Quando l’amico Rocco (Pasetti), che produce uno dei miei personali riferimenti tra i Montepulciano D’Abruzzo, parlandomi di quelli che sono i Suoi, nomina l’Azienda Filomusi Guelfi la curiosità scatta immediata.
E se poi scopri un vicino di ombrellone (che è proprio di Tocco da Casauria) che ti dice di conoscere ben più che la sola Azienda, e che per lui “c’è solo Filomusi Guelfi“, beh: ti tocca approfondire!
Ed allora scopri una storia di 3 secoli che unisce, in terra d’Abruzzo, le Marche alla Toscana.
Una storia che accosta le arti e le scienze alla terra in un indissolubile legame.
Una storia che, letta con attenzione, spiega benissimo l’origine del Montepulciano in Abruzzo raccontando di scambi interregionali e di solide radici nel territorio.
Dai primi anni ’80, Lorenzo Filomusi Guelfi (recentemente scomparso) ha dato nuovo impulso alla vitivinicoltura impegnandosi a raccontare la terra con i propri vini.
Oggi la palla è passata ai figli Alessandro e Giovanni che rinnovando tradizioni secolari, conducono l’Azienda ad un moderno futuro.
Mi sono imbattuto per caso in una bottiglia del loro Montepulciano “base” (tre le etichette che l’Azienda dedica al Principe dei vitigni abruzzesi) e…mannaggia, se questo non è che l’inizio, cosa potrà mai esserci in cima alla piramide?
Non mi piacciono i Montepulciano “omologati” al gusto comune (stesso dicasi per il Chianti) e questo tutt’è fuorchè “piacione”.
Rustico? Forse.
Tradizionale? Sicuramente.
Nessun orpello a celare le spigolosità del vitigno, visciole e prugne ad accompagnare quella liquirizia che anche è tradizione abruzzese, ed un accenno animale.
Se è vero che questa 2017 è stata un’annata che ha messo alla prova i viticoltori beh: esame superato!
10€ spesi benissimo in enoteca.
Ora la curiosità sarebbe quella di andare ad assaggiare qualcosa in cui il legno possa in un certo senso amalgamare le complessità gusto-olfattive, quindi: provvederò con il dovuto impegno a rompere le scatole a questo Produttore toppp!
Nel frattempo un sentito GRAZIE spetta anche a Rocco per la dritta (veramente me ne ha data anche un’altra, ma questa sarà un’altra storia).
Stay tuned.