IL COSA ED IL DOVE
Lo scorso 18 Dicembre, nell’iconica location de “LA NUVOLA” a Roma, GAMBERO ROSSO ha presentato l’Edizione 2023 (trentaduesima della serie) della guida “BEREBENE” (ma anche quella dei “GRANDI SALUMI”).
Un’intera giornata ed un’occasione imperdibile per tutti coloro che (operatori del settore, appassionati o semplicemente curiosi) avessero avuto voglia di assaggiare quei vini che, ad un prezzo “democratico” consentono di vivere esperienze e provare grandi emozioni.
Mattinata dedicata alla premiazione delle Aziende ed al convegno “Roma ed il suo Territorio. Qualità dell’ospitalità e dell’offerta enogastronomica” e pomeriggio alla degustazione per il grande pubblico.
Scontato il solito grande successo per una manifestazione ormai entrata nel novero di quelle imperdibili, organizzazione rodata e tutto “quasi” perfetto.
Non Vi meravigli quel “quasi”, due o tre cose che non mi sono piaciute ci sono state…
La prima relativa al convegno della mattinata: ho trovato fuori contesto che, alla presentazione di una Guida che ha lo scopo di avvicinare il pubblico alla Qualità senza doversi vendere un rene, i manager alberghieri presenti, decantassero il lusso delle loro residenze vendendolo come “pura esperienza”.
La seconda è stata l’inusuale richiesta di cauzione per il calice che ha generato un po’ di stupore tra gli impreparati addetti del settore.
Terza ed ultima (su altre cosette si può tranquillamente sorvolare), il banco con grande banner pubblicitario dedicato ad una nota azienda produttrice di snack salati che poco aveva a che vedere con la Qualità.
GLI ASSAGGI
Comunque, bando alle ciance e passiamo agli assaggi!
Inutile Vi dica che era impensabile poter assaggiare tutto quanto proposto ergo, come ormai mia consuetudine, mi sono dedicato in primis alle Regioni con cui ho un legame più stretto, concedendomi volentieri quelle digressioni che, seguendo occhio, curiosità e consigli di amici Produttori, m’hanno consentito di fare emozionanti scoperte.
Voi dategli una letta, prendete spunto, andate ad assaggiare e, se Vi va, datemi qualche dritta!
FRIULI VENEZIA GIULIA
MONVIERT
Un passato che risale agli anni ’50 ed un oggi che ha solo un lustro.
Un nome che è quello di una collina per 90ha di cividalese che dicono di tradizione, rispetto e modernità.
FRIULI COLLI ORIENTALI CABERNET FRANC “MARTAGONA” 2021: già colpisce con quel frutto che, al naso, non ti aspetteresti da un Cabernet.
Fresco, croccante di visciola e ciliegia.
Il vegetale arriva, incede con calma e racconta di peperone verde edera e pampino.
Assaggio che ribalta l’olfatto, con le vegetalità in primo piano ad accompagnare leggere, minerali sapidità e freschezze di finocchio selvatico.
Un sorso che accontenta ortodossi ed “ortoprassici”, birbante, conviviale, un sorso “pane e salame” che…certe volte ci vuole proprio!
FERRUCCIO SGUBIN
Siamo a Dolegna del Collio (GO), dove il Territorio ed i Vini cancellano quel confine che gli uomini hanno voluto tra Italia e Slovenia.
18ha ed una produzione che ha dimostrato di saper crescere nel tempo seguendo i tempi ma rimanendo sempre con i piedi ben dentro alla tradizione.
COLLIO DOC FRIULANO 2021: il naso è dritto, fresco come brezza che coccola colline da mietere e come arancia che toglie la sete ma è la vegetalità quella che colpisce.
Il sorso è altra cosa, s’allarga e comunica calore di fienili appena riempiti.
Poi è struttura ed ancora la frutta, quella si!
Quella c’accompagna fino ad un lungo finale cui sembra essere stata scippata la mandorla.
14.5° non sono uno scherzo e questo è un bel di Tocai d’antan e Friulano moderno.
ZORZETTIG
Realtà affatto piccola in quel di Spessa di Cividale.
Un’Azienda a trazione femminile che ha nel rispetto per l’ambiente e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni ii cardini attorno ai quali ruota la promozione del Territorio.
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC FRIULANO 2021: un vino diverso dal precedente, fresco di frutta (mela e susina) e di mentuccia, dell’agrume c’è il vegetale della foglia e l’erbaceo è officinale.
Sorso “easy” e divertente, fresco e dal lungo finale che richiama la mandorla fresca.
Quotidiano ma non banale.
Un FCO che non è “Fiumicino” ma che può farVi volare lontano.
TOSCANA
FATTORIA MANTELLASSI
120ha di storia della Denominazione Morellino di Scansano.
Sangiovese ed Alicante a trainare una produzione variegata e di grande prestigio.
MAREMMA TOSCANA DOC VERMENTINO “LUCUMONE” 2021: subito sorprende la nota di un’acacia che ci mette il miele ed anche il legno e che contrasta con l’amaricante di una frutta a guscio non matura, del sambuco.
Non mancano pera croccante, agrumi e tirreniche brezze.
In bocca?
Assolutamente corrispondente, succoso, saporito, fresco come il mare lì davanti.
Regala emozioni assolutamente non proporzionali al prezzo!
MURALIA
14ha di Maremma Toscana coltivati principalmente a Sangiovese e Syrah.
Una giovane realtà che dimostra come dall’amore per un Territorio e da un sogno, possano nascere vini affatto banali, capaci di traghettare la Tradizione nel Futuro.
TOSCANA IGT “MANOLIBERA” 2019: una base di Sangiovese con l’aggiunta di Cabernet Sauvignon e Merlot.
Naso trachitico, scuro di pepe e radici, rosso di frutti, i fiori sono viole e la parte ematica è ferro ed arancia sanguinella.
Il sorso?
Succoso, invitante, beverino, fresco, sapido e lungo sui toni di quell’arancio che aveva già riempito il naso.
FAMIGLIA NUNZI CONTI
27ha in quel di San Casciano Val di Pesa che è sottozona del Chianti Classico.
Due lustri di storia ed una produzione incentrata sui classici Sangiovese, Colorino e Canaiolo.
CHIANTI CLASSICO DOCG 2020: peccato che l’olfatto sia appena “sporcato” dall’alcol, perchè questo Chianti racconta del Sangiovese di una volta con la dinamica del terzo millennio.
C’ha il giusto di frutto ed erbe aromatiche a contorno di vegetalità boschive e quanto basta di spezie.
In bocca poi è davvero un monello, scattante, saporito.
Un vino per gli amici che vengono e…non se ne vanno.
Un premio?
Certo!
Lo merita anche il vino ma io gli assegno il mio “OKKIO” a quelle etichette così “coraggiosamente” poco chiantigiane che…
MARCHE
SAPUTI
Una storia lunga sessant’anni e quattro generazioni.
24ha di colline che, nel maceratese, collegano i Monti Sibillini all’Adriatico.
COLLI MACERATESI DOC RIBONA “R” 2021: naso complesso ma non complicato.
Non è difficile distinguere, in una atmosfera di gessosa mineralità, erbe di campo, finocchietto selvatico e timo serpillo.
Meno intensa ma comunque evidente una frutta che è pesca ed il giusto di agrumi.
Sorso giocato sull’alternarsi di picchi fresco sapidi e decisamente salato il lungo finale.
Compratene una cassa (almeno).
LE STROPPIGLIOSE
3ha scarsi nella DOC del Verdicchio di Matelica che sono solo una parte di un’Azienda che, oltre alla Vite, coltiva anche gli altri due tesori del Mediterraneo (Grano ed Ulivo).
VERDICCHIO DI MATELICA DOC “ARPIA” 2020: un naso che m’aspettavo meno impegnativo ed invece: giallo di fiori (mimosa, ginestra, doronico), bianco e vegetale di sambuco, la frutta a guscio, la pietra focaia…
Forse meno complesso l’assaggio, tutto giocato sulla frutta secca e su una dinamicità di beva favorita dalla importante verve sapida.
C’era anche una “RISERVA” 2019 che è stata utilissima per dimostrare, fatta la dovuta tara sull’annata, le potenzialità di un vino cui, un anno in più di bottiglia aggiunge eleganti tostature e piccanti dolcezze di zenzero candito.
Bellobello!
Due parole sul “nome” del vino che prende spunto, insieme a quello di altre 3 etichette, da una scultura che l’artista Elvo Orfei ha tratto dai legni dei vecchi impianti cinquantennali.
UMBRIA
BARONI CAMPANINO
120ha di cui solo un 5% vitato in quel mare di boschi che è il Monte Subasio (alle spalle di Assisi).
Qui, tra i 700 ed i 900m slm, coltivare la vite sa di eroismo.
I vitigni sono principalmente quelli autoctoni, ma non mancano chicche come il Riesling.
60000 le bottiglie e biologica-biodinamica la conduzione.
UMBRIA IGT “INTENSO SANGIOVESE” 2019: 18-24 mesi di cemento per un naso BUUUMMM!
Dice di Sangiovese più dei Sangiovese toscani (e se fossimo in Chianti racconterebbe di Rufina o di Lamole).
Cromaticamente scarico, il naso si riempie della sua varietale e spesso celata vegetalità per aprirsi poi sui frutti rossi, potpourri di fiori e birichine piccantezze speziate.
Sorso brillantemente sostenuto da una correttissima trama tannica che s’allunga (e tanto) su note amaricanti di rabarbaro, liquirizia e ritorni piccanti.
Gli do il mio premio “AMMAZZA”.
MOLISE
TENUTE MARTAROSA
Una storia familiare iniziata negli anni ’30 con la coltivazione delle uve tipiche del territorio (Tintilia e Montepulciano) cui dà una decisa accelerazione Michele (Travaglini) che inizia ad imbottigliare con etichetta propria nel 2015.
Siamo a Campomarino (CB), ad un soffio dal mare Adriatico, lì dove già i Sanniti produceevano vini di qualità.
MOLISE DOP TINTILIA ROSATO 2021: timidezza è ciò che esprime.
All’occhio prima ed al naso poi.
Quasi timorosa di proporre l’agitarsi di messi dorate sull’orizzonte adriatico.
Unico vezzo un agrume dolce-amaro.
Ma è nel sorso la sorpresa!
Una dinamicità inaspettata resa più vivace dalla marina sapidità e dal divertente tannino.
Si becca il mio premio “DAJE” per il meritato incoraggiamento.
TENIMENTI GRIECO
Da due lustri, dagli 85ha dell’Azienda nascono vini che raccontano dell’Adriatico e dell’Appennino.
MOLISE DOC TINTILIA “200 METRI” 2021: al naso mixa sapientemente frutto, spezie, freschezze di eucalipto e piccanti vegetalità.
Sorso semplice ma affatto banale, con quella freschezza e quei vivaci tannini che…non Vi faranno fermar al primo bicchiere.
CATABBO
20 sono gli anni di storia e 40 gli ettari vitati di un’azienda che da quasi un lustro è certificata biologica e che pone al centro della propria produzione quella Tintilia divenuta simbolo della rinascita vinicola del Molise.
MOLISE DOP FALANGHINA “IN ANFORA” 2021: il naso è complesso ma non complicato.
C’è un bouquet di frutta che dice di dolcezze di mela golden, pera kaiser, pesca sciroppata, albicocca.
C’è un cucchiaino di miele d’acacia ed un mazzo di fiori gialli ma…
…Ma è quella piccantezza vegetale di sedano rapa, di kren, quello che colpisce come un uppercut e che Vi stende al tappeto!
Il sorso è un morbido abbraccio che diventa brivido fresco e piccante sapidità.
L’avevo già assaggiato del tutto casualmente nel bar dl foyer e…poi l’ho cercato…l’ho trovato…
Si becca il mio premio “SUPERSURPRAIS” senza se e senza ma.
CAMPANIA
CANTINE ASTRONI
25 gli ettari che, questa realtà a conduzione familiare coltiva nella zona dei Campi Flegrei.
Un nome che racconta del cratere di un vulcano (riserva di caccia dei Borboni prima e Riserva Naturale gestita dal WWF oggi) che non potrete non ritrovare nei vini dell’Azienda.
CAMPI FLEGREI DOP FALANGHINA “COLLE IMPERATRICE” 2021: da una vigna di 2ha, arriva una Falanghina “quasi” didattica.
Un naso “giallo”, di frutti e fiori ma non di quello zolfo sostituito qui da una sorta di atmosfera fumosa che rimanda ad un vecchio film di Totò.
Sorso mineralmente sapido, che lascia alla frutta il giusto spazio e dal finale divertente, piacevolmente erbaceo ed amaricante.
SICILIA
BISCARIS
5ha a conduzione familiare e biodinamica in un Territorio, quello di Vittoria (RG), che vanta un patrimonio assolutamente unico al mondo in termini di artistici, naturalistici ed enologici.
TERRE SICILIANE IGP FRAPPATO 2021: il naso è un canto di sirene, irresistibile!
Rosso di fragole e i lamponi, grigio-verde di erbe aromatiche (origano), viola di fiori (viole e lavanda).
Sorso fresco e sapidissimo…
Alle sirene non potrete dire di no.
È l’unico vino cui ho immediatamente associato un piatto: la pizza (marinara), o il pesce (ben farcito di erbette)…
Sorprendente!
Vince il mio premio “MERAVIGGHIA”.
ABRUZZO
FONTEFICO
“COCCA DI CASA” 2019: cioccolato, humus, edera
Poi lattuga che esce ed il vegetale a governare il frutto!!
CANTINA VALLE TRITANA
“TRITANO” 2018: più fresco del FONTEFICO 2019 ma non pronto
Alcol su vaniglia, su frutto, su tostature
NI…inventa (non è accio ma…)
PASTA 28 PASTAI: zara cereali
28 mulini, 28 pastifici (28 volti, 28 storie, 28 formati)
Momento storico
Controllare web ecc
ED ORA?
Ora è il momento dei ringraziamenti, agli Organizzatori ed ai Produttori.
I primi per aver messo insieme un’Italia della Qualità che la Guida cartacea racconta ma sta a Voi toccare con mano, i secondi per aver messo in bottiglia tante di quelle Emozioni che…è davvero difficile metter nero su bianco.
Ed è anche il momento di darVi appuntamento ai prossimi articoli che, in questo 2023, cercherò di rendere ancora più interessanti (soprattutto se vorrete darmi una mano).