Oriolo dei Fichi, sta vicino a Faenza e dal nome lascia presagire l’essere abitato da gente in gamba.
In questo territorio nasceva una ventina di anni fa l’Associazione Torre di Oriolo (oggi ONLUS) con il meritorio scopo di valorizzare le eccellenze della zona, da quelle storico-culturali a quelle enogastronomiche.
Zona vocata da sempre ad una vitivinicoltura di qualità fatta di Albana DOCG e Sangiovese.
Ma ci sono anche 14ha di Territorio che da tre generazioni la Famiglia Ancarani dedica anche a delle perle di qualità come il Centesimino ed il Famoso.
Confesso che conoscevo quello che per gli amici era chiamato “Savignon Rosso” e che veniva allegramente sbicchierato anche con il ciambellone vista la sua naturale tendenza dolce, ma altrettanto onestamente confesso che per me, il Famoso era tutto fuorchè tale.
Dunque, la curiosità mi porta all’approfondimento ed alla scoperta che questo vitigno versatile ma grintoso (conosciuto anche come Rambella), è un’altra chicca della ricca biodiversità romagnola.
La pianta ha una vigoria tale da non poter essere lasciata a sè stessa per non compromettere la qualità in cantina.
E questo Ancarani lo sa ed usa quindi le cesoie in maniera “allegra” per portare in cantina giusto il necessario a produrre le circa 3500 bottiglie.
Un vino ammiccante di frutta bianca e grappoli di glicine, fresco il giusto e caldo quanto serve a tener vivo il fuoco dell’amicizia durante una sbicchierata.
In enoteca ad un prezzo tale che non potrete farne a meno.