Prendi un lepidottero rarissimo (EUCHLOE AUSONIA) come i vini naturali che mi piacciono e metti insieme un farmacista (EX) ed un ingegnere, che vino potrà mai nascere?
“Naturale”, ovviamente!
Parliamo di AUSONIA e della storia di Simone (Binelli) e Francesca (Lodi) che dal 2008 decidono di iniziare a produrre vino ed interpretare un Territorio nella maniera più corretta possibile.
Contrada Nocella è poche case tra Cellino Attanasio ed Atri.
Tanta storia intorno a queste colline un tempo dei Piceni e dei Romani.
Un Territorio unico che racchiude una delle poche zone calanchive sopravvissute integre alla riforma agraria degli anni ’50 (oggi Riserva Naturale Regionale Oasi WWF “Calanchi di Atri”).
Il Gran Sasso e la Majella da una parte e l’Adriatico dall’altra, un microclima unico particolarmente favorevole alla coltura della vite.
Il 2013 è l’anno della svolta definitiva verso la conduzione biodinamica della vigna, una forma di rispetto e di valorizzazione della terra e dei suoi frutti.
12ha e solo vitigni autoctoni: Montepulciano, Trebbiano e pecorino.
Il Trebbiano D.O.P. “APOLLO” nasce dai vigneti più vecchi dell’Azienda, un tendone di circa 30 anni.
Fermentazione spontanea e 6 mesi di acciaio per quello che è il bianco della tradizione e che qui dimostra quanto sia sbagliato definirlo comunemente come “un trebbiano”.
Il profumo dei prati in fiore ed uno sbuffo del mare all’orizzonte.
Fresco di collina e sapido di spiaggia con ritorni di frutta gialla ed un po’ di ananas che, confesso, mi disturba un pochino con una tropicalità fuori luogo in un quadro di grande territorialità (ma è peccato veniale).
Da bere appena comprato ma che, come dimostra il mio caso, non teme qualche anno di cantina.
In enoteca a circa 12.00€.