Il 20 gennaio si è rinnovato a Roma l’evento che “oleonauta” e “la pecora nera editore” organizzano da ormai tre anni per promuovere e valorizzare l’olio EVO di Qualità.
All’evento, organizzato nella cornice dell’Hotel Parco dei Principi di Roma ed aperto agli operatori del settore, hanno partecipato 34 Aziende.
Chi c’era
Se da una parte si è potuta assaggiare la produzione proposta dalla solita pattuglia di stelle dell’universo EVO, dall’altra si è assistito alla crescita di un movimento formato da una folta schiera di piccole e giovani Aziende che si impegnano per abbandonare l’attrazione gravitazionale delle prime e spiccare il volo verso orizzonti di Qualità.
Tante le BELLE sorprese e, purtroppo, più di qualche “imbarazzo”.
A proposito di questi ultimi, sorprende in negativo che in alcuni casi si continuino a commettere gli errori delle campagne olearie precedenti e che la partecipazione a manifestazioni come questa, dove è possibile un sano confronto per intraprendere un importante percorso di crescita, serva a poco.
E mi prendo ora la libertà di dare spazio ai giovani senza far torto alla luminosità dei TITONE, FRANCI, FÈLSINA, ecc.
Sottolineo dunque, nel mio piccolo, alcune proposte, elargendo “premi” come se ne fossi in grado.
I “premi”
Il “monolitico” packaging “bag in rock” proposto da Agricola Giuliani per il suo EX U A n°127, monocultivar di peranzana prodotto in quel di Castelnuovo della Daunia (FG) da 2500 piante capaci di dare un EVO dal naso importante e dalla bocca corrispondente (bravo Vincenzomaria), si impone “pesantemente” all’attenzione di tutti.
Siccome questa giornata è stata l’occasione per perdermi nuovamente nei sentori di “pisello fresco” che la monocultivar di Oliva Grossa proposta dall’Azienda LA SELVOTTA di Vasto (CH) riesce a regalare (ne riparleremo in altra sede anche per il vino), è a lei che va il mio alloro per il “sentore più particolare”.
I ragazzi di ANTICO PODERE MATESINO vengono da Alife (CE) ed è a loro che do il premio “riconferma” per la gran bella impressione fattami la scorsa e l’attuale stagione dalla Tonda del Matese con cui producono “IL CORRIDORE”.
FONTE DI FOIANO ci ricorda che la Toscana e Castagneto Carducci (LI) non sono solo Bolgheri ed il “SASSICAIA” e si merita un plauso ed il meritato riconoscimento per “l’aderenza” che il suo “IGP toscano” ha al disciplinare.
Giulia Cappelli da Montelibretti (RM) e OLIO TRALDI di Francesca Boni da Vetralla (VT), vincono parimerito il premio per la “complessità gusto olfattiva” rispettivamente della nuova monocultivar di carboncella e di caninese.
L’Abruzzo “forte e gentile” si guadagna la medaglia “eleganza” con l’interpretazione che dell’FS17 “PER CONDIRE” fa RABOTTINI.
Do anche un premio alla “tenacia” di FRANTOIO SAN COMAIO che svolgono il loro lavoro al limite superiore della “quota dell’olivo” e che vorrei mettere alla prova sul versante “pasta” dei miei interessi.
L’ultimo riconoscimento lo voglio poi dare alla Paesana Nera di PRINCIPE PIGNATELLI, che ci ricorda che non solo il Molise esiste, ma va spesso preso ad esempio.
C’era pure il vino
Non posso, da ultimo, dimenticare che il vino sorprende sempre (anche nelle manifestazioni dedicate all’EVO), e che stavolta la bella sorpresa arriva dalla “Tenuta di Monastero” Ritter de Zahony che dalla friulana Aquileia, ci porta un prosecco Brut che, giocando sui toni “multifrutti”, risulta davvero interessante, uno chardonnay (che dal passaggio in barrique riceve eleganza e rotondità), ed infine lascia di stucco con un “palava” (autoctono ungherese) dedicato a Edda Cristina e che, sapido ed equilibrato, spazia dal lime al the.
Ma di questi vini parleremo in un’altra storia.