
IL COSA ED IL DOVE
VINO E ARTE CHE PASSIONE torna al Casino dell’Aurora Pallavicini per questa edizione 2022.
Location mozzafiato per un l’Evento organizzato da CT CONSULTING EVENTS con l’intento di deliziare l’occhio ed il palato.
Numeroso il pubblico di esperti ed appassionati presente nonostante la giornata torrida e l’accavallarsi di eventi del periodo.
Una trentina le Aziende presenti (oltre alla folta schiera di quelle appartenenti all’ISTITUTO TRENTO DOC) in rappresentanza di gran parte dello stivale italico.
In attesa della prossima edizione, date intanto un’occhiata a cosa c’era questa’anno.

GLI ASSAGGI
IL FRIULI VENEZIA GIULIA
CONTE D’ATTIMIS-MANIAGO
110ha in quel di Buttrio, 110ha dei circa 2000 dei Colli Orientali del Friuli.
Viticoltori dal 1585, le prime bottiglie a marchio “Conte d’Attimis-Maniago” sono storia di quasi cent’anni fa.
VINO SPUMANTE BRUT “RIBULA 1585”: un Metodo Martinotti lungo che è tutto mela renetta (perchè caldissimo) e qualche accenno d’agrume.
Solo lontana la mineralità ed il Territorio.
Assaggio complicato da descrivere vista la temperatura ma che direi di buon equilibrio fresco-sapido e dal finale piacevolmente amaricante.
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC MALVASIA 2020: un naso davvero figo, tra moda “nature” e tradizione, che si becca d’impulso il mio premio “CYRANO“.
Tutta Malvasia Istriana che attacca di zenzero e gelsomino, prosegue su aromaticità di timo e chiude con finocchietto e leggera speziatura.
Assaggio dinamico e coerente in cui dolcezze di frutta bilanciano solide mineralità di mare antico.
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC SAUVIGNON 2021: se vegetalità è la parola d’ordine, peperone e foglia di pomodoro ne sono i descrittori.
C’è un’idea di carbonica che contribuisce a piacevolizzare un sorso che regala invece dolcezze di sambuco e graffi vanigliati.
Mandorla e buccia di lime allungano il sapido finale.
VENEZIA GIULIA BIANCO IGT SAUVIGNON RYTOS “FLOREA” (PIWI) 2019: questa dei PIWI è una storia che bisognerebbe approfondire (quantomeno prima che passino di “moda”)…
Solo cemento, colore oro pallido.
Naso diretto di spezie dolci (cannella), zafferano, e caramello di pasticceria.
Poi frutta secca sotto miele, burro, buccia d’agrume e campi assolati.
Sorso davvero sostanzioso e di grande rispondenza, spalle larghe e lungo finale di mare sepolto.
Un vino che, se certamente non merita la fretta di questi “speed-date tastings”, merita invece il mio premio “CONCRETE COMPLEXITY“
FRIULI COLLI ORIENTALI DOC REFOSCO DAL PEDUNCOLO ROSSO 2020: forse pochi “spigoli” per questo Refosco tutto Peduncolo Rosso.
Cemento per un assaggio di inattesa eleganza che apre le danze con more e prugna e, in una atmosfera boisè, indossa una maschera di spezie dolci per celare le attese peposità.
Sorso forte e gentile, giocato su tannini vivaci che pareggiano una frutta che diventa confettura.

BORGO CONVENTI
RIBOLLA GIALLA BRUT MILLESIMATO 2020: sicuramente fresco, sicuramente asciutto, certezze di agrumi e di fiori, di sicuro successo ma…perdonatemi: davvero troppo scontato.
COLLIO DOC RIBOLLA GIALLA 2020: “gialla” di ginestra e delicatamente tropicale, aggiunge agrumi succosi e minerali melodie.
Assaggio di buona rispondenza ma troppo “timido” per un vino che m’aspettavo più “chiassoso”.
COLLIO DOC FRIULANO 2020: ampio il corredo olfattivo che accosta pesca bianca ad esotiche atmosfere in un panorama dominato da dolcezze di frutta secca e camomilla che si accostano a graffi agrumati ed amaritudini di salvia in chiusura.
Sorso coerente e verticale e finale lungo e sapido.

LA TOSCANA
PETROLO
31ha in quello che era il feudo medievale di Galatrona.
TOSCANA BIANCO IGT “BOGGINA B” 2019: dal tonneau un Trebbiano (Toscano) che è l’ennesima prova delle potenzialità del vitigno forse più “maltrattato” dell stivale.
Naso complesso di fiori gialli ed erbe aromatiche, screziato di agrumi canditi e caramello di pasticceria.
Sorso fresco, forse non completamente concorde ma i gustosi ricordi di pasticceria candita rendo la cosa un peccato veniale.
VALDARNO DI SOPRA DOC SANGIOVESE “BOGGINA A” 2019: interessante interpretazione in anfora del vitigno.
Naso terragno in cui spiccano i piccoli frutti rossi e cui l’agrume aggiunge interesse.
Assaggio equilibrato che si allunga su sapidità marine.
Un sorso “alla page” al quale sarà difficile trovare qualcuno che possa resistere.
TOSCANA ROSSO IGT “TORRIONE” 2019: tanto di Sangiovese, il saldo di Merlot e quell’anticchia di Cabernet Sauvignon che…intriga e si fa spulciare.
Mazzi di viole ad adornare ceste di prugne ed amarene sfumate di erbe aromatiche.
Assaggio di bella freschezza ed elegante rotondità, forse non lunghissimo riccamente intarsiato da spezie dolci.
TOSCANA ROSSO “GALATRONA” 2019: 25 anni di produzione per questo Merlot che si presenta sotto mentite spoglie.
Un naso elegantissimo di more e viole, poi erbe aromatiche ed eucaliptiche balsamicità.
Il sorso, che evidenzia tannini fitti e signorili, si allunga sapido su tostature di cacao e caffè e graffi di china.

SASSODISOLE
Dal 2001, 90ha di Montalcino (ma solo 10 vitati, chè il resto è bosco, uliveto e seminativi).
Quella di Roberto (Terzuoli) è un’Azienda che parla di Tradizione, Rispetto, cura e passione; una storia che mi piacerebbe approfondire attraverso quei suoi vini che, davvero, meritano di essere assaggiati in altro contesto.
Nel frattempo le sue etichette si guadagnano il mio premio “ACCHIAPPO“.
SPUMANTE ROSATO BRUT: un esperimento?
Posto che di questo si tratti: davvero ben riuscito.
C’è tanto più Sangiovese in questo calice luminoso che in tanti altri posti!
Un delicato mix di ciliegia, fragola e mirtilli ben condito con il giusto di vegetalità e spigolo.
Sorso “contagioso” che rende impossibile resistere al secondo bicchiere.
ROSSO DI MONTALCINO DOC 2020: ammazza che figo!
Un naso che regala floreali freschezze e ben più che amaricanti ammiccamenti di liquirizia e chinotto senza dimenticare pepe e graffi di spezie dolci.
Assaggio “ragazzino”, capace di traviare chiunque laddove scendano i gradi di T°.
Protagonista assoluto in tavola ma attenzione: può essere “traditore” con i suoi 14.5°!
Si becca per questo il mio premio “STATEVEACCORTI“!
ORCIA SANGIOVESE DOC 2019: naso un po’ “piacione” che regala tutto il frutto di cui è capace il Sangiovese dimenticando in un cassetto quegli spigoli che andrei cercando.
Sorso spiazzante che scrive a china le emozioni che regala.
BRUNELLO DI MONTALCINO DOCG 2017: la parola d’ordine è “giovanile”!
Difficile non assaggiare subito dopo averci ficcato il naso!
Naso e bocca camminano mano nella mano regalando calore e freschezza al contempo.
Il giusto di frutto, il giusto di fiori, un quid di liquirizia e pure il caffè.
In omaggio il finale balsamico.

COLOGNOLE
27ha a Pontassieve (FI) da cui nascono vini profondamente toscani (beh, veramente ci sarebbe pure l’EVO) che parlano di Territorio, storia e tradizione (qualcosa di più completo lo potete leggere qui).
TOSCANA ROSSO IGT “SARÀ” 2017: un Syrah che sciorina dolcezze di confettura (amarena e ribes) e di spezie, senza dimenticare pepe e tabacchi.
Assaggio coerente e di buona sapidità sostenuto nell’allungo da una interessante trama tannica.
TOSCANA ROSSO IGT “LE LASTRE” 2018: Sangiovese, Merlot e Syrah collaborano ciascuno per la propria parte ad un naso di frutta matura, intriganti vegetalità di orto e peposità speziate.
Sorso fresco e sostanzioso sostenuto da tannini ancora “birbanti”.
Interessante (anche se forse non pienamente riuscita) “collaborazione” tra vitigni “local” ed internazionali nel segno di una riuscita territorialità.

L’UMBRIA
NUOVA TENUTA PARADISO
600m slm sono ancora collina ma già montagna e Capannara è ancora Umbria ma già Toscana.
Ed il Pinot Nero?
Una scommessa che è già risultato.
Comunque, ne avrete già letto qualcosa qui.
VINO SPUMANTE DI QUALITÀ METODO CLASSICO SBOCCATURA 2021: sboccato 12 mesi fa, rispetto all’assaggio della volta precedente, pur rimanendo sempre su toni “aggressive” per quanto riguarda l’evvervescenza, guadagna punti sul piano della struttura e dell’allungo.
Ci lavorerei ancora un pochino sopra ma la strada è dritta e segnata.
UMBRIA ROSATO IGT “THEROS”: cattura l’occhio e, subito dopo, il naso.
Immediato, verticale, Vi fa l’occhiolino e Vi stende con la croccantezza della ciliegia e la freschezza della menta.
Sorso che disseta ed invita a finire la bottiglia grazie alla delicata tannicità ed alla buona spinta sapida.
UMBRIA ROSSO IGT PINOT NERO 2018: bott 2510.
Un parterre di piccoli frutti rossi al cospetto di richiami boschivi importanti; segue tutto un corredo di spezie scure e graffi vanigliati in una atmosfera elegantemente boisè.
L’assaggio dinamico, di coerente rispondenza, fresco e giustamente sapido.
UMBRIA ROSSO IGT PINOT NERO 2017: e niente, questo è proprio “finito” (peccato)!
Naso simile al precedente ma “stanco”, peccato, perchè poi, all’assaggio rialza la testa comunicando calore e tostature interessanti.

POMARIO
Circa 25000 le bottiglie provenienti dai 9ha vitati dell’Azienda (siamo vicino Perugia).
25000 bottiglie che nascondono mani femminili (qui qualcosa dello scorso anno).
UMBRIA BIANCO IGT “BATTICODA” 2021: una singolare nota di amido, introduce ad una parata di fiori bianchi ed amaricanti note aromatiche di salvia e buccia d’agrume.
Caldo e morbido ma snello, il sorso s’allunga su scie sapide e sabbiose.
UMBRIA BIANCO IGT “ARALE” 2019: quasi tutto Trebbiano ed un saldo di Malvasia per un naso che va oltre l’intrigante.
Dolcezze d’albicocca, “amaritudini” di timo e chinotto ed una singolare nota ferrosa.
Sorso che, in una Regione senza mare, regala salini marosi da surfare.
UMBRIA ROSATO IGT “RONDIROSE” 2021: naso singolare in cui, alle fragoline ed ai gerani, si accostano note di caffè freddo.
Un rosato semplice e scorrevole.
UMBRIA ROSSO IGT “RUBICOLA” 2020: Merlot e Sangiovese si spartiscono il palcoscenico.
Apre il primo coi suoi piccoli frutti rossi ed accenni di viole.
Al secondo spetta la chiusura vegetale e speziata.
Un risultato forse non in pienissimo accordo ma sicuramente fresco e beverino.
UMBRIA ROSSO IGT “SARIANO” 2018: frutti rossi maturi guidano le danze mentre, in un’orchestra che suona note di sottobosco, dettano il ritmo cuoio, liquirizia e spezie dolci.
Assaggio maschio gestito da un buon corredo tannico anche se, forse, un tantino troppo “morbidoso”.
UMBRIA IGT “MUFFATO DELLE STREGHE” 2018: naso “grasso” di albicocca matura, crema e canditi di pasticceria cui seguono graffi iodati e richiami di erbe aromatiche.
Sorso dritto che propone dolcezze a bilanciare esuberanti acidità ed un finale tutto di agrume.
A lui il mio premio “SABBA“.

IL LAZIO
PRINCIPE PALLAVICINI
Beh, una sosta dai “proprietari” era d’obbligo farla se non altro per ringraziare dell’ospitalità ricevuta!
Anche i n questo caso dobbiamo parlare di tradizione enologica secolare.
90ha di cui 11 nella tenuta, di grande importanza storico-culturale “MARMORELLE” vicino Colonna.
ROMA DOC MALVASIA PUNTINATA 2021: pur mantenendo accenni alle tipiche vegetalità, pone l’accento su albicocca matura ed altre dolcezze.
Fa di tutto per non perdere la propria identità ma finisce per essere “piacione”.
FRASCATI SUPERIORE DOCG “POGGIO VERDE” 2021: più malvasia della malvasia!
Naso “nobile” ma non spocchiosa che, dopo aver messo in bella mostra tutta un’alzata di frutta (ahimè) esotica e matura, calca l’acceleratore su una “acchiappante” vegetalità cui non mancano neppure accenni di oliva verde.
Sorso elegante, gestito più dalle dolcezze (c’è pure qualche richiamo di pasticceria) che dalla sapidità e chiusura di buona lunghezza diretta a bacchetta dalla mandorla.
LAZIO BIANCO IGT “AURORA” 2021: al naso è tutta un’esplosione di profumi ma l’assaggio si rivela…
LAZIO ROSSO IGT SYRAH 2021: un riuscito mix di oriente ed italica piacioneria.
Succoso e beverino.
LAZIO ROSSO IGT “CASA ROMANA” 2015: un biglietto da visita.
Giusto in tutto: spezie, piccoli frutti in confettura, graffi tostati e tannini levigati ma giustamente in mostra.

LA PUGLIA
RIVERA
Dalla metà del Secolo scorso, 75ha in quel di Corato che fanno capire quanto valga la zona di Castel del Monte.
CASTEL DEL MONTE DOC CHARDONNAY “PRELUDIO N°1” 2021: pera e nocciola aprono le danze, agrumi e amaritudini di erbe aromatiche le chiudono.
Beh, credo sia il caso che lo riassaggi…
CASTEL DEL MONTE DOCG BOMBINO NERO ROSATO “PUNGIROSA” 2021: fragoline, ribes e melagrana introducono a fresca vegetalità.
Un sorso che acchiappa, dinamicamente fresco e di profonda sapidità che si allunga su note di mirtillo.
PRIMITIVO DI MANDURIA DOC “TRIUSCO” 2020: del bosco ha i piccoli frutti (anche in confettura), la terra umida e persino i funghi.
Colpisce ed intriga con note amaricanti di timo e salvia.
Una beva che sorprende e…tradisce chi se ne invaghisce (che fa pure rima).
CASTEL DEL MONTE DOCG NERO DI TROIA RISERVA “PUER APULIA” 2020: giovanissimo (troppo!), parla di amarene sotto spirito, erbe aromatiche, macchia mediterranea e lascia immaginare un futuro di cacao e tabacco..
Fresco e dinamico il sorso che si allunga su balsamicità e tostature di caffè.
Confettura di frutti rossi, ma solo per iniziare.
Chè poi è tutta radice di liquirizia e pepe.
Assaggio dritto e col cravattino, fresco che non ti aspetteresti e di luuuuungo e sapido finale.
Bella prova!
CASTEL DEL MONTE DOCG ROSSO RISERVA “IL FALCONE” 2016: dalla terra del sole e della luce, un vino che parla di scure atmosfere di pepe e radici dalle quali emergono frutta rossa in confettura e boero.
Austero, elegante e di lungo e sapido finale.

ED ORA?
Come al solito, da grandi assaggi derivano grandi spunti di approfondimento (e tanto lavoro nei giorni a venire).
Comincia però a fare davvero troppo caldo per poter tener testa alle parole, ancora un paio di settimane e poi arriverà il meritato periodo di pausa estivo.
Ma si fermerà solo l’attività di scrittura che sostituirò con piacere con quella di “esplorazione”.
Produttori: siete avvisati!