Prepotto è terra di Schioppettino, ma stavolta, anche se mi fa strano, parliamo di Tocai, perchè…
Perchè una bottiglia m’ha fatto l’occhiolino in cantina ed allora: eccola qua.
Hilde (Petrussa) è figura iconica, custode, “papessa” dello Schioppettino!
Vabbè, lo dico: per me un “simbolo”.
E VIGNA PETRUSSA è, se non “IL”, uno dei miei riferimenti in materia di Ribolla Nera.
Azienda con ben più di un secolo di storia e da una trentina in mano ad Hilde.
Conduzione severa in vigna ed attenta in cantina.
Rispetto per la tradizione (a cominciare dalla scelta di privilegiare le varietà autoctone) e sguardo attento al futuro.
Il Friulano (mannaggia a me che lo chiamo ancora Tocai!) è un po’ come il primo bacio, quello che aspetti da tutta la tua breve vita, quello che cambia per sempre quella che ti resta.
È un vino che campa di emozioni, quelle sempre uguali e sempre diverse.
Si accorda al tuo stato d’animo.
Mezzo soprano come Cecilia Bartoli o le quattro ottave di Bruce Dickinson.
E questo qui “po’ esse fero o po’ esse piuma” (Cit. Mario Brega).
Chiuso e rude, “friulano hundred percent”, oppure aprirti le braccia e condurti per mano al secondo sorso, rivelarti cosa c’è nascosto sotto le scaglie della ponca, nell’anima del Friuli.
Fa alzare il volume della musica, perchè quello dei pensieri è già a fondo scala.
Acciaio ed una pausa di riflessione lunga sette mesi in botte grande.
Il naso mi pone davanti un limite, quella mia certa “difficoltà” con il finocchietto selvatico e l’anice, ma poi arrivano un mazzo di fiori di campo e la mandorla fresca fanno passare tutto.
Austero al sorso, masticabile, minerale e meravigliosamente ammandorlato, ci saluta a lungo con note di frutta secca e mandarino.
L’attesa in bottiglia sembra essere il destino di questo tocai che guarda lontano sotto la seriosa protezione di un elmo longobardo.
In enoteca ad una cifra tale da non poter dire di no.