San Vito Romano sta sulle strade delle mie sgroppate in bicicletta.
Uno dei tanti paesi che attraverso cacciando salite.
Lungo la Strada del Vino Terra del Cesanese di Olevano Romano, ci stanno pure Antonio Carrarini e la sua “CANTINA IL MERLO”,
2ha di terreno in località Cascaglione, arroccati sui dannatamente scoscesi pendii di terra rossa dei monti Prenestini.
Una storia iniziata negli anni ’60 ed arrivata ad una svolta quando, nei primi anni ’90, Antonio rileva l’Azienda che fu del nonno e del padre e trasforma la passione in lavoro.
Per le prime bottiglie bisogna aspettare quasi il XXI Sec. ed una decisa inversione di tendenza in campagna prima ed in cantina poi.
Ai vecchi impianti a tendone, si affiancano presto quelli a guyot ed a cordone speronato.
I vitigni sono quelli autoctoni: Bellone, Ottonese, l’ovvio Cesanese ed il Moscato Bianco (ma qualcosa di “nuovo” potrebbe arrivare).
In cantina le vecchie cisterne in cemento diventano sede della bottaia e le barriques iniziano a lavorare (certo: peccato per il mio amatissimo cemento).
Oggi le bottiglie sono circa 15000 ed a me ne è capitata sotto mano una di “VECCHI FILARI”.
Malvasia, Ottonese, Bellone ed una presupposta impegnativa gradazione di 14.5° alcolici.
Un occhio giallo dorato accompagna naso e bocca concordi sui descrittori tipici dei vitigni, mandorla e pera su tutti, poi un complesso bouquet esotico ed aromatico.
Equilibrio e struttura accompagnano un sorso fresco e giustamente sapido.
L’alcol?
Dimenticatelo!
C’è ma è perfettamente integrato.
Un vino che non vi farà spendere ma “da” spendere; lo vedo bene con i fritti (non solo di pesce) ma non teme carni bianche anche elaborate.
Beh, non credo nel caso, e se mi è capitato di assaggiarlo, vuol dire che devo andare a ficcare il naso dal Produttore…
Stay tuned.