IL COSA ED IL DOVE
Lo scorso 30 Gennaio è stato il giorno dell’Edizione 2023 di EVOLUZIONE, il grande appuntamento dedicato alla Cultura dell’EVO di Qualità organizzato da OLEONAUTA (Simona Cognoli) e LA PECORA NERA EDITORE.
Per questa 5a Edizione si è deciso di “scomodare” il MACRO di Roma regalando così all’oro verde delle nostre tavole una cornice di livello assoluto.
L’idea di fondo del Progetto ideato 5 anni fa è quello di creare una community che unisca Produttori, Operatori e Consumatori, una sorta di “strada di mattoni gialli” che dall’offerta conduca alla domanda senza mai perdere di vista la Qualità.
Sta crescendo anche il numero degli “EVOluti“, ovvero di quegli operatori che, nel mondo dell’enogastronomia, riservano all’olio extravergine di oliva un ruolo da protagonista e che il costante lavoro degli ispettori de LA PECORA NERA individua tra Roma, Torino e Milano.
È nato anche il sito web www.evoluzioneolio.com che, affiancando la guida cartacea, presenta al grande pubblico Aziende e prodotti.
Sto scrivendo queste righe il 14 Febbraio…
14 Febbraio, oggi sono due mesi che Fab non mi regala più il suo entusiasmo ed i suoi sorrisi, oggi sono due mesi che il mondo dell’EVO e della Qualità ha perso uno dei suoi più fulgidi paladini.
Ha lasciato un vuoto incolmabile in me ed in tutti quelli che lo conoscevano ma ho la sensazione che in qualche modo continuerà ad indicarci la strada da seguire ed il momento del ricordo che gli è stato dedicato durante la manifestazione dimostra che non sono l’unico a pensarla così.
Ciao Fabbrì, GRAZIE di tutto!
GLI ASSAGGI
Una trentina le Aziende presenti quest’anno a rappresentare gran parte dello stivale italico (isole comprese).
Non avevo molto tempo a disposizione e l’offerta era talmente vasta che sarebbe stato impossibile assaggiare tutto, ho fatto dunque il possibile seguendo come sempre estro, occhio e consigli.
Cosa ho trovato?
Tanta Qualità (ma DAVVERO tanta!) e, “mannaggialapaletta”, qualche scivolone di troppo.
Nel complesso però, in una annata non semplice come quella che ha caratterizzato la campagna olearia 2022/2023, i Produttori hanno dimostrato capacità e determinazione, riuscendo a portare a casa risultati spesso di livello assoluto.
LA TOSCANA
ANTICO FRANTOIO DEL PARCO
Un’avventura iniziata nel 2016 (il frantoio è stato riattivato nel 2018), 30000 piante (anche secolari) in un’area di 200ha all’interno del Parco Naturale della Maremma.
Un’avventura con il plus tutt’altro che trascurabile di un “recupero totale”: Territorio, attività produttiva, conoscenza…
MONOCULTIVAR MAURINO: peccato che il bouquet olfattivo sia “sporcato” da un difetto ben più che leggero (che voglio imputare alla bottiglia), perchè dimostra una interessante complessità che accosta le foglie del pomodoro a quelle del tè, le erbe aromatiche alla granny smith, le tostature di caffè a quelle di mandorla.
All’assaggio presenta una intrigante piccantezza ben spalleggiata da amaritudini di mandorla e carciofo ed un finale in cui la frutta a guscio comunica anche velate dolcezze.
“VILLA GRANDUCALE“: Leccino, Moraiolo e Pendolino per un olfatto che comunica amaritudini di carciofo e cardo con un quid di mandorla ad addolcire
Assaggio coerente e ben centrato sull’amaro con un finale ravvivato da echi di pomodoro e graffi sapidi che vede farsi più interessante la componente piccante.
Anche qui si deve far meglio in termini di pulizia.
“CANTO XIII“: avvicinandosi al mare, le stesse cultivar del precedente rivelano una importante nocciola, confermano il carciofo ed aggiungono erbe amare di campo ad un olfatto di buona intensità.
L’assaggio, forse appena un pochino grasso, evidenzia un rapporto amaro/piccante più equilibrato, conferma i descrittori olfattivi puntando sulla vegetalità e rimarca la vicinanza del Tirreno.
Nel complesso le potenzialità ci sono ma…c’è ancora tanto da lavorare.
L’UMBRIA
CENTUMBRIE
Azienda giovane e dinamica che, in quel di Agello (PG), coniuga produzione, proposta ristorativa e Cultura dell’EVO.
MONOCULTIVAR DOLCE AGOGIA: se doveste aver bisogno di rosmarino beh, in questa bottiglia ce n’è un intero cespuglio fresco e rigoglioso.
S’accoda poi la salvia, un pizzico di pomodoro ed una ventata di balsamicità.
Assaggio di notevole rispondenza reso dinamico dalle sportellate che si scambiano amaro e piccante in una progressione aromatica crescente che aggiunge in chiusura un’idea fresca ed agrumata.
CENTUBRIE DOP UMBRIA COLLI DEL TRASIMENO: naso umbro e di un elegante verde che ben si accosta al colore che da sempre identifica la Regione.
Erbe e mandorla a dare freschezza ed il giusto di carciofo a rendere il tutto più interessante.
L’assaggio spinge l’acceleratore dell’amaro (rucola, carciofo e mallo di noce) ma il piccante non demorde e gestisce un finale piacevolmente persistente.
Forse più elegante ma meno interessante del precedente.
IL LAZIO
AZIENDA AGRICOLA SAN BARTOLOMEO
In quel di Marta (VT), l’Azienda accosta l’allevamento di pollame ad un importante e meritorio lavoro di recupero di piante secolari abbandonate iniziato nel 1996.
Caninese, Frantoio e Leccino le cultivar, un blend delle tre e due monocultivar in catalogo.
OLIO EVO BIO: ad un naso timido di frutta a guscio che evolve sui toni della mela golden si aggiunge un graffio di carciofo.
L’assaggio evidenzia le note amare ma lo fa con poca grazia, sottolineando una parte legnosa che si muove in precario equilibrio sul filo del difetto.
MONOCULTIVAR FRANTOIO: un olfatto decisamente più fresco e vegetale rispetto al precedente.
Erbe aromatiche e rucola si danno di gomito con cardo e mandorla verde.
Assaggio che tra le quinte di melanzana e pomodoro verde evidenzia un amaro in crescendo ben supportato da un finale dedicato invece alla parte piccante
MONOCULTIVAR CANINESE: beh, dai, di questo non scrivo nulla perchè…
Vorrei dare la colpa alla bottiglia ma…ricordate quanto detto del “legno” nel blend’
Beh direi che, se si deve trovare un capro espiatorio, sta qua.
AGRESTI 1902
Francesco Paolo arriva all’olivicoltura ed alla gestione delle piante “di famiglia” dopo studi economici.
Da rimarcare come assolutamente meritorio il grande lavoro che sta facendo per recuperare le piante di Itrana da lungo tempo abbandonate sui terreni scoscesi in cui affondano le radici.
“501 ALTITUDO“: il naso apprezza subito che questa monocultivar di Itrana, del pomodoro tiri fuori anche le foglie.
Poi l’evoluzione olfattiva procede sui toni classici della cultivar presentando sentori vegetali di orto ed aromaticitò di basilico.
Assaggio fresco e coerente che vede il piccante prevalere sulla parte amara.
DOP COLLINE PONTINE “AGRESTI 1902“: se non più fresco del precedente, sicuramente più ordinato nel proporre i descrittori.
Foglia di pomodoro, rucola e basilico comandano le danze.
L’assaggio, davvero elegante, evidenzia vieppiù le note di pomodoro verde e l’equilibrio tra amaro e piccante.
LA CALABRIA
OLEARIA SAN GIORGIO F.LLI FAZARI
È a San Giorgio Morgeto (RC) che Antonio conduce un’Azienda dalla lunga tradizione familiare (1940).
200ha ed oltre 25000 piante all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte.
“L’OTTOBRATICO“: il naso Vi presenta un fruttato leggermente maturo ed appena erbaceo per aprirsi poi sui toni della frutta con dolcezze di mela e frutta a guscio.
Assaggio un pochino grasso ma ben centrato sulla progressione vegetale di cardo e carciofo che pian piano alzano la testa.
Buona la persistenza del piccante
“L’ASPROMONTANO“: Carolea, Sinopolese, Ottobratica compongono un bouquet olfattivo in cui il coro di frutta a guscio racconta di una annata siccitosa e della conseguente maggiore influenza del nocciolo sul risultato finale.
Purtuttavia ben si evidenziano l’aromaticità del rosmarino, la peposa speziatura, le amaritudini di mandorla ed una fresca ventata balsamica.
Assaggio di fresca vegetalità che comunica orto, carciofo, erbe amare di campo ed un equilibrato rapporto tra amaro e piccante.
“MICU 1906”: un EVO che è una dedica a nonno Domenico.
Un blend di 80 parti di Ottobratica e 20 di Cassanese che mixa vegetalità di erba tagliata, lattuga e pomodoro verde con una complessa componente fruttata che va dalla mela acerba agli inaspettati piccoli frutti rossi passando per dolci grassezze di banana e frutta a guscio.
Assaggio decisamente vegetale che aggiunge cicoria alla lattuga e che, per quanto riguarda la componente piccante si avvale anche di una spinta di kren prima di chiudere sui toni della mandorla dolce.
LA PUGLIA
MIO PADRE È UN ALBERO
Nel nome dell’Azienda e del suo EVO di punta, Lidia (Antonacci) nasconde una dedica al padre.
È nel 2011 che, a San Severo (FG), Lidia decide di cambiare strada ed iniziare il suo percorso di imprenditrice agricola.
Oltre 700 gli ulivi di proprietà (secolari e no) e tanta attenzione per la Peranzana.
“MIO PADRE È UN ALBERO“: una Peranzana che riempie il naso con un ampio erbaceo di erba medica e rucola.
Poi il pomodoro fa da legante per carciofo, melanzana e frutta secca.
Assaggio centrato rucola, carciofo e pomodoro con bei drappeggi officinale e rimandi di mandorla.
Di bella progressione amaricante con un piccante peposo interessante ma un pochino tronco.
TERRE D’ORIA
Un’Azienda giovanissima ma con profonde radici guidata da Fabrizio e Rossella, fratello e sorella (fa pure rima!).
Olivi secolari e quella Coratina che come nessun’altra cultivar segna l’identità territoriale di questo lembo di Puglia
“TERRE D’ORIA“: un naso timidotimido, un’oliva leggera ad introdurre quelle erbe amare e quella mandorla che offuscano frutta croccante.
L’assaggio?
Devastante!
Elegante nel presentare il progressivo incedere amaro delle erbe di campo ma condottiero per piccantezza.
Unica pecca, un finale un pochino tronco, che vede sparire quest’ultima di colpo e senza lasciare traccia.
Molto bello il packaging che, sulla parte cartacea, propone una sorta di memorandum per assaggio e conservazione.
Un bel modo per far capire il valore di quanto acquistato.
OLIVIERI
Azienda agricola storicamente a 360° ma con un oggi di appena un lustro che concentra l’attenzione sulle qualità della Peranzana.
MONOCULTIVAR PERANZANA: bello l’ingresso trionfale del San Marzano a precedere una corte erbacea di carciofo e cicoria con la mandorla a chiudere le fila.
In bocca comanda l’amaro ma il piccante non vuol saperne di starsene zitto e si accaparra un lungo finale financo sapido.
LA SICILIA
SOCIETÀ AGRICOLA VERNERA
Siamo a Buccheri (SR), nel Parco Archeologico di Sant’Andrea, 70ha e 9500 piante di Tonda Iblea, Biancolilla, Nocellara…
Oggi sono Gaetano, Tania e Mariagrazia Spanò a proseguire la storia Aziendale.
“LE CASE DI LAVINIA”: una monocultivar di Tonda Iblea che regala al naso il calore del pomodoro maturo (compreso di origano) e che graffi di cicoria, cardo ed erba falciata dinamicizzano.
Assaggio morbido ed avvolgente che si propone invece più fresco, con un bel mix di vegetalità e piccantezze condite da ricordi di pomodoro.
Un plus?
Di marina sapidità.
“LE TERRE DI VITO”: un blend di Tonda Iblea e Biancolilla decisamente più fresco al naso rispetto al precedente.
Brillante di erba appena falciata e pomodoro ancora verde con un quid di oliva.
Assaggio appena più maturo ma comunque ravvivato da amaritudini di rucola e piccantezze di spezia.
Bene in equilibrio l’amaro ed il piccante con quest’ultimo a gestire la persistenza finale.
più vegetale e lungo dell’altro
CHIUDDIA
Dell’Azienda di Alessandro (Guardì) dovreste aver già letto qui, ma una rinfrescatina Ve la do comunque.
Siamo a Casteltermini (AG) dove da piante anche secolari di cultivar tipiche della Trinacria si produce un EVO di grande caratura e dal packaging maledettamente evocativo.
“COSÌ È SE VI PARE“: blendizza Nocellara del Belice, Biancolilla, Cerasuola, Giarraffa, Ogliarola e Carolea (davvero un sacco di roba).
Se avrete la pazienza di andarVi a rileggere quanto ne scrissi un anno fa mettendolo a confronto con le parole che seguono beh…
Già all’olfatto si presenta diametralmente all’opposto
Ciò che era brillante spensieratezza è oggi calma e relax.
I verdi prati appena falciati sono ora campi di pomodori rossi appena screziati di note di oliva ed allunghi di mandorla.
L’assaggio è avvolgente, ben centrato sul pomodoro e dinamicizzato quanto serve da un quid di erbe amare.
Allungo di crescente piccantezza spalleggiato da una interessante sapidità.
E nella calma del dopo assaggio ecco che quel bue steso al sole diventa una immagine che ben rappresenta l’espressione 2022/23 di un EVO che, scusate se è poco, si chiama “COSÌ È SE VI PARE“.
CINQUE COLLI
Sebastiano (Giaquinta) coltiva 5000 piante in 25ha di Territorio in quel di Chiaramonte Gulfi (RG) ed è ormai di casa sulle pagine di enoevo (per cui, per saperne di più, utilizzate la funzione “CERCA”).
MONOCULTIVAR TONDA IBLEA: si presenta nella veste 2022/2023 con intensi profumi di pomodoro e salvia ed un mix balsamico/aromatico di menta e basilico oltre ad un’idea di oliva verde.
In bocca è molto equilibrato nel bilanciare amaro e piccante e sciorinare i rimandi ai descrittori olfattivi.
Pomodoro e graffi speziati caratterizzano il lungo finale.
ADDENDUM
In coda, solo due parole per menzionare la presenza “forestiera” (in un contesto come quello di oggi) dell’Azienda vitivinicola BARONE RITTER DE ZAHONY.
Guido Rossignoli presentava tutta la sua produzione ma qui mi limito a dire due cose due di un vino di cui leggerete presto ben più dettagliatamente.
Sto parlando del VENEZIA GIULIA IGT “EDDA CRISTINA“, ottenuto da quelle uve Pàlava che dicono della Moravia e delle origini del Produttore.
Nessuna nota gustativa qui, ora (non è nè il posto nè il momento giusto) ma, mentre aspettate di leggerne più in là, andatevelo a cercare ed assaggiatelo…è rivelativo!
ED ORA?
Ora è innanzitutto il momento di ringraziare Simona Cognoli e LA PECORA NERA EDITORE per il grande impegno che quotidianamente mettono nella comunicazione dell’EVO e della Qualità e poi quello dell’attesa e della speranza.
Dell’attesa per l’Edizione 2024 di EVOLUZIONE e della speranza che Eventi come questo possano crescere di numero e che cresca anche nei consumatori (e negli operatori dell’universo enogastronomico) la voglia di dare all’olio extravergine di oliva l’importanza che merita.