
Il dove
Penne è città antica.
Terra dei Vestini dal IV Sec. a.c. e nemica di Roma (aderì alla Lega Italica) al tempo di Silla.
Poi tra le città più importanti di questa parte d’Abruzzo confine tra Piceni e Sanniti.
E dopo fu il Medioevo a farla importante e San Massimo (patrono della città) a nobilitarne ancora la cattedrale di Santa Maria degli Angeli.
Ci passò pure San Francesco invitato da Federico II.
Penne, Loreto Aprutino, Moscufo, Pianella un distretto di qualità mica di poco conto!
Terre di Olio, di Vino, di Grano: i tesori del Mediterraneo racchiusi in una piccola porzione d’Abruzzo.
Il chi
Aldo Antonacci c’è tornato da poco.

28 anni negli USA passati a far conoscere il Tiramisù oltreoceano.
Storia singolare per uno che ama il vino!
Ma non è l’unica avventura di Aldo, che ha pure un passato da professionista di Texas hold ‘em.
Ben impostato sul piano commerciale, è un bell’esempio di chi fa vino non per hobby ma perchè, “alla fine del mese, oltre a fare quello che ci piace, dobbiamo pure portare a casa qualche soldino”.
Qualità ben impressa nella mente ed obiettivi da raggiungere step by step sono parte integrante della sua filosofia produttiva.
La produzione
Ancora non una cantina di proprietà (il COVID l’ha fermato, per sua fortuna, poco prima di chiuderne l’acquisto), ma “appoggi” di grande livello in tre Aziende di cui utilizza competenze ed infrastrutture.
I suoi vini sono uno specchio del territorio: Pecorino, Passerina, Trebbiano, Montepulciano, Cerasuolo, una bella storia di Pinot Nero, un pochino di Merlot ed un’idea di Cabernet Franc.
50000 bottiglie ed 11 etichette da tre piccole parcelle d’Abruzzo suddivise nelle due linee MAVÀ (quella “base”) ed ALMÀ (quella “figa”) più due “fuoriserie” come il Pinot Nero di “SERÀ” ed il Montepulciano Terre dei Vestini di “òDUMINICKÈ”
Per tutti, non da ultimo, un packaging bellissimo frutto della collaborazione con un bravissimo artista locale.
Del 2012 le prime bottiglie di “òDUMÌ” e del 2018 la prima commercializzazione.
I vini
Un comune filo conduttore unisce i suoi vini: il salato dell’Adriatico e la fresca brezza della Majella.
Un primo esempio può esserlo quella “PASSERINA” che ci porta direttamente sulla spiaggia di Pescara e che in bocca pareggia l’importante sapidità con una bella freschezza.
Una bottiglia da spendere bene con gli amici e, perchè no, anche sulla tavola imbandita.
“MAXIMÒ” è una poco velata dedica a San Massimo (il Patrono di Penne) ed un peccato che non possa riportare in etichetta il vitigno dal quale proviene.

Definire “cerasuolo” un vino in cui il Montepulciano è così ben presente (con la sua frutta croccante e le sue intriganti note verdi) è infatti riduttivo.
“SERÀ” ha un nome che strizza l’occhio al cinema americano di “Leaving Las Vegas” ed una etichetta “Eurythmics style” che non puoi non comprare se la vedi!

Certo che un rosato da Pinot Nero, non te lo aspetti nella patria del Montepulciano eppure, da questa vigna di Poggio Fiorito nasce un vino che interpreta dannatamente bene il Territorio dal quale proviene.
Una tenue buccia di cipolla all’occhio, un naso di pesca bianca e delicate note verdi ed una bocca dove a freschezza e sapidita, si accosta un intrigante accenno di tannino che stuzzica il secondo assaggio e porta, inevitabilmente, alla seconda bottiglia.
“IL ROSSO” sta dietro un paio di occhi verdi e due labbra carnose.

Da Loreto Aprutino arrivano in bottiglia un 10% di Cabernet Franc ed un 10% di Merlot a fare 100 con il Montepulciano.
Il primo marca tantissimo il naso riuscendo a domare le scontrosità del Montepulciano, mentre il secondo lavora di fino arrotondando il palato senza nascondere l’importante sapidità.
12 mesi di barriques francesi per un pout pourri di frutta (rossa e nera), croccante e meravigliosamente combinata con una importante speziatura.
Un vino sorprendente che mette in difficoltà: rischiare di perderlo nella piacevole convivialità del pasto o dargli importanza abbinandoci piatti poco complessi?
Di “òDUMINICKE” posso solo dirVi di quell’etichetta pensata e dedicata al padre di Aldo e del fatto che non l’ho potuto assaggiare perchè era finito.

Vi prometto però che cercherò di rimediare al più presto dedicandogli il meritato spazio in una seconda occasione, così come dovrò parlarVi dell’EVO (chè mica posso lasciarlo stare)!

Stay tuned.