IL COSA ED IL DOVE
Lo scorso 9 Febbraio le sale dell’Hotel SAVOY di Roma hanno ospitato l’ultimo Evento organizzato dall’infaticabile GOWINE, dedicato stavolta alla Puglia.
Territorio tanto vasto e variegato da farmi ritenere più corretta la dizione “LE PUGLIE” per descriverne le produzioni agroalimentari (e non solo).
Storia antica quella del vino nella regione che occupa il secondo gradino del podio per quanto riguarda la produzione nazionale.
Fenici e Greci prima, i Romani poi…
Nel corso dei secoli la viticoltura ha continuato ad essere una delle principali risorse dell’agricoltura pugliese affiancando le produzioni di olio e grano.
Tuttavia fino a non molti anni fa le produzioni erano incentrate sulla quantità e viaggiavano verso il nord della penisola sotto forma di vini da taglio.
L’oggi è invece una realtà differente, fatta di consapevolezza e valorizzazione del valore dei vitigni autoctoni e della loro capacità di dare vini davvero rappresentativi di un Territorio e di una viticoltura fatta di radici, di terra e di Qualità.
GLI ASSAGGI
Una quindicina i Produttori presenti, molti nomi noti e qualche new entry.
Produzioni variegate e stili differenti a dar conto della ricchezza e delle potenzialità della regione.
Nel complesso produzioni di qualità, qualche proposta “banale” e qualche (pare inevitabile) scivolone di cui il mio personalissimo report prova a dar conto.
Dategli una letta, fateVi un’idea e…correte ad assaggiare di persona.
D’ALFONSO DEL SORDO
In quel di San Severo (FG), quest’Azienda racconta una storia che risale all’800 ed incentra la propria produzione su quei due importanti autoctoni che sono il Bombino Bianco ed il Nero di troia
PUGLIA IGP SPUMANTE “CENTOFATE” 2021: 6 mesi di Metodo Martinotti per un Bombino Bianco dall’etichetta davvero espressiva.
Naso semplice che unisce il verde della mela a quello degli agrumi accostandovi il giusto di erbe aromatiche.
Sorso davvero fresco e di buona rispondenza con un finale sapido e centrato.
PUGLIA IGP BOMBINO BIANCO “CATAPANUS” 2021: dedicato al governatore bizantino, propone un naso verticale di frutta fresca (albicocca e pesca) rinfrescato da guizzi di mandarino e vegetalità amaricanti di sambuco e salvia.
Sorso leggiadro e dinamico, di decisa sapidità e con un finale di intriganti dolcezze ed intriso di rimandi fruttati.
Un bel bianco.
PUGLIA IGP ROSATO “DAMMIROSE” 2021: niente salasso per questo Nero di Troia che già all’occhio fa presagire sostanza.
Ed il naso è un intrigo di dolci asprezze di arancia e melagrana e commistioni minerali.
Sorso ricco e di grande freschezza che, ben accordandosi a quel frutto ed a quella mineralità percepita al naso, accosta a questi leggere vegetalità.
PUGLIA IGT NERO DI TROIA “CASTELDRIONE” 2019: la frutta è matura (susine, mirtilli, more…pure le amarene), le spezie sono dolci ed orientali (forse un pochino di vaniglia di troppo), le viole gentili e delicate.
Sorso corrispondente, maschio e sinuoso al contempo, con un buon grip tannico a tener testa alla sostanza del frutto di comune accordo con la generosa freschezza.
PUGLIA IGP NERO DI TROIA “GUADO SAN LEO” 2013: nell’ampio bouquet il frutto maturo è ciliegia e prugna, del sottobosco ha i piccoli frutti ma anche l’umido della terra ed il ruvido delle cortecce contrasta con gentilezze di viole.
Le spezie spaziano (sic) da dolcezze di vaniglia, noce moscata e chiodi di garofano a grani di pepe nero appena passati al mortaio.
E poi tabacco, grafite e balsamicità resinose.
Sorso opulento ma di coinvolgente freschezza, nobile ma affatto spocchioso nel presentare l’arazzo tannico, coinvolge ed affascina.
Difficile individuare un finale in un vino come questo che, nel suo essere “impegnativo”
Finale dedicato alla sostanza di un frutto inesauribile ed ad una intrigante sapidità.
CANTINE DUE PALME
Una realtà “sociale” nata alla fine degli anni ’80 con l’idea di mettere insieme i piccoli produttori e valorizzarne il lavoro.
Ad oggi gli ettari sono “duemilacinquecento” e la filosofia produttiva mette al centro l’alberello ed i vitigni autoctoni.
VINO SPUMANTE ROSATO “MELAROSA” 2021: Negroamaro e l’autoclave del Metodo Martinotti per un vino che, nomen omen, dice tanto di mela prima che di piccole rose, lamponi, erbe aromatiche ed una leggera mineralità.
Palato davvero un po’ troppo “gassato” che, pur di buona spalla fresco-sapida, sciorina delicatezze floreali eccessivamente femminili per i miei standard.
PUGLIA IGP ROSATO “COREROSA” 2021: Susumaniello con un quid di Primitivo che propone un mazzo di roselline, piccoli frutti, piccantezze vegetali ed il giusto di pompelmo (rosa pure lui).
Sorso fresco, sapido e dinamico.
PUGLIA IGP BIANCO “PASSO A DUE” 2021: Vermentino con un 15% di Malvasia Bianca (davvero poco apprezzabile al naso).
Giallo il colore dominante: agrumi, susina, mimosa, ananas (ahimè) ed il giusto di erbette (salvia e rosmarino non mancano).
Al sorso la Malvasia alza un po’ i toni di una seppur delicata aromaticità.
Fresco, sapido, coerente e di buona persistenza.
PRIMITIVO DI MANDURIA DOP “SAN GATANO” RISERVA 2018: ciliegia ed amarena sono “davvero” sotto spirito (voglio così giustificare una nota eccessivamente laccata) e quel dolce baccello di vaniglia (o è legno?) tenta di coprire la speziatura scura.
In coda pot pourrì di fiori secchi, arancia rossa ed un tocco di china.
Il sorso è decisamente meglio, morbido eppure di buona spalla fresco-sapida, levigato l’abito tannico e piacevolmente balsamico.
SALICE SALENTINO DOP “SELVAROSSA” RISERVA 2019: nero di ciliegia, frutti di bosco e liquirizia, aggiunge aromaticità di erbe e dolcezze speziate ad una profonda balsamicità.
Il sorso, muscolare, accosta alla verticale freschezza la carezza dei tannini e ci accompagna ad un lungo finale di importanti tostature.
PAOLOLEO
Gli ettari sono oltre 300 e quasi 100 gli anni di storia di un’Azienda nata con l’idea di valorizzare i vitigni autoctoni (ma che non dimentica altre varietà) e che, nonostante le dimensioni, pone grande attenzione all’ecosostenibilità.
PUGLIA IGP ROSSO “MORAMORA” 2021: solo Malvasia Nera che antepone il caffè alle importanti note di frutti rossi, more, ed amarene.
Non manca il bosco con humus e cortecce, un quid di dolcezze speziate che fa a sportellate con l’amaricante liquirizia ed un’aurea vagamente balsamica.
Sorso vivace, fresco, mai pesante, gentilmente tannico e dal sapido allungo.
VETRÈRE
50ha e 200000 bottiglie, nell’ordinario della Puglia si legge come “piccola Azienda”.
Radici che affondano nel ‘600 ed un oggi a trazione femminile fatto di ambiente, qualità e cultura.
SALENTO IGP BIANCO “CRÈ” 2021: sarebbe Minutolo se non fosse per quel naso “maiuscolo”!
Fresco di fiori, profondo di dolcezze pasticcere e candite, un po’ di mela, un po’ di mandarino…
L’assaggio è meno “aggressive”…
Per carità, fresco e di adeguata sapidità, ma incoerentemente tropicale ed un pochino “tronco”.
In ogni caso interessante.
PUGLIA IGP ROSSO “LAGO DELLA PERGOLA” 2018: Negroamaro dal naso complesso, dolcemente cioccolatoso ma al contempo ben centrato su prugne in confettura, ciclamini, qualche viola e balsamicità di tabacco, anice e menta.
Sorso morbido e sinuoso eppure verticalmente fresco, vivacizzato da tannini solleticanti e di notevole persistenza.
Piacione ma con garbo.
TORREVENTO
Territorio, uomo e prodotto sono i valori attorno ai quali opera da cent’anni quest’Azienda della Murgia barese.
Grande attenzione al recupero ed alla valorizzazione dei vitigni autoctoni e vini davvero rappresentativi.
CASTEL DEL MONTE DOCG ROSATO “VERITAS” 2021: dice subito della grande freschezza miscelando asprezze di agrumi e melagrana con dolcezze di anguria, una leggera brezza floreale introduce poi ad una atmosfera di piccante mineralità.
Sorso che non mente, anzi amplifica le delicatezze olfattive aumentando la piacevolezza di un vino cui manca solo l’Estate e che per questo si becca il mio premio “SANSCIAIN”!
CASTEL DEL MONTE DOCG NERO DI TROIA “OTTAGONO” RISERVA 2014: profondo nel proporre nobiltà di tabacco, confettura di prugna e dolci asprezze di mirtillo ed amarena.
A corolla un bel corredo di spezie dolci e ben più che una brezza balsamica.
Sorso autoritario, presidiato dal frutto e di alabardiera sapidità.
Broccato l’intreccio tannico e persistenza che spazientisce.
LEONARDO PALLOTTA
10 soli anni di storia ed appena 1ha di vigna da cui proviene un numero di bottiglie quasi per “uso domestico”.
Siamo a San Severo (FG) ed in quella che è la più vecchia DOC della Regione Leonardo, architetto per professione e vitivinicoltore per passione, è l’unico Produttore a coltivare un Nero di Troia che cerca di elevare alla massima potenza.
A questa Azienda assegno il mio personalissimo premio “LUCC” per quelle che sono le etichette più belle della serata ma do anche una bacchettata sulle mani per non avermi portato in assaggio quella Peranzana che pare essere molto buona.
VINO BIANCO “I TRE VOLTI” BIANCO 2019: 60% di Bombino Bianco, poi Moscato e Malvasia di Candia.
4gg di macerazione estraggono dolcezze di frutta matura (anche se esotica) e le accostano a fiori gialli, non poche erbe aromatiche e graffi minerali.
Sorso scorrevole, fresco ed adeguatamente sapido che però si dimentica di tutte le dolcezze spingendo invece sull’acceleratore delle amaritudini.
SAN SEVERO DOP NERO DI TROIA ROSATO “DONNA CLELIA” 2019: mirtilli e fragoline, rose e gerani ma pure un bel groviglio di edera.
Sorso ben più pieno e caldo di quanto il naso potesse anticipare, fresco ed adeguatamente sapido che chiude proponendo un indice di quanto percepito all’olfatto.
VINO ROSSO “I TRE VOLTI” ROSSO 2017: Nero di Troia, Montepulciano e Negroamaro in parti quasi uguali per un naso decisamente “buio”: balsamico, speziato, c’è la china, c’è la liquirizia, ma pure la scorza d’arancia, un quid di ciliegia un pochino “troppo” sotto spirito e, udite udite, una bella spinta di peperone crusco (sisi, non ho bevuto troppo, giuro!).
Assaggio decisamente fresco, interessante nel grip tannico e lungo nel richiamare balsamicità ed amaritudini.
A lui il mio premio “SURPRAIS”.
SAN SEVERO DOP NERO DI TROIA “DONNA CLELIA” 2014: nero di piccoli frutti, scuro di bosco, fresco nei toni profondamente balsamici ed in quelli sanguigni d’arancia, dolce nelle virgole speziate.
Sorso ciccione, largo, appagante, fresco ma dotato di un abbraccio decisamente caldo, lascia percepire una frutta più matura rispetto all’olfatto ed intriga con una leggera nota di selvatico prima di chiudere lungo su rimandi balsamici ed amaricanti.
TENUTA VIGLIONE
Quasi sessant’anni alle spalle per questa Azienda che opera nel cuore delle Murge.
200ha che valorizzano il territorio con vini dotati di carattere e personalità.
PUGLIA IGP BIANCO “HERBA” 2021: Chardonnay e Verdeca, 60 e 40, del primo c’è la spalla, della seconda le ampiezze.
Erbaceo in primis (manco a dirlo), di campo e di erbe aromatiche, poi il giallo di ginestre dolcezze di susina e camomilla, un tocco di frutta a guscio…
Sorso diretto, didascalico nello sciorinare con ordine i descrittori olfattivi e decisamente sapido nel protratto allungo.
PUGLIA IGP SUSUMANIELLO ROSATO “MORSO ROSSO” 2021: le stesse vigne del rosato propongono anche qui i fiori (viole) ma poi sono ciliegie e tocchi di spezie.
In bocca è caldo, quasi elegante, educato nel proporre l’abito tannico, fresco il giusto e con un lungo finale di buona rispondenza.
Da riassaggiare dopo un altro annetto di bottiglia.
GIOIA DEL COLLE DOP PRIMITIVO “SELLATO” 2019: frutti, fiori e spezie si leggono come viole, prugne (ma anche amarene), cannella e pepe, poi un tocco balsamico di tabacco che sporge come un fazzoletto dal taschino.
Sorso che riempie e comunica freschezza, con tannini che tessono trama ed ordito e conducono ad un finale piacevolmente amaricante.
GIOIA DEL COLLE DOP PRIMITIVO “MARPIONE” RISERVA 2019: profondo nel comunicare il sottobosco dalla terra bagnata alle garbate vegetalità, intriso di mineralità sussurra toni balsamici e speziati, rinfresca con note di melagrana e chiude intenso su toni di pot pourrì floreale.
Sorso sontuoso ed avvolgente eppure dinamico nell’evidenziare la muscolosa spalla fresco-sapida e gli intarsi tannici.
Il finale?
Succoso di arancia amara e…lungolungo!
ED ORA?
Ora mi dispongo in trepida attesa per il prossimo Evento romano di GOWINE che, Vi preannuncio, andrà in onda il 9 Marzo (stesso posto stessa ora) e sarà dedicato alla presentazione della guida CANTINE D’ITALIA 2023.
Stay tuned.