IL COSA ED IL DOVE
Dal 22 al 25 Aprile scorsi, a Frascati si è svolta la seconda Edizione di “VINALIA PRIORA“, Evento voluto ed organizzato dal Consorzio di Tutela Denominazioni Vini Frascati.
Due i poli attorno ai quali si è svolta la manifestazione: il Mercato Coperto dedicato ai banchi d’assaggio e le Scuderie Aldobrandini dove si sono tenute le numerose masterclass di contorno.
Alle seconde non ho avuto modo di partecipare per impegni pregressi ma attorno ai primi ho trascorso un lungo pomeriggio e…
Il Frascati sta vivendo una “seconda giovinezza”.
Gettatosi alle spalle i tempi bui e le “bassezze” degli anni ’70 – ’80 sta tentando di rialzare la testa e risalire la china grazie all’impegno ed alle capacità di aziende vecchie e nuove e di nuove e più consapevoli generazioni decisamente più attente alle esigenze di un pubblico sempre più attento a Territorio e Qualità.
Ed Eventi del genere sono fondamentali!
Solo che…
Solo che ci vorrebbe più attenzione ai dettagli.
Non so per quale motivo la manifestazione sia stata “sdoppiata” e del perchè le meravigliose sale del Museo Tuscolano non abbiano potuto ospitare anche i banchi d’assaggio ma mi sento di poter affermare che il Mercato Coperto non solo non è posto all’altezza del compito che gli è stato assegnato, ma che in qualche modo addirittura “svilisca” il prodotto e vanifichi parte dell’impegno dei vignaioli.
Lo so, penserete che sia un criticone, ma ormai dovreste sapere bene che se devo dire una cosa la dico!
Ed allora, mentre Vi dico anche che pensavo di trovare più Produttori dietro i banchi, Vi dico anche che aspetto con ansia una prossima Edizione che so per certo sarà “più bella e più splendente che pria” e Vi lascio alle mie personalissime note gustative.
GLI ASSAGGI
Numerose le Aziende Presenti a rappresentare davvero la quasi totalità del Territorio frascatano.
IGT, DOC e DOCG per chi cerca gli acronimi, tanta Qualità per chi assaggia a prescindere dalle etichette.
Ovvio che non potevo assaggiare tutto, ergo ho scelto con il mio solito criterio “occhiometrico”, saltando quello che conoscevo e ficcando il naso nelle diverse novità ed in qualche nuova annata.
Tutto bene?
Beh, proprio tuttotutto no, qualche “scivolone” (anche inaspettato ed anche più di uno) c’è stato ma nel complesso il livello generale dimostra che l’obiettivo da raggiungere, quella “Qualità”
TORRE DEI FALCHI
Giovanissima realtà frascatana con idee ben chiare circa i risultati da ottenere.
Consci del valore del Territorio in cui operano si stanno al momento “facendo le ossa” ed in questa loro prima annata evidenziano già una ben precisa filosofia produttiva ed ottime potenzialità.
LAZIO IGT “LA VIGNOLA” 2022: 70% di Malvasia Puntinata ed il resto Trebbiano Giallo e Toscano.
Appenappena brettato, si apre al naso con una bella spinta di fiori di campo cui segue un nutrito corteo di frutta secca e vegetalità di nespola ed erbe aromatiche.
Sorso agile, sapido e di brillante sapidità, ben calibrato sui toni dell’olfatto, con un interessantissimo finale citrino cui fanno contrasto dolcezze d’acacia.
Mooolto interessante, si becca il mio premio “SURPRAIS“.
LAZIO IGT FRIZZANTE “COLLE PISANO” 2022: per metà Malvasia di Candia, poi Malvasia Puntinata ed un quid di Trebbiano Giallo e Bellone raccolti 15gg in anticipo ed addizionati di CO2 a vino finito.
Agrumi e frutta a polpa gialla gestiscono l’olfatto lasciando alla mineralità uno sfondo sfocato.
Sorso agilissimo dominato da una freschezza cui il sottile “friccicore” aggiunge brio, adeguata sapidità e finale dagli agrumati ricordi.
Un vino GGiovane, poco adatto ad uno anziano come me ma comunque un’interpretazione del territorio.
FRASCATI DOC “TORRE DEI FALCHI” 2022: un naso decisamente più “pulito” rispetto aii precedenti ma inaspettatamente timido nel proporre il proprio bouquet di fiori bianchi accompagnato da cenni agrumati, spunti di mandorla verde e sottile minaralità.
Sorso di adeguate freschezza e sapidità ma un pochino “piatto”, che rialza però la testa nel finale proponendo una distinta nota vegetale ed amaricante.
CANNELLINO DI FRASCATI DOCG “CANNELLITTO” 2022: un pochino troppo freddo ed un naso più timido di quanto mi aspettassi per questo Cannellino inusualmente pigiato senza diraspatura.
Le dolcezze emergono pian piano e dicono di miele d’acacia, albicocca disidratata, frutta secca e sottili pungenze di uva spina.
Sorso morbido, avvolgente e scorrevole, di dolcezza ben sorretta dalla spalla fresco-sapida e dal finale giocato dal bel contrasto tra l’amaricante sambuco e la dolcezza dell’acacia.
AGRICOLTURA CAPODARCO
Una realtà cooperativa che da oltre vent’anni si dedica ad inclusione e recupero anche attraverso l’agricoltura sociale.
Una realtà che pone al centro la persona e l’ambiente.
LAZIO IGP BIANCO “BIANCODARCO” 2021: purtroppo è il primo a pagare lo scotto della mancanza di ghiaccio…
Naso timido nel proporre erbe aromatiche, vegetalità ed agrumi dimostrando invece più propensione nell’evidenziare pera e frutta secca.
Sorso onestissimo nel riproporre quanto percepito dall’olfatto, che mixa simpaticamente dolcezze ed amaritudini e conduce ad un finale che racconta di scorza d’agrume.
FRASCATI SUPERIORE DOCG “PHILEIN” 2021: erbaceo e vegetale, evidenzia un animo profondamente minerale ma dice innanzitutto di nespole ed apre poi il sipario sulle dolcezze di susina e mimosa chiudendo con una sottilissima nota resinosa.
Sorso dinamico, fresco e ben più che adeguatamente sapido che evidenzia amaritudini mandorlate e chiude su interessanti note balsamico-mentolate.
TENUTA DI PIETRA PORZIA
Un corpo unico di 55ha, il più grande del territorio frascatano, lì dove si combattè la storica battaglia del Lago Regillo.
Un’Azienda il cui suolo fu di proprietà di Marco Porzio Catone, dei Colonna, dei Borghese…
Un’Azienda che crede molto nel Territorio ed in quel Frascati che ne dovrebbe essere ambasciatore nel mondo.
Solo vitigni autoctoni, solo acciaio e…gli farò presto visita per cui, per ora, accontentateVi di queste poche parole.
LAZIO IGT BIANCO MALVASIA PUNTINATA “SEMELE”: forse m’aspettavo più spinta dal naso di questa Malvasia che invece irretisce con un’alzata di frutta che racconta di pera, pesca e forse pure mango.
Seguono freschezze di fiori d’arancio e frutta secca.
In bocca è fresca, leggiadra, beverina ed aggiunge a quanto percepito dall’olfatto un quid di spezie e, nel finale, un tocco di mandorla verde.
FRASCATI DOC “LEDA” 2021: naso che propone con gentilezza verzure di campo ed erbe aromatiche.
Di campo pure il mazzetto di fiori che segue e che precede la ginestra.
Sorso scorrevole che mixa dolcezze d’acacia a freschezze d’agrume e vegetalità nespoline, con un finale piacevolmente lungo e vagamente dolce.
FRASCATI SUPERIORE DOCG “DANAE”: naso ben centrato sulla frutta, che dice di dolcezze di melone e freschezze di Granny Smith.
Dolci anche l’acacia e la nocciola e minerale l’atmosfera.
Sorso fresco che valorizza le parti dolci di una frutta cui s’aggiunge l’albicocca e che sembra essere più matura rispetto a quanto percepito al naso e che, nel finale, spinge l’acceleratore su amaritudini di salvia e sambuco.
ROMA DOC ROSSO “LECINO” 2020: ecco un’altra sorpresa per l’olfatto.
M’aspettavo vegetalità a gogo (tenuto conto anche della “collaborazione” con Cabernet Sauvignon e Montepulciano) ed invece è la frutta (amarena e mora) ad aprire le danze.
Per il “verde” occorre aspettare un pochino ma poi…
Ecco avanzare erbe amare di campo ed edera prima di un finale di accenni selvatici ed asprezze come di melograno.
Sorso ben fresco che quasi inverte le sensazioni olfattive, con le amaritudini in primo piano (supportate dai grippanti tannini) ed un finale che dopo una succosa idea di arancia rossa lascia campo libero alle dolcezze della frutta e
LAZIO IGT ROSSO “LECINARO” 2022: l’olfatto racconta marasche, terra umida, muschio e leggere speziature che introducono a note di cioccolato amaro ed affondi ematici e ferrosi appena disturbati da una leggerissima nota di lacca..
Sorso fresco, dinamicizzato da tannini ancora discoli e da una nota amaricante di mallo di noce, segnato profondamente dalle note di visciola sotto spirito cui quel cioccolato percepito all’olfatto tende una mano.
LAZIO IGT ROSSO “RASPATO” 2022: un vitigno iscritto praticamente “ieri” nel Registro Nazionale delle Varietà di Vite per un naso vinoso dominato da visciole, viole e glicine, appena terroso e percorso da una sottile vena pepata.
Sorso di vivace acidità, deciso, sapido ma affatto invadente.
Semplice e dinamico che, forse, non è per niente poco.
CANNELLINO DI FRASCATI DOCG “ERA” 2021: olfatto preda delle dolcezze scandite dall’incedere ritmico di un miele d’acacia che è anche contorno a frutta secca sgusciata, fichi secchi, crema pasticcera, gelso bianco e zest di limone.
Sorso cremoso che conferma le dolcezze olfattive aggiungendo dinamica freschezza ed una nota amaricante di arancia amara.
Formaggi unica via!
CONTE ZANDOTTI
Un’Azienda che vanta quasi 300 anni di storia, una cantina ospitata da un’antica cisterna romana, vitigni in gran parte autoctoni e due recenti “rami produttivi” nella zone di Marsala e dell’Orvieto Classico.
CANNELLINO DI FRASCATI DOCG 2022: forse troppo freddo stenta un po’ a carburare proponendo uva appena colta, poi arancia candita e cedro, ben più che un’idea di anice stellato e soffusa minerlità.
Sorso che rivela una buona progressione di dolcezze, non dimentica la frutta secca e chiude, forse un po’ troppo bruscamente, su ricordi agrumati.
Si, qui ci sta bene la pasticceria secca.
CANTINA VILLAFRANCA
Frascati, Marino, i Colli Albani, qui oltre cent’anni fa, la Famiglia Gasperini acquistò terreni dalla Famiglia Chigi.
Produzioni convenzionali ma grande attenzione all’ambiente ed al Territorio, vitigni autoctoni ed internazionali.
LAZIO IGT ROSSO “ZERO” 2020: Merlot e Syrah a mezzi e zero solfiti per un naso che del secondo cela completamente l’oriente speziato (a parte qualche delicato intarsio) e valorizza un frutto che va ad amplificare ulteriormente quello proposto dal primo.
Vinoso, fresco, croccante di ciliegie ed amarene, appena selvatico e percorso da leggere vegetalità spinge ad un sorso veloce, irruento, assetato.
Ed in bocca nessuna sorpresa, comunica freschezza imperante e convivialità.
Epperò questo vorrei ri-assaggiarlo.
CANNELLINO DI FRASCATI DOCG 2021: dolce di frutta, non di miele, vagamente vegetale, vagamente agrumato.
Sorso sospeso, che…no, non riesce ad emozionare.
Vagamente Cannellino.
CASALE MARCHESE
35ha di Territorio frascatano proprio al confine col comune di Roma.
200 anni di storia ed una produzione che anche se in gran parte centrata sui vitigni autoctoni non dimentica gli internazionali.
FRASCATI SUPERIORE DOCG 2022: il naso propone delicatezze di fiori bianchi ed una alzata di frutta che…vabbè, è esotica.
Seguono note agrumate, lontane tostature ed intimità di Malvasia in una atmosfera minerale ma non troppo.
Sorso bellamente sapido cui la leggerissima vena carbonica dona ulteriore freschezza, ben calibrato su quanto percepito all’olfatto e con un allungo decisamente vegetale.
Dai! Un bel sorso!
FRASCATI SUPERIORE DOCG “QUARTO MARCHESE” 2021: le chiacchiere aiutano ad alzare un po’ la T° del calice lasciandomi scoprire che qua ci vuole, al contrario delle mie convinzioni più radicate, una temperatura di cantina.
Ed allora è un’esplosione di frutta dolce a polpa gialla ed è pure il giallo della mimosa e della camomilla.
Ed i vecchi vigneti pescano mineralità profonde confondendole con leggere freschezze vegetali di mandorla verde e sambuco.
Sorso morbido, sapido e di adeguata freschezza, di ottima corrispondenza gusto-olfattiva e con un finale sottilmente agrumato che non dimentica piccantezze di zenzero.
CASTEL DE PAOLIS
Trent’anni di storia del vino dei Castelli Romani.
Trent’anni iniziati da un’idea concepita da Giulio Santarelli e dal Prof. Scienza e proseguita oggi da Fabrizio.
Un’Azienda che ha saputo valorizzare il Territorio prendendone per mano la Tradizione e traghettandolo nel futuro.
LAZIO IGT BIANCO “DONNA ADRIANA” 2020: confesso che, dopo tanti anni, ne avrei saltato l’assaggio, ma poi…
Olfatto profondo e luminoso, con i fiori in primo piano e la frutta gialla a contorno.
Poi è un corteo di spezie dolci ed erbe aromatiche su un palcoscenico di sapida mineralità.
Sorso “traviante”, maledettamente corrispondente all’olfatto e con un lungo e sapido finale che lontani richiami dolci graffiano e rendono vieppiù interessante.
Inossidabile!
LAZIO IGT ROSSO “ROSATHEA” 2019: un Moscato Rosa che, banalmente, racconta di rose e non dimentica freschezze fruttate di amarena.
Seguono erbe aromatiche, dolci speziature e freschezze di menta romana.
Sorso di grande freschezza che le dolcezze intrinseche bilanciano alla perfezione conducendo ad un finale che proietta immagini balsamiche e note di cacao.
GABRIELE PULCINI
Nonostante si sia affacciato da poco sul panorama produttivo, il rapporto di Gabriele (e della sua famiglia) con il vino è quantomeno ancestrale.
In quel di Monte Porzio Catone ha instaurato un rapporto simbiotico con la Malvasia Puntinata.
I risultati?
Assaggiate!
VINO SPUMANTE EXTRA DRY “PAINO”: un mese e mezzo di Metodo Martinotti, veloce come quel naso che regala cedro ed erba limoncella prima di dolcezze di camomilla, pesca e susina per terminare su leggerezze vegetali di nespola e lontane tostature.
Sorso un pochino troppo bollicinoso per i miei gusti ma sicuramente divertente e dinamicamente sostenuto dalla vivace spalla acida con un finale di tostati ricordi.
Io non amo gli “zuccheri”, ma mentre io aspetto con ansia un Metodo Classico o almeno un Brut, in moltissimi ne chiederanno un’altra bottiglia ed io non ne avrò più da bere.
LAZIO BIANCO IGT MALVASIA PUNTINATA “SENSALE” 2021: la frutta dice della dolcezza del gelso bianco e della mela Golden e di un’ananas che non avrei preferito non trovarci, poi un tocco di glicine ed una interessantissima ventata di incenso e salvia su uno sfondo piacevolmente minerale.
Sorso affilato, sapido e di vivace freschezza con un finale delicatamente minerale.
Da ri-assaggiare con calma.
ANTICHE CASETTE
6ha nella zona di Fontana Candida.
Una storia lunga cinque generazioni ed una produzione che, se mi pare di poter descrivere come “in evoluzione”, unisce tradizione e visione futura.
LAZIO IGT BIANCO “FRANCO” 2021: 80 parti di Bombino Bianco e 20 di Malvasia Puntinata.
Al naso le note vegetali cedono subito il passo alla frutta bianca ed ad un chè di agrumi per chiudere poi con un ritorno di erbette di campo.
Il sorso, morbido e di dolcezza forse fin troppo avvolgente stenta un pochino a trovare quell’equilibrio che arriva poi con un finale di agrumata freschezza ed adeguata mineralità.
LAZIO IGT BIANCO “1930 – M – 1991” 2021: qui si invertono le parti e le squillanti note vegetali di nespola ed edera zittiscono quasi le delicatezze dei fiori bianchi lasciando agli agrumi solo un graffio accompagnato da un acuto di osso di pesca.
Sorso di polso, schietto e sapido, ben rispondente all’olfatto e con un finale di buona mineralità che dice quasi di osso di pesca.
Interessante.
ED ORA?
Ora è il momento dei saluti e dei ringraziamenti, ai Produttori ed agli Organizzatori.
Si, complimenti anche agli Organizzatori, perchè ci vuole coraggio a mettere in piedi una manifestazione come quella di cui avete letto in un mondo enoico come quello romano, che ha la tendenza a guardare quasi esclusivamente fuori dai propri confini.
Ed ai Produttori dico grazie per l’impegno che stanno profondendo nel tentativo di riportare il Frascati ai vecchi splendori.
BRAVI!
Bravi tutti, continuate così!