IL COSA ED IL DOVE
Bravibravi quelli di CUCINA & VINI.
Vent’anni di bollicine ed un’edizione di SPARLE DAY davvero complicata da gestire vista la situazione tutt’ora in essere.
Un bellissimo evento, al chiuso, in una location elegante come quella dell’HOTEL EXCELSIOR di Roma, tanto pubblico, tanti produttori (ahimè non sempre presenti di persona).
Forse “EFFERVESCENTE” è la parola che meglio di altre potrebbe definire il bel pomeriggio trascorso a spasso tra le diverse Regioni e le eccellenze che le rappresentavano.
Confesso di non essere uno che si devasterebbe per le bollicine, ma ogni tanto, rinfrescarsi la memoria (ed il palato) fa bene, e poi c’è sempre da imparare.
Farei solo un piccolo appunto agli organizzatori, ma è un appunto che, alla luce delle ultime esperienze, mi sento di fare anche agli altri: anzichè misurare la temperatura corporea, all’ingresso sarebbe più utile un “naso elettronico” che impedisca l’accesso a tutti coloro i quali siano caduti in una bottiglia di profumo (influencers dal kilometrico stacco di coscia in primis): c’ho avuto il naso azzerato fino a sera sera!.
Comunque, dopo una veloce passerella per verificare il parterre dei presenti, e siccome da qualche parte si deve pur cominciare, ecco il mio breve percorso degustativo.
GLI ASSAGGI
PIEMONTE
ETTORE GERMANO
30 mesi sui lieviti per l’”ALTA LANGA EXTRA BRUT” 2017.
Il “classico” dell’Azienda: 75% Pinot Nero e 25% Chardonnay, un po’ di tonneau e freschezza esagerata.
Un naso di sale e mela verde in un’atmosfera elegantemente fumè.
L’assaggio, di grande coerenza, propone un giro di ballo della coppia freschezza-sapidità attorno a note di mandorla.
Davvero una bella bolla!
“ALTA LANGA RISERVA SESSANTACINQUEMESI PAS DOSÈ” 2014 c’ha zero zuccheri e tutto Pinot Nero.
Di aromaticità imbarazzante, il naso spiazza proponendo note tostate, agrumi canditi e pasticceria ed evocando comunque freschezze da prati verdi.
Assaggio di grande ampiezza e progressione fresco-sapida.
GANCIA
“ALTA LANGA CUVÉE 36 MESI BRUT” 2015, fresco di erbe aromatiche, propone frutta e fiori ad introdurre note di pasticceria.
Assaggio brillante e cremoso di buona sapidità.
“ALTA LANGA RISERVA CONTESSA ROSA ROSÉ BRUT” 2015 è solo Pinot Nero con un perfetto equilibrio tra frutta fresca e secca.
Un assaggio da sfogliare e di lunga persistenza ed un abito da Carnevale di Venezia che induce a giri di valzer.
“ALTA LANGA RISERVA CUVÉE 60 MESI BRUT” è assolutamente REGALE!
Eleganza e nobiltà nel proporre un naso complesso che spazia da mineralià a floreali composizioni senza dimenticare vassoi di fine pasticceria.
Assaggio di coerente finezza vivacizzato da intriganti note tostate.
Vince a mani basse il mio premio “HAUTE COUTURE“per le bottiglie con l’abito più elegante.
LA SCOLCA
“SOLDATI LA SCOLCA D’ANTAN BLANC DE BLANCS BRUT” 2009
Un naso austero che propone fiori e mele essiccate tra agrumi canditi lieviti e sbuffi speziati.
L’assaggio, assolutamente rigoroso e di grande consistenza, prelude ad un lungo finale che consente di sfogliare singolarmente le percezioni olfattive.
Vale la pena aspettarlo sui lieviti per due lunghi lustri.
LOMBARDIA
PERLA DEL GARDA
Vince il mio premio “PERFECSCION” per un assaggio, tra l’altro perfettamente corrispondente all’etichetta.
2 lustri sui lieviti per questo “MILLESIMATO EXTRA BRUT” 2009 da Chardonnay in purezza che non mi vergogno a definire come il “BEST IN SHOW” (almeno limitatamente a quanto sono riuscito ad assaggiare).
Come ci sia arrivato il caffè ancora non me lo spiego, ma poco mi importa, perchè le emozioni nascono spesso così, per caso.
Tostature suadenti e note di caramella anni ’70, l’Oriente delle spezie e degli incensi, eleganze da ballo di gala, freschezze e sapidità.
DEVO procurarmene almeno un paio di bancali (ops! bottiglie volevo dire!).
SEGNANTE!
MIRABELLA
Ad “EDEA”, 24 mesi sui lieviti non bastano per equilibrare la spinta del Pinot Bianco.
Il “FRANCIACORTA BRUT ROSÈ” è il cavallo di battaglia dell’Azienda.
Lo fanno dagli anni ’80 e sono stati tra ii primi in zona a produrre un rosè.
Pluripremiato a livello mondiale, attacca altezzoso e minerale per addomesticarsi poi sul frutto in un quadro di grande equilibrio complessivo.
“FRANCIACORTA DEMETRA DOSAGGIO ZERO” 2015 (un tempo dedicato a Lina Wertmuller), mette insieme Chardonnay, Pinot Nero ed un’idea di Pinot Bianco.
Ha spalle larghe, bella freschezza e quel mazzolin di fiori che conducono ad un assaggio robusto e cremoso al contempo dove sbuffi di erbe aromatiche vivacizzano quanto anticipato dall’olfatto.
Assolutamente adatto ad un pasto importante.
“FRANCIACORTA RISERVA DØM DOSAGGIO ZERO” 2013 c’ha il 70% di Pinot Nero.
Sapido e peposo con una intrigante nota di incenso.
Freschezze verticali duettano con note tostate e rendono la frutta un coro di voci bianche che può solo accompagnare.
Assolutamente ampio ed avvolgente l’assaggio
Bello il packaging, che vince il mio premio “COMMIUNICHESCION“, per riuscire a raccontare, in una sola immagine, il territorio ciottoloso del Franciacorta, i fiumi sotterranei che scorrono sotto la cantina ed una intera famiglia (tre enologi meriterebbero pure “deppiù”).
BRANDOLINI
9ha di Pavese e 4 generazioni ed un tocco di Mirò in etichetta.
“LUOGO D’AGOSTO BRUT NATURE” è 100% Pinot Nero e si riposa da 36 a 50 mesi sui lieviti.
Nel suo essere austero ed elegante, riesce a proporre un naso di assoluta dinamicità e freschezza giocando tra frutta, spezie e freschezze agrumate.
Assaggio di grande soddisfazione e completezza.
Birichino e sopra le righe: una interpretazione moderna dei grandi classici.
“NOTE D’AGOSTO ROSÉ EXTRA BRUT” sui lieviti arriva a starci anche 60 mesi.
Il naso, di grande aromaticità, è orchestrato da spezie ed erbette.
Un assaggio inizialmente rigoroso ma via via più leggiadro.
“IL” rosè.
Il mio premio “ACCHIAPPO” va sicuramente a Loro, per quelle etichette (disegnate da Beppe Pasciutti) che già da sole meriterebbero un approfondimento.
VILLA FRANCIACORTA
“FRANCIACORTA EXTRA BLU EXTRA BRUT” 2016 è di sorprendente rotondità (fa malolattica?).
Di grande freschezza, se la gioca su un’aromaticità tale da far dimenticare che stiamo parlando di un extra brut.
Dalla frutta gialla agli agrumi, passando per mimose fiorite, crosta di pane e mineralità diffuse.
Il sorso è affilato come un rasoio, verticali freschezze e sapidità arrembanti riempiono la bocca di emozioni che possono dare assuefazione.
VENETO
LE MANZANE
“CONEGLIANO PROSECCO SUPERIORE RIVE DI MANZANA SPRINGO BRONZE DRY” 2020 mi fa dire: “che Prosecco”!
Dolcezze accompagnano pompelmi maturi e note di incenso e menta.
Ed io che odio gli zuccheri!
“CONEGLIANO VALDOBBIADENE 20.10 EXTRA DRY” 2020 si propone con molto più equilibrio tra zuccheri e lieviti e se la gioca su note di erbe aromatiche che rivaleggiano con il frutto.
Assaggio cremoso ma di assoluto impatto e sostanza.
Assolutamente degne di vincere il mio premio “SURPRAIS“.
MARCHE
MONCARO
“MADREPERLA EDIZIONE ZERO BRUT” 2010
Verticalità jesine accompagnate da note vegetali di Montepulciano.
Un’effervescenza zittita da sapidità marine e grandi freschezze che rendono estremamente dinamico l’assaggio.
Un sorso tutt’altro che banale
LAZIO
VIGNE DEL PATRIMONIO
Il rosè “ALAROSA” BRUT ha una effervescenza forse troppo “aggressive” che poco aiuta il frutto a presentarsi in maniera composta.
Sicuramente un vino di forte dinamicità.
“ALADORO” BRUT è Chardonnay aspettato 36 mesi.
Al naso, imperniato sui toni femminili di frutta ed inaspettate dolcezze, corrisponde un assaggio che perde un po’ della spinta che mi aspettavo pur mantenendo una buona verticalità.
Tutto dedicato alla frutta il delicato finale.
“ALAENNE” è traditore!
Si imbelletta di cipria e rimmel ma, nel breve, ti fa capire che si tratta solo di trucco di scena!
L’atmosfera diventa subito più misteriosa e, sbuffi di incenso Vi portano nella navata di una cattedrale gotica.
Guglie di freschezza e verticalità assoluta regalano un assaggio dinamicissimo e davvero da ripetere.
VILLA CAVALLETTI
“BRUT”
Fresche vegetalità si alternano a piacevoli schiocchi fruttati rispondendo alla tipicità dei vitigni (Malvasia Puntinata e Trebbiano).
Un vino assolutamente poco complesso ma, forse per questo, di grande leggiadria e freschezza di beva.
Certe volte: “basta co’ ‘sti vini complicati”!
ABRUZZO
MARRAMIERO
Comincio dall’Abruzzo e da un produttore che stimo parecchio per le interpretazioni del Montepulciano.
Il “BRUT ROSÈ” è un bell’esempio di Pinot Nero giocato all’abruzzese.
Già il naso introduce l’assaggio e parla di cremose sensazioni.
Un braccio di ferro tra note verdi e ciliegie passano da un’introduzione di zafferano ed introducono a crosta di pane e agrumi.
Forte e gentile.
Il “BRUT”, seppur meno interessante, si propone comunque come di grande sostanza e bilanciamento e, anche se con una bolla meno fine e persistente, risulta difficile resistergli.
CAMPANIA
CASA SETARO
“PIETRA FUMANTE” c’ha davvero un packaging intrigante.
Un naso da satanasso: sulfureo, fumoso…
L’assaggio, ahimè, è meno garibaldino e si va a perdere su toni decisamente di frutta più gentili e femminili pur mantenendo una vibrante vegetalità.
SICILIA
FIRRIATO
“ETNA GAUDIENSUS ROSÈ BRUT” vulcanico all’olfatto, abbisogna di un po’ di pazienza per aprirsi, ma sfodera poi delle nuances di ciliegia assolutamente interessanti anche se forse poco in accordo con le sensazioni iniziali.
“ERICE BLANC DE BLANCS BRUT” si fa forte della bella spinta del Carricante e poggia sulle robuste spalle dello Chardonnay.
Floreale e birbante, dimostra una gran bella freschezza ed un buon allungo.
Il “ETNA BLANC DE NOIR BRUT” fa leva sulla freschezza per cercare di addomesticare il frutto succoso.
L’intensa sapidità, seppur meno persistente rispetto alla componente acida, ne aumenta la dinamicità e prelude ad un allungo tutto dedicato alla frutta.
ED ORA?
Ora, mentre aspetto con ansia il prossimo (e comunque il prossimo evento di CUCINA & VINI, con la solita scusa di dover approfondire un argomento su cui ho ancora molto da imparare (in questo caso le “bolle”), mi impegnerò a rompere le scatole a quei Produttori che hanno avuto la sfiga di sorprendermi con le loro “emozioni in bottiglia”.
Avrò bisogno di un sacco di materiale su cui studiare per cui avvisino pure gli spedizionieri!