ANTEFATTO
Susanna (Grassi) e la sua Azienda I FABBRI potrei dire di averla conosciuta per un “caso al quadrato”.
Nasce tutto da un primo incontro casuale con Anna (Muzzolini), Produttrice “di Lusso” e Presidente dell’Associazione Produttori dello Schioppettino di Prepotto.
Assaggiare nell’Azienda di Anna (IOLE GRILLO) il suo “DUE DONNE” mi pone infatti nella necessità di conoscere colei che partecipa con il suo 50% di sangiovese a questo BLEND “Tosco-Friulano” sorprendente per caratteristiche organolettiche.
Ed arrivo ad un punto in cui l’embolo della curiosità riesce a compiere il tutto il circuito venoso del mio cervello e, approfittando di una serata romana dedicata alle Produttrici del Chianti Classico, mi affretto ad andarla a conoscere di persona.
LA STORIA
“I FABBRI”, nella conca di Casole, non si chiama così per caso!
Fin dal 1600, i Grassi, erano infatti viticoltori ma anche fabbri la cui officina affacciava sui poderi.
Il bis-nonno di Susanna era un uomo del futuro!
Negli anni ’20 già vendeva vino imbottigliato, ma la generazione successiva ne vanificò gli sforzi tornando a vendere le uve.
Gli anni ’60 furono un periodo difficile per la Tenuta che, dopo un periodo di abbandono, rinacque a vita nuova quando nel 2000, Susanna ricevette il testimone dell’Azienda dal padre (Giuliano).
Cortese, simpatica, gioviale, ma soprattutto MOLTO preparata e determinata a dare il meglio per fare QUALITÀ e promuovere il TERRITORIO in cui opera.
Susanna, il vino ce l’ha nel DNA ma entra definitivamente nel suo mondo provenendo da percorsi totalmente differenti (una laurea in economia, il mondo della moda…).
L’AZIENDA
Susanna e la sua Azienda stanno a LAMOLE, una delle prime zone del “Chianti Classsico”; quella che Caterina de’ Medici portò in Francia per l’eleganza che la quota regalava ai vini qui prodotti; 100ha di Toscana divisa tra 7 produttori; 100ha di cui 9 sono di Susanna.
9ha che si sviluppano “in altezza”: una esposizione S-SW, un microclima caratterizzato da una costante brezza che garantisce la sanità delle uve, una forte escursione termica ed una quota che dai 450m slm arriva fino a quei 680m slm che sono limite superiore del Sangiovese.
I vigneti più alti (580-680m) sono dedicati al Sangiovese, il primo vino dell’Azienda, il più tradizionale, quello che non fa legno ma solo cemento per esprimere in purezza tutte le sue caratteristiche, molto profumato, bevibile…
Tra i 450 ed i 550 m slm c’è poi un vasto anfiteatro terrazzato che ospita i vigneti più vecchi (quelli che risalgono al 1969).
È la zona da cui provengono i vini più attaccati al vecchio disciplinare (2005), quella dove il Sangiovese cresce insieme al Canaiolo ma è affiancato anche dalla Malvasia e dal Trebbiano Toscano quella i cui vini riposano in cantina per 12 mesi nel rovere dei tonneau francesi.
Dalle vigne più alte si producono il Chianti Classico “LAMOLE” e “OLINTO” (ma pure un merlot).
Le etichette “RISERVA” e “GRAN SELEZIONE” invece, quelle con maggiore struttura, vengono invece dai vigneti più bassi.
“I FABBRI” è in conduzione biologica dal 2013 ma il concetto base della filosofia produttiva sta nel termine “sostenibile”.
Un qualcosa che va oltre la banale “fogliolina verde “ in etichetta, una filosofia che parte dal campo ed arriva al packaging; una scelta “socialmente giusta” per la salvaguardia dell’ambiente e con un occhio di riguardo alla qualità della vita degli agricoltori.
I VINI (solo un paio)
Il Chianti Classico “LAMOLE” 2017: colpisce subito per la sua freschezza al naso, una freschezza che è quella del bosco che sta lì a guardare i vigneti, una freschezza accompagnata da quelle piccole fragoline di bosco ed una terziarizzazione di poca speziatura ed un sensibile mentolato.
Un Chianti di quelli che si facevano un tempo: verticale, impettito, sapido quel tanto da supportare la freschezza e beverino come pochi, dissetante, da berne “a cannaccia”.
La RISERVA 2015 rappresenta per l’Azienda il primo giorno di vendemmia, quello dedicato alla scelta dei grappoli migliori. Rispetto al precedente il sottobosco è più presente e più marcata la sua impronta di terra umida, aumenta la speziatura ma freschezza e sapidità non cedono il passo.
E già che siete lì…
E già che siete lì, NON potete e NON dovete dimenticare di far visita a Giovanni Fabbri del Pastificio Artigianale Fabbri in quel di Strada in Chianti e concederVi una cena come si deve all’Officina della Bistecca di Dario Cecchini a Panzano in Chianti (ne vale la pena per la location, per la qualità e per il “personaggio”).