sapidità con un finale tutto dedicato alla frutta.
SALENTO IGP BIANCO “GUARDIALLATORRE” 2022: Verdeca classicamente floreale che, dopo biancospino ed acacia gioca la carta della frutta (pera e pesca) e degli agrumi con una virgola di vegetalità.
Sorso fresco, sapido e misurato, di ottima coerenza e con un finale di buona persistenza.
SALENTO IGP ROSSO NEGROAMARO “BISBAIA” 2021: un nome che celebra l’antica festa che si celebrava in occasione della potatura delle viti.
Un po’ fuori dagli schemi del Negroamaro, con quei suoi toni marcati di frutta rossa dolce e ben matura appena graffiati da sottili vegetalità di cassis eleggere brezze minerali.
Sorso morbido, scorrevole e di buon equilibrio, giustamente sapido e con un finale “tuttifrutti”.
Un pochino troppo femminile per i miei gusti ma perfetto per accompagnare le chiacchiere.
ED ORA?
Ed ora…
Ed ora niente, devo tener duro fino alle ormai imminenti festività natalizie.
Ci saranno ancora 5 o 6 Eventi importanti cui partecipare e di cui darVi conto prima di un periodo di pausa durante il quale cercherò di mettere nero su bianco le emozioni che hanno suscitato in me alcune bottiglie in cui ho avuto la fortuna di imbattermi.
Rimanete sintonizzati, ne leggerete delle belle!
p.s. come ormai consuetudine a latere della manifestazione non poteva mancare una masterclass di livello, dedicata questa volta ai vini immortali di CASAL PILOZZO, ma questa è un’altra storia e Ve ne dirò altrove, ché ai vini di Antonio (Pulcini) è d’obbligo dedicare uno spazio tutto loro.
Quindi…stay tuned!