Dietro il presente di CHIUDDÌA, bella realtà dell’Agrigentino, c’è il passato “remoto” di un nonno coltivatore di grano, quello “prossimo” di un padre preso dal desiderio quasi compulsivo di riaccorpare terreni divisi da eredità dedicandoli all’ulivo ed un oggi che impone imprenditorialità.
4200 piante di ulivo e 100 di mandorlo non sono mica poca roba da gestire, anche dal punto di vista economico.
Ecco quindi che Alessandro (Guardì), “Romano di Sicilia“, molla il suo di passato (laurea in psicologia, insegnamento, etc. etc.) e decide di mettere a frutto questo “cavallo di razza” facendo in modo che non si tratti solo di uno “speriamo di rifarci delle spese sostenute”.
L’EVO si chiama “COSÌ È SE VI PARE” perchè è un olivaggio di diverse cultivar (Nocellara del Belice, Biancolilla, Cerasuola e Giarraffa dai nuovi impianti ed Ogliarola da quelli secolari) che, “casualmente, hanno rese differenti a seconda della stagione, cosa che incide sul risultato finale in bottiglia.
Massima attenzione in campagna, molitura nei tempi tecnici necessari a trasportare le drupe in frantoio, filtraggio ed imbottigliamento.
Niente di più.
Semplice come bere un bicchier d’acqua, anzi: “liscio come l’olio”.
Il packaging?
Monello quanto il contenuto!
Disegnato da un grafico bergamasco di origini siciliane, riassume tutta la storia dell’Azienda, leggenda della genuflessione dei buoi compresa.
Quest’ultima è legata al ritrovamento del più antico crocifisso ligneo paleocristiano esistente, esposto nel paese vicino.
E racconta di due bovini che ne consentirono la scoperta perchè usi ad inginocchiarsi sempre nel medesimo punto di un campo che attraversavano quotidianamente.
Il logo aziendale, di “preistorica” semplicità, riassume in sè l’antico arco che rappresenta il più vecchio edificio aziendale, il crocifisso e…la vacca.
Un EVO che sa del prato davanti casa appena sfalciato, di bimbi che si rincorrono, di fresca ombra e corpi sdraiati (ma, se volete, posso essere più didascalico e dirVi di pomodoro verde, di carciofo ed aromaticità di origano in allungata persistenza).
Luminoso di sole, dinamico di “acchiapparella”.
Ho assaggiato anche quello dell’annata precedente che, ovviamente “fiaccato” dall’età, si proponeva molto più solare e caldo ma ugualmente elegante.
Vale davvero la pena assaggiarlo (e, da pochissimi giorni, anche poterlo acquistare on line).
A breve i prodotti di contorno: condimenti, cosmetici e mandorle.
Da provare, ASSOLUTAMENTE!