IL COSA ED IL DOVE
Poche ore dopo la serata dedicata a quella “orizzontale” di cui dovreste aver letto, e sempre al seguito di Umberto Gagliardi (Presidente dell’Associazione Produttori Verdicchio di Matelica) e Fabrizio Gulini (Delegato A.I.S. Castelli Romani) ci spostiamo in quel di Frascati ed occupiamo le sale del DOMUS Hotel per sederci di nuovo dietro una lunga fila di calici.
Lasciataci l’orizzontale alle spalle ci apprestiamo a quella che sarà invece una “quasi” verticale di Verdicchio di Matelica DOCG e/o Riserva.
“Quasi” perchè la macchina del tempo ci porterà si a spasso tra il 2020 ed il 2004 ma i 10 vini in assaggio saranno frutto del lavoro di 9 Aziende differenti.
I DISCIPLINARI
Più estratto secco, maggiore acidità, rese più basse, affinamenti più lunghi, queste, schematicamente ed in breve, le differenze tra DOC e DOCG.
Per il resto non cambia nulla ed ancora una volta ci accorgeremo di come, pur cambiando etichetta il Territorio sarà denominatore comune e fulcro attorno al quale ruota un movimento che crede fermamente nella Qualità e nel rispetto per l’ambiente.
I VINI
Unici e preziosi i vini di oggi sono un focus su quanto di meglio viene prodotto negli 8 comuni dell’Areale di Matelica, le Aziende sono le stesse di ieri sera e quindi, Vi invito a leggere della loro storia nell’articolo precedente.
1- CASA LUCCIOLA
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG 2020 RISERVA: terza annata dell’Azienda e prima per questa Riserva che si apre al naso su note vegetali e balsamiche.
A quel sambuco seguono poi buccia di mela ed il giallo di mimose e ginestre su uno sfondo appena pietroso.
Sorso muscolare e strutturato, di dritta freschezza e sapidità in crescendo che sciorina ordinatamente i descrittori olfattivi e s’allunga in un finale di sottili vegetalità per lasciare, nel calice vuoto, soffi di mela, pera e freschezze di uva spina.
2- MARCO GATTI
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “MILLO” RISERVA 2019: il naso sciorina balsamicità di anice e gioca con gli agrumi (anche canditi) prima ancora di dire di dolcezze di frutta matura (pere e mele), amaritudini di erbe aromatiche e chiudere su note di nocciola e sbuffi di idrocarburi.
Sorso ciccione, morbido, caldo ma al contempo di nervosa freschezza ed importante sapidità che chiude su rimandi di frutta secca.
3- VILLA COLLEPERE
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “ANGELO” RISERVA 2018: cinque gli anni sulle spalle di questo Verdicchio che naso ed occhio inquadrano come un Riesling.
Idrocarburi e pietra focaia riempiono il naso lasciando poco spazio al giallo della frutta (pesca e nespola) e della ginestra.
Seguono tostature di caffè e frutta secca ed l finale è del contrasto tra il calore del fieno al sole ed una leggera, rinfrescante balsamicità.
Il sorso evidenzia l’equilibrio di una grande annata, suadente, caldo…
La struttura ha spalle larghe e sostiene agevolmente l’importante acidità fino ad un finale che vive dei contrasti tra dolcezze di miele e graffi d’agrume.
Miele d’acacia e buccia di mela vanno a riempire il calice vuoto.
4- CANTINE PROVIMA
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “MATERGA” RISERVA 2017: disturba appena una nota laccata che lascia presto il posto ad una atmosfera profondamente salmastra in cui danzano timbri fruttati e floreali.
Seguono erbe officinali, tocchi di agrume, un leggero sottobosco, legni, soffi di idrocarburi ed una importante nota di sambuco.
Il sorso, segnato dall’annata, si rivela particolarmente caldo e sostanzioso denotando subito una bella spinta di verticale freschezza che però “crolla” nel breve lasciando campo aperto a contrasti di sale e dolcezze.
5- TENUTA COLPAOLA
VERDICCHIO DI MATELICA DOP 2015: riempie il naso di dolcezze e leggere tostature.
Miele d’acacia e frutta a guscio, ricordi di cedro candito, cespugli di ginestre ed un soffio di idrocarburo dal calice vuoto.
Morbido e suadente, il sorso rimanda ai descrittori olfattivi inframmezzandoli a vene di minerale sapidità.
Quota e vigne giovani spingono sull’acceleratore di una freschezza cui la sapidità stenta a tener testa e riducono l’ampiezza dell’orizzonte gustativo.
6- MARAVIGLIA
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “GRAPPOLI D’ORO” RISERVA 2014: l’essere ahimè maderizzato mi impedisce di dirVi di un naso che vorrebbe dire di zafferano e dolci spezie orientali ma…nun je la fa.
Ho voluto comunque assaggiarlo scoprendo che il sorso metteva comunque in risalto dolcezze ed un Territorio che, con acidità e sapidità riusciva a far dimenticare parte dei difetti aprendo il cuore alla speranza di poterne un giorno stappare un’altra bottiglia che consenta di poterne decantare quelle doti oggi mascherate.
7- GAGLIARDI
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “MACCAGNANO” 2013: è l’annata che celebra i vent’anni di questo vino ed è una grande annata.
Impianti del 1969 che Umberto ha voluto recentemente nobilitare circondandoli di pietre quasi fossero un clos, bassissime rese, alte concentrazioni e 2 anni di cemento.
Davvero elegante il suo proporsi all’olfatto.
Tutto preciso, tutto ordinato (fin troppo forse): un po’ di nocciola, un po’ di finocchietto selvatico, un po’ di mela…
Sorso extralarge, glicerico, quasi burroso, caldo, avvolgente, esemplare rappresentante del Territorio di Matelica.
Per palati esigenti.
8- CANTINA CAVALIERI
VERDICCHIO DI MATELICA DOC 2010: un po’ sgraziato, l’olfatto propone note di sapone di Marsiglia ed una atmosfera leggermente canforata cui fanno seguito spunti di frutta surmatura che rimandano alla mela cotta se non addirittura ad un calvados.
All’assaggio, la spalla acida crolla bruscamente e troppo presto e l’onda salina che pian piano sale a sommergere dolcezze di marzapane lascia un ricordo tannico e quasi amaro.
Peccato.
9- BELISARIO
VERDICCHIO DI MATELICA DOCG “CAMBRUGIANO” RISERVA 2008: da un’Azienda storica un vino storico.
Frutto di una grande annata propone un naso assolutamente complesso.
In una atmosfera sottilmente ossidativa sciorina un parterre di fiori gialli appena rinfrescati da un cespuglio di lavanda, ed una infinita sequenza di pompelmo maturo, piccantezze di zenzero, balsamiche vegetalità di anice, grassezze di burro e nocciola, spezie dolci, rosmarino, soffi mentolati…
Sorso di mirabile equilibrio ed eleganza, materico ma affatto pesante, anzi!
Dimostra monella agilità e non esita a giocare la carta della freschezza per bilanciare i rimandi di dolcezze fino ad una chiusura dedicata alla mandorla verde.
10- GAGLIARDI
VERDICCHIO DI MATELICA DOC “MACCAGNANO” 2004: la DOCG era ancora lontana ma la strada era già segnata.
Oro liquido per l’occhio, è un tripudio di dolcezze pasticcere per il naso.
Babà, mela cotta, fichi e prugne secche, miele d’acacia, grassezze di caramella mou ed un bouquet di erbe aromatiche da sfogliare con certosina pazienza.
Sorso di brillante freschezza e sapidità in appoggio che calca la mano su dolci tostature di mandorla e note di amaretto morbido.
Bella esperienza, davvero.
ED ORA?
Ora mettiamo da parte per un attimo il discorso su Matelica e prepariamoci ad affrontare una stagione che si preannuncia davvero ricchissima di Eventi…
Spero di riuscire a tenere il ritmo!