Quando vado da Roma a Silvi Marina in bicicletta, Tocco da Casauria segna un po’ il passaggio dalla frescura e dalla pedalata rilassata, al caldo che l’Adriatico ti spinge in faccia e ti fa pensare: “meno male che manca poco”.
Ci passo spesso, ho diversi amici che ci vivono ma di TOCCO D’ITALY non sapevo.
C’è voluta la manifestazione “V.A.N. (Vignaioli Artigiani Naturali)” per farmi conoscere Francesco (Di Gregorio), Andrea (Calloni) e la loro Azienda.
La cosa che mi ha colpito di più del loro modo di presentarsi è stata la “trasparenza” con la quale mi hanno proposto i loro vini: prima l’assaggio di un “campione di vasca” e poi quello della bottiglia.
Difficile trovare qualcuno che esponga così tanto il petto al nemico!
900 piante di Toccolana sono l’inizio dell’attività di Francesco ed Andrea: l’EVO e l’idea di proporre il proprio Territorio attraverso prodotti d’eccellenza.
Scontato che questo fosse solo l’inizio!
Segue dunque la messa a dimora di 5ha di vigneto.
Territorio al 100% anche qui: Trebbiano, Pecorino, Montepulciano e basta.
Con una mentalità come la loro, i vini prodotti non potevano che essere quei vini “naturali” che tanto mi confondono.
Nel pieno rispetto della terra che coltivano, in campagna solo rame e zolfo ed in cantina fermentazioni spontanee ed il minimo sindacale di solforosa.
Acciaio e CEMENTO, per una “peposità” davvero intrigante che si aggiunge a vini immediati e territoriali.
Sono vini da bere con gli amici e per gli amici, così, senza tanti sofismi!
Territorio anche nel packaging: MORrone e MAJella a comporre quel MORMAJ che campeggia sulle belle etichette.
Il PECORINO D.O.C. 2018 è un vero cazzotto al naso!
Puro succo di pera con i classici sbuffi floreali ed agrumati ed un caleidoscopio di erbe aromatiche.
In bocca tanta freschezza e sapidità.
Un vino lungo che concede un finale di mandorla e genziana.
Da bere con la cannuccia e mai banale!
In enoteca a circa 14€