
Posto che di Ellis (Tomasin) e della sua “CORTE” dovreste aver già letto qui, Vi do una rinfrescatina alla memoria per un motivo di cui leggerete nelle righe seguenti.
I Fenici avevano disseminato il Friuli (essenzialmente l’emiciclo triestino) di piante di olivo ed i Romani lodavano la qualità dell’olio proveniente da quelle terre.
Ma le grandi gelate degli anni ’20 (del Secolo scorso) avevano cancellato le tracce di quel lontano passato.
Quella di Ellis (e dei suoi genitori Mario ed Adriana) è stata quindi una sorta di scommessa: dare un nuovo impulso a quell’olivicoltura ormai dimenticata, piantare olivi in una Regione conosciuta principalmente per la vite.
Una scommessa fatta anche di “azzardi” come quello di piantare Coratina là dove è la Bianchera ad essere regina.
Una scommessa iniziata nel 2004 e che oggi si può dire vinta se pensiamo ai miglioramenti qualitativi (Ellis lo sa usare bene il suo Mori a due fasi!), agli sforzi per ridurre l’impatto ambientale, all’impegno per promuovere l’EVO anche attraverso l’oleoturismo.
E sono i premi vinti a decretare il successo di tanto lavoro, premi come quello ottenuto pochi giorni fa alla 18a Edizione di “OLIO E DINTORNI”, manifestazione che l’Associazione ARC OLEIS & DINTORNI ha organizzato nella cornice di Villa Maseri ad Oleis di Manzano (UD).
All’interno di questa “tregiorni” dedicata alla conoscenza ed alla promozione dell’Olio EVO del Friuli Venezia Giulia, sul gradino più alto del podio c’è finito “ELLISIR”, che è quasi tutta Bianchera e che una giuria di esperti ha giudicato essere il miglior olio della Regione nella categoria “fruttato intenso”.
Io, questo della campagna olearia 2022/2023, non l’ho assaggiato ma ve lo descrivo con le note buttate giù per quello della 2020/2021 assaggiato proprio durante l’Edizione 2021 della stessa manifestazione: “tra carciofo, foglia di pomodoro e cicoria, tira fuori un ché di finocchietto selvatico e timo, una ventata d’agrume e non dimentica la mandorla.
In bocca inizia con amaritudini di melanzana e cardo per poi evolvere sulle note piccanti del peperoncino ed allungarsi su persistenze di frutta secca e pepe”.

Ed ora, mentre mi complimento con Ellis per i risultati ottenuti non posso che invitarVi ad andare ad assaggiare il frutto del suo lavoro.
Non ve ne pentirete!