IL COSA ED IL DOVE
Nella meravigliosa cornice del WEGIL, XXX ha messo in onda una rarità: un evento dedicato all’EVO.
EXTRAVERGINEDIOLIVA!
Parola di cui tutti si riempiono la bocca e pochi conoscono il significato (anzi peggio: di cui molti credono di conoscere il significato).
Occasione quindi più unica che rara per me di incontrare Produttori, conoscere Territori, assaggiare eccellenze e confrontarmi.
In realtà, ci sarei andato in rappresentanza di una rarità dei Castelli Romani, quella VILLA CAVALLETTI che lo scorso anno mi ha fatto emozionare per il suo “OLIO ET AMO” (vv. Articolo), ma assaggiare il lavoro degli altri è fondamentale!
Comunque, per farla breve, Sabato mattina ero lì con tante belle idee in testa, pronto alla pugna, determinato a spronare i curiosi avventori alla conoscenza dell’oro verde delle nostre tavole ma…
Vabbè, intanto leggeteVi degli assaggi e delle cose buone che, se non siete venuti, Vi siete persi, del “MA” leggerete in coda (se avrete voglia e pazienza).
TOSCANA
ANTEATA
“PIRO” giocato su toni del fruttato maturo, si propone con bei sentori di mandorla e carciofo divagando poi su un qualcosa di “bananoso”.
Assaggio pulito anche se un po’ squilibrato verso il piccante.
“DA NOI A VOI” è la proposta “intensa” dell’Azienda.
Bello l’ingresso erbaceo dominato da un carciofo che introduce ad una idea di mela verde.
Assolutamente rispondente l’assaggio che denota un maggior equilibrio tra amaro e piccante rispetto a “PIRO” in un contesto meno maturo e decisamente più “strong”.
LAZIO
VILLA CAVALLETTI
L’Azienda di Grottaferrata presentava il suo blend “OLIO ET AMO” (vv. l’articolo del 15 Aprile scorso), con la possibilità di comparare il prodotto dell’ultima campagna olearia con quello della scorsa stagione.
Frutto di una annata non proprio semplicissima, l’EVO attuale ha perso decisamente qualche punto ed un po’ di quell’eleganza che lo caratterizzava lo scorso anno ma ha guadagnato in spinta e dinamicità.
Dismesse “giacca e cravatta” si presenta ora in tuta ginnica, più birichino e meno “ingessato”.
OLIO TRALDI
“ATHOS” mette insieme Frantoio e Moraiolo per regalare un naso dall’impronta’impronta decisamente “green”.
Il pomodoro si (ma la foglia), la cicoria, il cardo ed il carciofo ed una bella nota di nocciola.
Equilibratissimo l’assaggio.
Assolutamente strong ma con garbo (pugno di ferro in guanto di velluto).
“EXIMUS” è solo Caninese ed aggiunge un tocco d’agrume alla rughetta che spunta dall’erba falciata ed al pomodoro.
Anche qui, bello l’equilibrio tra i decisi amaro e piccante.
“ELEKTIA” è un altro blend e qui è il carciofo a gestire un naso reso più complesso dagli sbuffi agrumati.
Forse meno elegante dei precedenti l’assaggio, tuttavia di bell’equilibrio
CASAMECOCCI
Da quel di Vignanello riecco i “malandrini” di CASAMECOCCI a presentare, stavolta, il loro EVO.
Caninese, Leccino e Frantoio in un blend dominato dai sentori del primo.
Erba falciata, carciofo ed un contorno di erbe aromatiche al naso, preludono ad un assaggio in cui l’amaro presenta ed il piccante insegue, raggiunge e continua in un finale davvero piacevole.
PETRIGNANUM
“PRETIOSA” e “ALMA” sono una monocultivar di Caninese ed un blend,
Ampio, ancorchè dimesso, l’olfatto del primo, giocato tra carciofo e cicoria, arricchito da erbe aromatiche ed impreziosito da sbuffi balsamici.
Estremamente vegetale l’assaggio (nobilitato da una buona mandorla) che denota un delicato amaro cui fa da contraltare un inaspettato piccante.
Più equilibrio nel secondo, sia tra olfatto e gusto che tra le ben bilanciate componenti polifenoliche di amaro e piccante.
AZIENDA AGRICOLA BOCCEA
Una inaspettata scoperta “Roma su Roma” che è EVO ma, veramente, non solo.
“SOLARIA” è il nome di questo blend “biodinamico” (sic.) in cui cardo e carciofo spiccano sull’erba falciata e la mandorla e si accompagnano a delicati sentori agrumati.
Bello l’equilibrio tra amaro e piccante in un assaggio appena sporcato dal peccato veniale di un palato appenappena grasso.
Bella prova!
SILVI SABINA SAPORI
La monocultivar “SALVIANA” gioca su toni di cardo e frutta secca dando particolare risalto ad una mandorla che governa poi l’assaggio.
Più fruttato (nel vero senso della parola) il monovarietale di “CARBONCELLA”.
Per quanto riguarda, infine, il “DOP SABINA ETICHETTA NERA”, dobbiamo invece parlare di erba di campo, carciofo e sbuffi speziati.
Ingresso amaricante che lascia posto ad un piacevole finale piccante.
Per tutti e tre, pur rendendogli merito, mi sento di dover parlare della necessità di lavorare maggiormente sulla pulizia (intesa a 360°).
Il Prodotto c’è, ma si può (si deve) fare meglio.
ETRUSCAN KANTHAROS
La “DOP CANINO” propone l’interessante del mallo di noce (ed il dolce della banana) ad accompagnare pomodoro e melanzana.
Bello l’ingresso dominato dall’amaro ed il finale con il peperoncino a guidare le danze.
Il “DOP TUSCIA” è più floreale anche se melanzana e carciofo se la comandano accompagnati da un bel corredo di frutta secca.
Decisamente improntato sull’amaro con il piacevole e delicato piccante che può solo accompagnare.
COLLE DELLA CROCE
Ca. 1000 piante di Leccino, Rosciola, Carboncella, Frantoio e Salviana producono questo blend dal profilo olfattivo dimesso ma interessante, giocato su note di frutta contornate da mandorla dolce.
Fruttato poco più che leggero, con il piccante a lasciare una interessante scia finale.
Apprezzerei forse un minimo di “pulizia” in più all’assaggio ma è un peccatuccio cui porranno sicuramente rimedio.
SICILIA
SIKULUS
“DON PEPPINO” c’ha un naso di una complessità disarmante.
Parte dall’erba ed arriva agli agrumi passando per tante erbe aromatiche, una bella mandorla e gli immancabili carciofo e pomodoro.
Se fosse un vino, ne definirei “anglosassone” l’assaggio cui amaro e piccante, di grande persistenza, aggiungono prolungata sostanza.
CINQUE COLLI
Questa “TONDA IBLEA” arriva da Ragusa.
Secondo assaggio nel giro di pochi giorni per questa elegante monocultivar.
Un prato verde e poi cicoria e carciofo senza dimenticare erbe aromatiche (salvia su tutte).
Delicatamente amaricante e di buona e persistente piccantezza l’assaggio di quest’EVO caratterizzato da una estrema pulizia al palato.
In calce alle poche note su questo gran bel prodotto, voglio spendere due parole per l’Azienda NOTE DI, per la quale Sebastiano (Giaquinta) era qui a fare da ambasciatore.
Profumi incrediBBili e packaging fighissimo!
Volete sapere di cosa si tratta?
Siate curiosi, spulciate la rete!
ADDENDUM
Una nota di merito va ai Fratelli TROIANI de LA MIA PASTA, determinati a promuovere la Qualità di un altro alimento immancabilmente presente sulle nostre tavole e, ahimè, forse ancora più sconosciuto dell’EVO: la PASTA.
Fate un salto a Ponzano Romano, andate a trovarli: ne vale la pena.
I MA
Ed ora, ahimè, è il momento di parlare dei “MA”…
Pochi Produttori, di alto livello ma pochi (davvero troppo pochi) e, quel che è peggio, comunicazione ZERO!
Pochi post sui social a pochi giorni da un’evento di questa portata sono davvero ben al di sotto della sufficienza (sorvolando poi sul fatto che, nei giorni successivi, sia sceso il silenzio assoluto)!
Non è mio compito cercare colpevoli ed assegnare demeriti a qualcuno, ma certo, gli Organizzatori, dovranno fare un serio esame di coscienza qualora decidessero di replicare il format nelle stagioni a venire!
Poco pubblico, ma davvero pocopoco.
Gli unici a girovagare tra i tavoli erano i Produttori, i loro collaboratori, amici, parenti e via così.
Quindi, chi come me pensava di poter parlare di Cultura e Qualità promuovendo l’EVO ed il Territorio, ha potuto spendere ben poche parole e quei Produttori che pensavano di poter vendere qualche bottiglia dei loro tesori, non sono probabilmente rientrati neppure delle spese sostenute per la partecipazione.
Le conferenze?
Sorvolando su temi e preparazione dei relatori (almeno di quelli di cui sono riuscito a carpire le parole): semideserte…
E poi, nel malumore serpeggiante, aleggiavano voci di “scissioni” e lotte intestine all’interno del gruppo degli organizzatori davvero “poco carine” da ascoltare.
Insomma, con mio grandissimo dispiacere, mi trovo qui a parlare non tanto di occasione mancata, ma di qualcosa che, a suo modo, ha addirittura nuociuto al movimento dell’EVO di Qualità.
Mi auguro si sia trattato solo di uno scivolone e che, preso atto di quanto accaduto, chi di dovere, fatta autocritica, si sia già messo in moto per tentare di porre rimedio e mettere in piedi qualcosa di assolutamente TOPPP per una eventuale “seconda volta”.
Come si dice: la speranza è l’ultima a morire (tralasciando il fatto che sia anche la prima a fregare).
PECCATO, PECCATO DAVVERO!