
IL COSA ED IL DOVE
Nell’elegante cornice di Villa Piccolomini a Roma, il 25 e 26 Febbraio scorsi, DECANTER WINE ACADEMY ha organizzato “diVINO”, un Evento che ha permesso a giornalisti, operatori del settore e semplici winelovers di incontrare circa 90 Vignaioli provenienti da tutta Italia.

GLI ASSAGGI
Beh, avrete già capito che mi sarebbe stato purtroppo impossibile assaggiare tutto (tra l’altro c’avevo pure poco tempo a disposizione) quello che c’era in degustazione ed allora…
Allora mi sono semplicemente lasciato adescare da quelle etichette che “acchiappavano” maggiormente la mia attenzione, ho seguito naso, estro ed i consigli di qualche amico Produttore cercando di accrescere la mia conoscenza di Territori e Persone attraverso le emozioni che i vini mi comunicavano.
Davvero alto il livello qualitativo che ho potuto riscontrare, tante nuove scoperte, qualche conferma, qua e là qualcosa su cui si poteva anche sorvolare…
Insomma, il mio personalissimo report sulla manifestazione dovrebbe darVi diversi spunti per orientarVi nei prossimi assaggi.
Dategli una letta e, se Vi va, datemi pure qualche consiglio (chè di imparare non si finisce mai).
IL FRIULI VENEZIA GIULIA
ERMACORA
Se a Voi dovessero sembrare tanti 70ha vitati, a me impressionano i 30 di bosco ed ancor di più il grande interesse per le api che l’Azienda dimostra partecipando al progetto “EnoBee” per il biomonitoraggio del territorio attraverso il comportamento degli insetti e l’analisi del miele che producono.
Comunque, 100 anni di storia, piedi ben piantati nella tradizione e sguardo rivolto al futuro.

FRIULI COLLI ORIENTALI RIBOLLA GIALLA 2021: davvero profumato!
Mela golden, pera, un bel mazzetto di erbe aromatiche ed uno sprint d’agrume.
Sorso di profonda sapidità e freschezza un pochino sotto tono, succoso e di agrumato finale.
Gastronomico.
FRIULI COLLI ORIENTALI FRIULANO 2021: un Tocai verde di tè e salvia, dolce di susina, piccante di pepe e zenzero cui danno ulteriore sprint un tocco di lime, mineralità profonda ed atmosfera fumè.
Il sorso è di freschezza affilata, sapido, intensamente agrumato e con un finale di ammandorlata eleganza.
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC SAUVIGNON 2021: 7 cloni per un naso in cui la luce della frutta esotica è solo un alone attorno alla brillante vegetalità di erba appena falciata e foglia di pomodoro (ma pure un sacco di altre cose che hanno a che fare con l’orto) ed a strilli di pietre spaccate.
Sorso di bella coerenza, coinvolgente e profumato, fresco, profondamente sapido e discretamente lungo.
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC SCHIOPPETTINO 2021: si apre al naso con sostanza di ciliegia matura, florealità di margherita, amaritudini di rabarbaro e china ed una speziatura, stondata dal legno usato nel quale passa un po’ di tempo il 15% della massa, che è di pepe nero ma in grani.
Sorso morbido ed elegante, succoso, ravvivato dal buon grip tannico e che s’allunga di frutta.
Non sarà Pinot Nero ma…

LA TOSCANA
TENUTA DODICI
11ha di quella Maremma che, vicino a Gavorrano, dice anche di miniere e on solo di vino.
Una storia iniziata nel 2010 per mano di Konstantin Tuvykin (oggi alla guida c’è il figlio) e…quel Nikita Mikhalkov al cui cinema i vini rendono omaggio.
TOSCANA DOP VERMENTINO “SOLO” 2020: un Vermentino profondamente minerale che propone al naso cespugli di macchia mediterranea prima che frutta bianca, leggere piccantezze di sambuco prima ancora che agrumi, e poi nocciole e mandorla verde.
Sorso di tirreniche sapidità e freschezze, succosamente agrumato e dal prolungato e coerente finale.
TOSCANA IGT SAUVIGNON “COLPO DI SOLE” 2020: 3 mesi di barrique d’acacia per un naso inaspettatamente sommesso, quasi timido di proporre quelle delicate vegetalità e quella speziatura dolce che lasciano alla frutta a polpa gialla il ruolo di comprimaria.
Il sorso, di spiccata freschezza e sapidità a pareggio amplifica a transistor i descrittori olfattivi, spingendo sull’acceleratore dei contrasti tra le dolcezze vanigliate e le piccantezze vegetali.
TOSCANA IGP ROSSO “DODICI” 2018: Cabernet Sauvignon, Merlot, Sangiovese e Ciliegiolo per questo bordolese dal naso dinamico e leggiadro: leggerezze di frutta rossa croccante, un quid di spezie ed il giusto di quel verde che sanno regalare Cabernet e Sangiovese.
Sorso succoso e beverino, morbido, di buona rispondenza e sostenuto da un bel grip tannico.
TOSCANA IGT ROSSO “URGA” 2016: fifty fifty di Cabernet Sauvignon e Sangiovese
Somma “dolcezze alcoliche” di frutta rossa sotto spirito a spinte vegetali ingentilite da qualche geranio e vi aggiunge graffi di spezie scure (dolci di chiodi di garofano e piccanti di pepe).
Sorso che scalda e rinfresca, di marina sapidità, con tannini sostanziosi ma discreti che rafforzano le note amaricanti di cioccolato fondente, china e liquirizia.
Leggermente boisè l’atmosfera.
MAREMMA TOSCANA DOC ROSSO “OCI CIORNIE” 2016: solo Merlot che passa un annetto e mezzo in barrique.
Era appena aperto e stentava a respirare.
Qualche giro di calice ed ecco che il sipario si apre su un panorama di piccoli frutti ben maturi, seguono spezie scure, carezze di vaniglia ed un ruvido tocco di pelliccia.
Sorso caldo, morbido, ciccione, di muscolari spalle fresco-sapide, fitta la trama tannica ed allungo che mixa frutta, cioccolato e china.
Forse un po’ troppo piacione.

LA VIGNA SUL MARE
Poco più di 6ha a Pescia Fiorentina, a due passi da Capalbio, in piena Maremma.
Il Tirreno di fronte ed il Bosco della Capita intorno.
10000 bottiglie prodotte da un’Azienda legata a filo doppio con l’arte (ma questo collegamento cercatevelo da soli).
SPUMANTE METODO CLASSICO “ROSÈ DELLA CÀPITA” PAS DOSÈ 72 MESI: Syrah e Sangiovese che regalano scorza di cedro candito ed intense nuances di nocciola ed arachide, lieviti di pasticceria, una leggera speziatura e profondi respiri iodati.
In bocca entra con una prepotente sapidità cui però, nel bel mezzo dell’assaggio, sembrano cedere le gambe.
Arriva poi un’arrembante freschezza spinta vieppiù dal sostanzioso apporto agrumato e l’allungo è dedicato da interessanti tostature e ritorni salmastri.
SPUMANTE METODO CLASSICO BLANC DE NOIR “FRANCO” PAS DOSÈ 70 MESI: qui prima Sangiovese e poi Syrah a presentare mela cotogna e pesca gialla, appena un soffio di ananas (ahimè) e note pasticcere di cedro candito e lieviti.
Il sorso è forse meno cremoso del cugino ROSÈ ma più equilibrata la bilancia fresco sapida.
Forti i dolci richiami a quella mela percepita all’olfatto a contrastare piacevolmente i graffi salmastri ed una lunga chiusura nuovamente dedicata alla frutta gialla.

MAREMMA TOSCANA DOC “COR DOR” 2021: 6 mesi di tonneau per un Vermentino decisamente fuori schema, che antepone frutti e delicatezze di mimose e biancospino a sapidità minerali ed amaritudini di salvia e che in chiusura lascia che mandarini e lemongrass facciano capolino da un’atmosfera leggermente boisè.
In bocca la dolce speziatura di vaniglia tende ad offuscare una pur ben salda spalla fresco-sapida componendo un sorso forse un po’ troppo femminile per i miei standard ma di grande piacevolezza.
TOSCANA IGT “MASOLINO” 2019: un Sangiovese che al naso, tra mirtilli e marasche, lascia si affaccino cespugli di erbe aromatiche e sottili speziature (anche dolci).
Sorso scorrevole e beverino, quasi facile, sicuramente invitante, fresco ma soprattutto di tirrenica sapidità e con tannini davvero corretti.
TOSCANA IGT ROSSO “GIMAS” 2019: Sangiovese, Cabernet Sauvignon e Syrah insieme per un anno in tonneau.
Tanta ciccia al naso: frutta scura (prugne ed amarene), vegetalità aromatiche, dolcezze di cioccolato, tabacco e vaniglia, fresche balsamicità e graffi iodati.
Sorso goloso e traviante, racconta brezze di freschezza e profonda sapidità e s’allunga su ritorni fruttati.
Lodevole il fatto che dalla prossima annata venga commercializzato come Capalbio DOC: un bel modo di mettere il Territorio in primo piano.
IL LAZIO
CANTINA LE MACCHIE
11ha molto parcellizzati (e 13 etichette) in una zona che è Centro Italia sulle carte ma Alto Adige dal punto di vista climatico.
Ed è proprio per questo che i reimpianti parlano di Riesling e Gewürztraminer ed è per amore del territorio che al centro dell’attenzione viene messa anche una vite ultracentenaria di Cesanese Nero.

SPUMANTE METODO CLASSICO “STRAPPO ALLA REGOLA” PAS DOSÈ 24 MESI: Malvasia Puntinata e Sangiovese per freschezze fruttate di ribes e melagrana che precedono nocciole e lieviti pasticceri.
Al sorso la frutta sembra maturare ed il suo mutarsi in mela golden aumenta una percezione di dolcezze che ben contrasta con la freschezza e l’esuberante sapidità.
Forse mun pochino troppo “bollicinoso”.
LAZIO IGP RIESLING 2021: al naso racconta di quando l’erba fresca viene falciata dai prati ancora umidi (ma le vegetalità dicono anche di orto), c’è la frutta bianca matura e…”senza benza” (leggasi: niente idrocarburi).
Il sorso è verticale e tagliente, con picchi salini che s’alternano a dolci richiami di frutta e soffi agrumati.
Forse manca un po’ di ciccia ma…da ri-assaggiare.
LAZIO IGP MALVASIA “CONUBIUM” 2021: aromatica quanto serve, di erbe in primis; poi scorze d’agrumi e dolcezze di susina e zafferano, un mazzetto di fiori bianchi e…meno mandorla di quanto mi aspettassi.
Sorso che contrappone ad una fresca e decisa mineralità rimandi di frutta dolce…che stia in questo il “conubium”?
LAZIO IGP MALVASIA PUNTINATA “LA SCIANTOSA” 2021: lunga macerazione sulle bucce e poi quella terracotta di Impruneta che ultimamente sembra perseguitarmi.
Sciantosa…forse si, con quel suo essere intrico di rusticità ed eleganza, ci sono erba e cespugli, scorze d’arancia e nepitella, senape e frutta secca, il tutto in quell’atmosfera boisè dei caffè concerto.
Il sorso?
Fresco, sapido, ciccione ma leggiadro, con una tannica astringenza ad accompagnare asprezze d’agrume fino ad un finale di frutta a guscio.
VINO BIANCO “SCARPE TOSTE UNPLUGGED” 2021: Gewürztraminer e centogiornidianfora per quest’orange reatino che spinge su note di tè earl grey ed aromatizzato al bergamotto, appena uno sgarbo di acetone, e poi dolcezze di frutta e spezie (pure leggermente piccanti).
Al sorso, davvero altoatesino, pesca albicocca e nespola aprono i giochi ed il grip tannico sostiene la progressione verso gli sviluppi speziati e l’allungo balsamico equamente spartito tra il verde della mentuccia e quello della salvia.
Non sono un fan degli Orange “de noartri”, ma questo è davvero toppissimo e per questo (oltre a rimpiangere il fatto di non averne una bottiglia in cantina) gli ammollo il mio personalissimo premio “SURPRAIS”.
Bevetelo ascoltando “HARVEST MOON” di Neil Young (ovviamente “unplugged”).

LAZIO IGT CESANESE NERO “L’ULTIMO BALUARDO” 2020: 18 mesi botte grande per un naso di frutti di bosco, ciliegie, balsamicità di ginepro, un tocco di cacao ed una interessante piccantezza vegetale e di spezie nere.
Sorso simpaticamente fresco e profondamente minerale, tannini abbastanza educati ed una sottile pungenza che…
Un vino semplice (o forse no), che ama pane e salame ma sa anche mettersi il cravattino e non sfigurare su carni impegnative.

VALLE MARINA
5ha quelli coltivatio da questa giovane Azienda in quel di Monte San Biagio (LT), una sorta di “terra di nessuno” posta tra i Monti Ausoni ed il Tirreno.
Una produzione variegata con un bello spot puntato sul Moscato di Terracina.
MOSCATO DI TERRACINA DOP “LAMPIONE” 2021: questo Moscato di Terracina c’ha un naso che fa girare la testa!
Dell’Oriente c’ha le spezie (e pure il pollo al curry), ci sono i pistilli di zafferano, lo zenzero “pizzica”…
E poi dolcezze candite, erbe aromatiche, i cespugli di fronte al mare ed un’atmosfera elegantemente boisè.
Il sorso è un cazzotto tannico, di tirrenica freschezza e salmastra sapidità.
Non lungo…deppiù!
Gli ammollo il mio premio “BOOM”!
MOSCATO DI TERRACINA DOP “DONNA MARINA” 2021: frutto della prima vendemmia da impianti di tre anni e mezzo al naso dice di freschezze d’agrume, fiori di campo, erbe aromatiche, sottile speziatura dolce e graffi minerali.
Sorso di strapiombante freschezza cui la sapidità stenta a tener testa (eh…’ste vigne giovani!), di buona corrispondenza e con un allungo che vive del contrasto tra la scia sapida e le dolcezze che regala il calice vuoto.
Beh, meno affascinante del precedente!
LAZIO IGP ROSATO “ROSALINDO”: un rosato da Sangiovese e Cesanese gentilmente floreale (rose e violette), dolcemente fruttato (ciliegie, more e prugne), dalla delicata speziatura, e con uno sprint d’agrume e mineralità.
Sorso fresco e cortesemente tannico che ripropone frutta e mineralità persistenti.
Beh…questo è un po’ troppo “piacione” per i miei gusti.

CANTINA CIFERO
Un nome che è una dedica a quel nonno che “ne sapeva una più del diavolo” e che, nel suo essere “visionario” puntò tutto sulla coltivazione di un Golden Kiwi in una zona, tra Colonna e Zagarolo, che all’epoca non sapeva neppure cosa fosse.
35 gli ettari (10 quelli vitati) e 3 etichette in catalogo.
LAZIO IGT VERMENTINO 2021: biancospino e mughetto, pesca bianca e pera…
Questo l’incipit di un vino che vira presto verso i toni delle erbe aromatiche e di un agrume che potrebbe essere bergamotto, il tutto in una atmosfera di profonda mineralità.
Sorso di grande freschezza e sapidità a pareggio che chiude su rimandi agrumati l’esperienza di una beva di bella dinamicità.
LAZIO IGT SAUVIGNON 2021: c’è un tocco di Nuova Zelanda in quelle intensità di peperone verde e foglia di pomodoro che introducono delicatezze di pesca bianca ed albicocca in una atmosfera di gradevole mineralità.
Sorso di tagliente freschezza e sapidità un pochino in affanno che termina richiamando vegetalità e note fumè.
LAZIO IGT CESANESE 2021: è di Affile in una zona da “Comune”.
Al naso sono frutti di bosco (more in primis), humus, leggere speziature, delicatezze di violetta ed amaritudini di rabarbaro.
Sorso che evidenzia la morbidezza del frutto mantenendosi ben ritto grazie alla verve tannica e minerale.
Leggermente ammandorlato il finale di un vino semplice ma affatto banale.

L’ABRUZZO
EMANUELE PARDI
Siamo a Manoppello (PE), dove la Famiglia Pardi racconta di terra e vino sin dal ‘500 (bella l’etichetta tratta dall’atto d’acquisto ufficiale di una vigna da parte di Bartolomeo De Pardo nel 1616).
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOP RISERVA 2018: 20 mesi di cemento e poi 18 di barrique di primo, secondo e terzo passaggio.
Al naso il legno dice forse un po’ troppo la sua ed il cemento mi sembra essere troppo remissivo.
Sono dunque i frutti rosso maturi a dominare l’olfatto ed il cioccolato accompagna l’amarena regalandogli un tocco di boero e le note mentolate per raccontare delle foglie di after-eight mentre le spezie dolci sono rappresentate da un pezzetto di stecca di vaniglia.
Sorso pieno e sostanzioso, fresco, sapido, con tannini che indossano giacca e cravatta su jeans e sneakers, succoso d’agrume rosso e con un bel finale dedicato ad amaritudini di china e liquirizia.
Un bel Montepulciano ma che preferirei più snello.

TENUTA DEL PRIORE – COL DEL MONDO
Siamo a Collecorvino (PE), 50 gli anni di storia e 60 gli ettari vitati.
Produzione focalizzata sulle varietà autoctone ma con qualche novità internazionale all’orizzonte.
MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “FATTORE” 2019: 1 anno di barrique nuove che regalano dolcezze di cioccolato e prugne secche, amaritudini di rabarbaro e liquirizia, piccantezze di pepe nero, balsamicità mentolate ed atmosfera boisè.
Sorso sapido, che comunica calore e che freschezza e tannini mantengono vispo fino ad un allungo che dice di ginepro.
Peccato per un soffio di lacca che ne sporca un po’ l’incipit olfattivo.
Lo riassaggerò volentieri (anzi…me ne andrò a prendere una cassa).

ED ORA?
Beh, la stagione degli Eventi si sta facendo davvero intensa…forse troppo per me che comincio ad accusare il colpo.
Comunque, quello di assaggiare, capire, imparare e trasmettere è un bel modo di passare il tempo ed allora…proverò a tener duro.
Se poi Voi voleste darmi una mano…